(ANSA) – ROMA, 30 DIC – Dal primo gennaio di 15 anni la ‘legge Martino’ ha sospeso il servizio militare obbligatorio, anticipando di due anni la professionalizzazione delle forze armate, che sarebbe dovuta scattare a partire dal 2007. Le ultime reclute sono state i ragazzi nati nel 1985: si presentarono a dicembre del 2004 nelle caserme di Chieti, Firenze e Sulmona. Poi la naja, istituita assieme al Regno d’Italia, è andata in soffitta dopo quasi 144 anni. La sospensione della leva, dice all’ANSA l’ex ministro della Difesa Antonio Martino, fautore della legge, "era ormai inevitabile ed importante per due ragioni: faceva perdere un anno di tempo ai giovani nel momento più importante della loro vita, quando terminati gli studi dovevano trovare un lavoro, e non rafforzava le forze armate, la cui attività prevalente è nelle missioni all’esterno, che richiedono professionisti addestrati". Il percorso parlamentare fu agevole – ricorda – perché ormai i tempi erano maturi: "Non ci furono obiezioni da parte delle forze politiche".

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