Categoria: Territorio

  • Educazione alla legalità, studenti in visita in Questura

    Educazione alla legalità, studenti in visita in Questura

    La centrale operativa, il laboratorio della scientifica, i mezzi in dotazione. Polizia senza segreti per gli studenti dell’istituto comprensivo di Como Nord, in visita alla Questura cittadina ieri mattina, nell’ambito di un progetto di educazione alla legalità.Per avvicinare i ragazzi alla polizia di Stato, sono state organizzate tre visite. Gli studenti sono andati alla scoperta della centrale della polizia e hanno poi dialogato con il personale dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato.

  • Sabato performance di scultura al museo Giovio

    Sabato performance di scultura al museo Giovio

    Sabato 9 giugno, a partire dalle ore 18.30, è previsto il vernissage della personale dell’artista Francesco Diluca “Arché” nel Museo Giovio di Como in piazza Medaglie d’Oro 1. L’evento sarà affiancato al tramonto da una performance del ciclo “Nebula” (performance alle ore 21), che vedrà l’artista lavorare in diretta con il fuoco sulle proprie sculture in lana di ferro.

    La mostra dell’artista milanese Francesco Diluca si sviluppa nelle sale del Museo Archeologico e del vicino Museo Storico intitolato a Giuseppe Garibaldi, l’eroe dei due mondi,  mantenendo un forte dialogo con le collezioni qui allestite. L’esposizione permanente è l’elemento costitutivo del Museo e tale rimane: diventa però la fonte ispiratrice per valorizzare il passato della città attraverso la sua attualizzazione in chiave contemporanea.  Saranno esposte circa trenta tra le opere più recenti dell’artista e per la prima volta in questa occasione saranno rappresentate tutte le diverse fasi del lavoro di Diluca in un inedito percorso rappresentativo del suo approccio sfaccettato e cangiante alla materia.

  • Autostrada, chiude quattro notti il tratto tra Monte Olimpino e Chiasso

    Autostrada, chiude quattro notti il tratto tra Monte Olimpino e Chiasso

    Proseguono gli interventi sul tratto comasco dell’autostrada. Si tratta di opere programmate dal piano di interventi obbligatori per gli impianti delle gallerie. Disagi a partire dalla sera del 12 novembre.Gli interventi sono previsti in orario notturno, a ridotta circolazione di veicoli, nelle quattro notti consecutive di martedì 12, mercoledì 13, giovedì 14 e venerdì 15 novembre, sarà chiuso il tratto compreso tra Monte Olimpino e Chiasso, verso la Svizzera, con orario 22-5.In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria allo svincolo di Como Monte Olimpino, si potrà proseguire su Via Bellinzona e raggiungere la dogana cittadina di Pontechiasso.

  • Crisi economica, calo demografico e formazione  Ecco perché aumentano i frontalieri in Ticino

    Crisi economica, calo demografico e formazione Ecco perché aumentano i frontalieri in Ticino

    Quando i numeri fanno notizia vuol dire che i fatti da raccontare sono decisamente grandi o infinitamente piccoli. La via di mezzo è sempre una situazione di normalità, e di solito non sale all’onore della cronaca.Il boom dei frontalieri in Canton Ticino appartiene alla prima categoria, quella dei fatti molto grandi.Alla fine del terzo trimestre 2019, secondo l’ufficio statistico della Confederazione (Ust), passavano ogni giorno la dogana 67.900 lavoratori. Quasi il doppio dei 35mila considerati sino a pochi anni fa alla stregua di una soglia psicologica impossibile da superare (e da sopportare).I motivi della crescita esponenziale dei frontalieri sono numerosi. Le letture ideologiche o semplificatorie – ad esempio quelle della Lega dei Ticinesi sugli «spalancatori di frontiere» – non sono in grado di dare spiegazioni convincenti. Sono utili a tenere alta la tensione politico- elettorale, ma alla lunga sembrano aver stancato, come dimostrano le ultime sconfitte del movimento di via Monte Boglia alle cantonali di aprile e alle federali di ottobre.La questione, come si diceva, è molto più complessa. Intanto, c’è un tema di natura burocratica. Come ha ricordato ieri il Corriere del Ticino, tra gennaio e settembre di quest’anno le autorità ticinesi hanno dato via libera a 13.654 autorizzazioni ai frontalieri – i famosi “permessi G” – contro le 5.085 dello stesso periodo del 2018.L’aumento del 7,9% su base annua è in realtà fittizio: quei lavoratori c’erano già, e sono emersi nella loro consistenza grazie alla velocizzazione delle pratiche rimaste in sospeso negli uffici cantonali.Alla fine di dicembre 2018 i frontalieri (già al lavoro) in attesa di avere il visto definitivo erano 18.451 (con 7.281 nuove domande); alla fine di settembre 2019 erano invece 1.528.Peraltro, c’è da notare come la misura del casellario giudiziale obbligatorio, sbandierata dal consigliere di Stato leghista Norman Gobbi come il freno che avrebbe impedito l’invasione dei frontalieri, si sia rivelata inutile. È stata piuttosto un gigantesco regalo allo Stato italiano, che ha incassato in pochi anni poco meno di 2 milioni di euro grazie alle marche da bollo obbligatorie per il rilascio del certificato.Ma i fattori di crescita del frontalieriato, dice Moreno Baruffini, analista dell’Istituto di Ricerche Economiche (Ire) dell’Università della Svizzera Italiana, sono almeno 3: la delocalizzazione delle imprese italiane in Ticino, la stasi demografica del cantone e la qualità della formazione di chi proviene dall’Italia. «Nei momenti di crisi, qual è l’attuale, aumenta il tasso di aziende che si spostano dalla Lombardia al Ticino portandosi dietro anche la manodopera – dice Baruffini – il differenziale della pressione fiscale è un enorme vantaggio, permette all’impresa di avere meno costi e più margini». Poi c’è la questione demografica, che per il ricercatore dell’Ire è un dato chiave. «Negli ultimi anni la popolazione non è cresciuta, nemmeno grazie agli immigrati. Poiché la società invecchia, la base degli attivi diminuisce, motivo per cui ricorrere al frontalierato diventa in pratica indispensabile».Altro fattore determinante, la formazione. «Un lavoratore non si forma dall’oggi al domani. Nelle produzioni di bassa qualità è forse più facile inserire manodopera non qualificata, ma per avere competenze servono anni. In Ticino arrivano giovani formati dalle università italiane e questo è un vantaggio indubbio, anche perché la Svizzera spende nulla per la formazione, mentre Roma investe tantissimo su persone che alla fine lasciano il loro Paese per lavorare all’estero».

  • “BuonissimaMente”, a Como una settimana dedicata all’infanzia

    “BuonissimaMente”, a Como una settimana dedicata all’infanzia

    Il 9 novembre di trent’anni fa cadde il Muro di Belrino, una data epocale. Ma in quello stesso mese, il giorno 20 per la precisione, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvava la “Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, una pietra miliare nella storia del diritto dei più piccoli.  Divenuta il trattato in materia di diritti umani con il più alto numero di ratifiche (in Italia il 27 maggio 1991 con la legge n. 176), la Convenzione ha stabilto quattro principi fondamentali per la tutela dei diritti dell’infanzia, a partire da quello del superiore interesse del minore: in ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica, l’interesse del bambino/adolescente deve avere la priorità.

    Quest’anno, la Settimana dell’Infanzia, che si svolgeràdal 17 al 26 novembree coinvolgerà le scuole comasche dal nido alle superiori, vuole celebrare l’anniversario della Convenzione con un fitto calendario di eventi. Occasioni per riflettere, oggi, su quei principi, ma anche per interrogarsi su quello che si può ancora fare per i diritti e l’educazione di persone in fase di crescita. “BuonissimaMente” è il tema che accomunerà tutti gli appuntamenti: un’educazione ai buoni comportamenti e a un buon uso della mente. «La bontà si impara – è la convinzione di Alessandra Bonduri assessore alle Politiche educative del Comune di Como – abbiamo deciso di porre l’accento su questa inflazionata parola, perché chi è buono ha una forza in più, al contrario della convizione comune che tende a premiare la furbizia. Le buone prassi si imparano e vanno dal comportarsi bene verso gli altri al rispetto di sé e dell’ambiente». Numerosi e per tutte le età gli appuntamenti in programma (il calendario completo è visibile al sito del comune di Como,www.comune.como.ite suwww.visitcomo.eu). Spettacoli per i bambini, incontri con educatori ed esperti di infanzia e adolescenza, laboratori per le mamme in gravidanza, approfondimenti su psicologia, neuroscienze, nuovi linguaggi digitali: sono solo alcune delle proposte gratuite e aperte a tutti (si consiglia l’iscrizione).

    Tre i convegni in calendario.Lunedì 18 novembre, alle 15, all’Auditorium della Biblioteca comunale “Paolo Borsellino” si parlerà de “La Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA): un linguaggio per tutti”, seminario sul diritto di tutti i bambini alla lettura, sui libri in simboli per l’accesso democratico alla cultura. Parteciperà ASST Lariana (Pediatria e Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza) con “Diversamente Genitori” “Associazione Italiana Biblioteche”.Il 20 novembre, dalle 10.30 alle 12.30, nell’Auditorium della Biblioteca comunale, Fabio Gabrielli, Vittorio Nessi e Giorgio Maria La Rosa saranno i relatori della conferenza “Diversamente cattivi, la bontà come valore universale”, una riflessione sulla bontà dal punto di vista filosofico, storico e giuridico.Il 22 novembresi parlerà di alimentazione sempre alla Biblioteca comunale di Como, alle 20.30, nell’incontro “BuonissimaMente, benessere nel cuore, a tavola e nella vita”.

    Per ricordare i principi sanciti dalla Convenzione del 1989, il 20 novembre, alle 18.30, alla Pinacoteca Civica, in via Diaz 84 a Como, i bambini leggeranno agli adulti alcuni stralci della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

  • Balocchi, aggiornato il piano per la sicurezza: Broletto “silenziato” e steward raddoppiati

    Balocchi, aggiornato il piano per la sicurezza: Broletto “silenziato” e steward raddoppiati

    Broletto silenziato e alcune attrazioni spostate all’esterno del centro storico della città. Sono soltanto alcune delle misure che dovranno garantire la sicurezza a Como in vista della kermesse natalizia della Città dei Balocchi, che scatterà il prossimo 23 novembre. Questa mattina, in Prefettura, si è riunito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che ha dato via libera al piano.«Sono stati accuratamente valutati i contenuti del nuovo piano di sicurezza della manifestazione, che è stato oggetto di opportuna integrazione e riformulazione da parte dell’ente organizzatore, sulla base delle indicazioni emerse in occasione della precedente riunione del Comitato». Questi i termini esatti utilizzati per definire il benestare nella nota stampa inviata dalla Prefettura.In parole più semplici, sono state confermate tutte le indiscrezioni dei giorni precedenti e oggetto delle anticipazioni anche da queste colonne. Sarà eliminata l’attrazione della Torre parlante del Broletto, che verrà invece sostituita da proiezioni di luci solo con accompagnamento musicale. Un modo per non creare blocchi o paralisi totali in piazza Duomo. Anche le altre attrazioni saranno dislocate in aree non coinvolte nelle precedenti edizioni. Un ritorno alle origini insomma per la Città dei Balocchi, con l’interessamento della zona dei giardini a lago e di piazza Volta.L’approfondimento sul Corriere di Como in edicola giovedì 7 novembre

  • Caslino d’Erba, stazione a rischio

    Caslino d’Erba, stazione a rischio

    Il consigliere regionale Erba (M5S) chiede lumi a TrenordCaslino d’Erba, rischio chiusura per la stazione. Il timore, già oggetto di discussione in paese, viene tradotto in una richiesta di chiarimenti inviata nei giorni scorsi dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Raffaele Erba direttamente a Trenord. Ma ecco da cosa nasce la preoccupazione.«Lo scorso 25 ottobre l’azienda Trenord informava l’utenza di alcune modifiche – scattate poi da domenica 27 ottobre – sulle linee Asso-Seveso-Milano e S4 Mariano-Camnago-Seveso-Milano. Cambi voluti per garantire la regolarità del servizio ferroviario in seguito a interventi infrastrutturali svolti dal gestore Ferrovienord», spiega Erba. Nulla dunque di insolito anche perché si tratta di variazioni di orario.«Nello specifico, però, fino al 20 aprile, le corse in partenza da Milano Cadorna in direzione Asso alle 6.39, 7.39, 16.39, 17.39, 18.39, 19.39 e le corse in partenza da Asso in direzione Milano Cadorna alle ore 8.03, 13.03 e 18.03 non effettueranno la fermata di Caslino d’Erba», spiega Erba che chiede di sapere «quali sono i lavori previsti, le motivazioni e le iniziative per tutelare gli utenti. Mi preoccupa che questa prima fase possa portare in futuro a una chiusura definitiva della stazione visto che in passato la stessa dinamica venne messa in pratica da Trenord prima della chiusura della stazione di Carpesino-Lezza», aggiunge Erba. Una fermata periferica di Erba che però era molto utile per i cittadini del quartiere e per i pendolari. «La nostra preoccupazione è che si possa ripetere un iter simile anche per Caslino», dice il consigliere che incontrerà anche il sindaco del paese. «Entro un paio di settimane, come prassi, attendo infine i chiarimenti richiesti all’azienda per capire meglio cosa accadrà», chiude Erba.

  • Coordinamento cittadino di Forza Italia, si è dimesso Stefano Vicari

    Coordinamento cittadino di Forza Italia, si è dimesso Stefano Vicari

    Un messaggio inviato sulla chat interna del coordinamento di Forza Italia a Como, martedì mattina, ha guastato la colazione a molte persone. «Buongiorno a tutti, come già comunicato al commissario Mauro Caprani, mi dimetto dall’incarico di coordinatore cittadino del partito». Firmato Stefano Vicari. Si chiude così dopo due anni e qualche giorno l’avventura da dirigente azzurro del commerciante forse più noto di via Milano Alta, la persona che non ha mai smesso di rivendicare per quel pezzo di città un futuro diverso, che non si è mai rassegnato al declino di una delle vie storiche dello shopping del capoluogo.Vicari era stato eletto il 28 ottobre 2017 in uno dei pochi congressi celebrati da Forza Italia, partito alquanto refrattario ai vecchi riti della politica organizzata. Aveva sconfitto al ballottaggio Pasquale Buono, già consigliere comunale e capogruppo a Palazzo Cernezzi, in quel frangente in corsa per la corrente di Gianluca Rinaldin. Due anni vissuti comunque lontano dai riflettori, sempre impegnato a salvare il salvabile nel suo quartiere e a combattere battaglie per la rinascita di via Milano. L’ultima, la più importante, vinta dopo la rimozione del vigile elettronico in fondo alla Napoleona e del divieto di transito nelle prime ore del mattino, un esperimento che aveva portato nelle casse del Comune centinaia di migliaia di euro di multe.Ieri, come detto, l’addio. «Ringrazio il coordinamento per il lavoro fatto, avete tutta la mia stima, buone cose», ha scritto Vicari nel suo WhatsApp spedito agli amici di buona mattina. Parole che non lasciano trasparire alcuna polemica, confermate qualche ora dopo anche al cronista che gli chiedeva che cosa fosse successo. «Nulla – ha risposto Vicari – non è accaduto nulla. Ho soltanto formalizzato una decisione che ho maturato in queste settimane. I miei impegni professionali mi impediscono di seguire come vorrei il coordinamento cittadino di Forza Italia, sto lavorando a molti progetti legati al mio lavoro ed è quindi più corretto lasciare ad altri la conduzione del partito». I progetti di Vicari, a breve termine, sono una mostra e una raccolta fondi per aiutare le associazioni che lavorano nel campo della prevenzione dei tumori. A gennaio, poi, dovrebbe esserci qualcosa di più grande, legato all’arte. «Non anticipo nulla per scaramanzia e perché ci stiamo ancora lavorando», dice Vicari. Che subito ritorna alla decisione di lasciare la guida di Forza Italia in città.«Dico la verità: fare il coordinatore cittadino a Como richiede tempo che io purtroppo non ho più. In questi due anni si è creato attorno a me un bel gruppo, persone che voglio ringraziare. Chi arriverà dopo di me sarà facilitato, troverà una squadra pronta».Vicari parla di una «bella esperienza» e annuncia di voler rimanere dentro Forza Italia. «È un progetto nel quale credo ancora, anche se spero che vi sia un’evoluzione, un rilancio. Oltre Forza Italia, al momento, non vedo niente di interessante». Non Matteo Renzi, che pure qualcuno aveva pensato potesse attrarre il commerciante di via Milano.«Renzi ha fondato un partito personale per avere peso nel governo, la sua è stata una mossa politica furba e intelligente, ma non credo che l’abbia fatta nell’interesse del Paese, quanto piuttosto per il suo personale tornaconto». Nessuna sirena al centro, quindi, ma la speranza che «a livello nazionale qualcosa si muova in Forza Italia. Manca da tempo qualcosa che vada al di là del populismo, del parlare alla pancia della gente. Bisogna tornare a parlare delle grandi questioni, dello sviluppo: basta discutere soltanto di immigrati o di problemi legati al quotidiano. Serve una prospettiva di lungo periodo e serve un progetto liberale che metta insieme persone con la testa, capaci di ragionare, di avere visioni».Sulla città, Vicari conferma la bontà della scelta di stare fuori dalla maggioranza. «È stata condivisa con tutti ed è servita per far capire che Forza Italia non c’è a tutti i costi». Dopo due anni e mezzo, il giudizio sull’amministrazione è severo. «Sta arrancando, la gente si aspetta risposte su quale direzione debba prendere la città. Io credo che si debba ripartire dalla riqualificazione della Ticosa. È il tassello iniziale di una possibile rigenerazione urbana. Può andar bene anche metterci il municipio, l’importante è coinvolgere i “vicini di casa”, i cittadini del quartiere».

  • Casinò di Campione, il giudice del lavoro sospende il procedimento

    Casinò di Campione, il giudice del lavoro sospende il procedimento

    Proseguono su diversi fronti le vicende relative a Campione d’Italia e, in questo caso, all’eventuale riapertura del Casinò dell’enclave, chiuso per fallimento dal luglio del 2018. Il giudice del lavoro di Como ha sospeso il procedimento relativo ai dipendenti della casa da gioco. Il magistrato deve infatti attendere la decisione che la Corte di Cassazione prenderà in riferimento al ricorso presentato contro la sentenza della Corte d’appello di Milano che aveva annullato, per un vizio di forma, la sentenza del tribunale lariano che aveva disposto il fallimento per insolvenza della società di gestione della casa da gioco. Ne ha dato notizia ieri il portale specializzato “gioconews.it”«Nel loro ricorso – scrive gioconews.it i dipendenti avevano sostenuto che, non essendo il fallimento definitivo e essendo anzi la società formalmente in vita, non possono essere considerati accertati e definitivi i licenziamenti che la curatela ha disposto proprio in virtù del fallimento stesso. Si attende ora, con tempi che non saranno brevi, quale sarà il responso della Cassazione, alla quale è stato presentato non solo un ricorso, ma anche un controricorso incidentale».Fin qui la vicenda dei dipendenti del Casinò licenziati. L’altro fronte aperto riguarda invece la legge di bilancio 2020 di prossima approvazione in Parlamento, che riguarda direttamente il territorio di Campione d’Italia, il quale, in virtù di una direttiva dell’Unione europea, dovrebbe diventare “spazio doganale”. Ieri il disegno di legge di bilancio 2020 è stato trasmesso in Senato con la conferma di tutte le contestate misure relative a Campione d’Italia.

  • Città off limits per pescatori, artisti e mendicanti. Da oggi entra in vigore il nuovo regolamento di polizia locale

    Città off limits per pescatori, artisti e mendicanti. Da oggi entra in vigore il nuovo regolamento di polizia locale

    Sigarette e alcolici vietati in tutti gli spazi pubblici con giochi per i bambini; divieto di pesca nel primo bacino, ad eccezione delle ore notturne; regole rigidissime (e per questo molto contestate) per gli artisti di strada; giro di vite contro i bivacchi sotto i portici e l’accattonaggio.E ancora, norme precise per i proprietari di animali, per i parroci che vogliono suonare le campane e per chi deve scuotere le tovaglie nel dopopranzo o stendere i panni alle finestre ad asciugare.I fronti polemici aperti sono ancora numerosi – uno su tutti, il divieto di pesca amatoriale – ma da oggi è realtà il nuovo regolamento della polizia urbana di Como, approvato nello scorso mese di luglio dopo una discussione in consiglio comunale durata ben sette sedute e il voto su oltre cento emendamenti.Gli agenti della polizia locale sono chiamati a far rispettare le nuove norme e anche a sanzionare i trasgressori.Il regolamento prevede tuttavia la possibilità, per chi sarà sorpreso a violare le regole, di sottoscrivere un «patto di collaborazione con l’amministrazione». In pratica, sarà possibile evitare sanzioni e provvedimenti punitivi impegnandosi a rimediare ai danni causati ai beni pubblici.Le regole contenute nel documento – che sostituisce quello rimasto in vigore per più di 80 anni (era stato approvato nel 1934) – spaziano come detto dalla lotta ai bivacchi e all’accattonaggio molesto allo stop agli schiamazzi, fino a divieti per skate e monopattini. Dai questuanti ai proprietari di animali, dagli artisti di strada ai venditori, le regole toccano tutti i settori con l’obiettivo dichiarato del Comune di favorire la vivibilità urbana, la sicurezza e il decoro ma anche la convivenza civile e l’incolumità pubblica, dell’ambiente e del territorio. Tra i capitoli più discussi, oltre a quello che vieta la pesca amatoriale, anche lo stop alle attività degli artisti di strada.Il regolamento prevede che, per esibirsi nelle vie e nelle piazze di Como, clown, giocolieri, mangiafuoco, maghi e musicanti dovranno prima superare l’esame di un’apposita commissione di valutazione che, al momento, non è però ancora stata nominata. Nell’attesa, toccherà al dirigente comunale competente occuparsi di questa valutazione, anche se norme e criteri restano al momento soltanto un punto interrogativo.