Il Tribunale federale di Losanna ha respinto i ricorsi contro le sentenze dei giudici amministrativi ticinesi relative alla Legge sull’albo degli artigiani (Lia). Diventano quindi definitivi i pronunciamenti che dichiarano lo stesso albo illegittimo e contrario al diritto federale.Voluto dal Parlamento ticinese per porre un freno alla concorrenza delle imprese provenienti dalle province italiane di confine, l’albo non è mai di fatto decollato. Ed è sempre stato oggetto di polemica soprattutto da parte delle piccole aziende del Ticino e dei cantoni della Svizzera Interna. I ricorsi al Tribunale amministrativo contro la Lia sono arrivati infatti da un gruppo di artigiani ticinesi che avevano dato vita al comitato “No Lia – basta burocrazia”.Dal punto di vista giuridico il capitolo Lia sembra quindi essere chiuso. Sembra, perché in realtà la politica ticinese non ha ancora deciso che fare.Ormai da mesi il governo di Bellinzona ha chiesto al Parlamento cantonale di abrogare la legge, proprio alla luce delle sentenze – ora definitive – del Tribunale amministrativo sulla incompatibilità della normativa con il diritto federale (e in particolare con la legge federale sul mercato interno). Il Gran Consiglio, però, appare diviso.Una commissione ha lavorato per mesi sulla questione e non è riuscita a trovare una posizione unitaria. Così il prossimo 5 novembre in Parlamento si discuteranno due diversi rapporti: uno di maggioranza che propone l’abrogazione della Lia e l’avvio di un’iniziativa parlamentare per una nuova legge e uno di minoranza (sostenuto soprattutto dai popolari democratici e dai socialisti) che suggerisce invece soltanto di emendare la Lia.
Categoria: Territorio
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Albo degli artigiani in Ticino abolito dal Parlamento cantonale
«La Legge sull’albo degli artigiani (Lia) è nata per contrastare la concorrenza sleale transfrontaliera e per tutelare gli interessi pubblici preponderanti e il controllo dello Stato nella lotta contro gli abusi e la concorrenza sleale, ma si è schiantata contro il muro costituito dal diritto interno».Nelle parole del rapporto di maggioranza del Parlamento cantonale di Bellinzona sono riassunti tutti i termini di una vicenda paradossale che ha danneggiato per anni, e ingiustamente, sia le imprese italiane sia lo stesso sistema economico ticinese.La Lia è stata abrogata ieri pomeriggio con il voto favorevole di Lega, Liberali Radicali, Udc e Verdi: in tutto 42 deputati. Contrari invece i Popolari Democratici e i Socialisti (30). Altri 9 parlamentari si sono astenuti. Nonostante il monito chiarissimo ricevuto dai tribunali amministrativi, la classe politica del Canton Ticino non ha colto però il senso di quanto accaduto.Ha continuato a insistere sulla necessità della «difesa» del tessuto produttivo interno senza capire che il più grande danno a questo sistema giunge dalle scelte protezionistiche.Pur decidendo di abrogare la Lia, così come invocato dal governo, il Gran Consiglio ha chiesto all’esecutivo di trovare per il futuro «nuove soluzioni e strumenti efficaci compatibili con il diritto superiore». Insomma, di costruire a tavolino nuove norme di stampo protezionistico che riescano a superare l’eventuale barriera delle leggi federali.D’altronde, lo stesso consigliere di Stato Claudio Zali, esponente della Lega dei Ticinesi, ancora ieri ha ribadito come «lo scopo della legge non fosse ostacolare oltremisura l’esercizio della professione delle ditte ticinesi, quanto frenare l’invasione da Sud».L’obiettivo della Lia sono sempre stati gli artigiani comaschi o varesini che, in regime di libero mercato, offrono il loro lavoro oltrefrontiera a prezzi molto concorrenziali.Non è un caso che proprio l’unico a protestare platealmente contro l’abrogazione della Lia sia stato il presidente dell’Unione Associazioni dell’Edilizia (Uae), Piergiorgio Rossi, il quale dalle tribune del Parlamento ha annunciato di voler «proporre il lancio del referendum».
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Ambrosoli, fondazione in festa, vent’anni d’amore per l’Africa
Ieri sera a Villa d’Este “charity dinner” con Alena Seredova
Due decenni spesi a far del bene – con spirito di cura, solidarietà e fede – in terra d’Uganda, ossia uno dei Paesi più miseri del nostro pianeta.La “Fondazione Dr. Ambrosoli Memorial Hospital” compie vent’anni e ha festeggiato ufficialmente la ricorrenza ieri sera a Villa d’Este di Cernobbio con un “charity dinner”, testimonial di eccezione un volto notissimo della tv come Alena Seredova.Con lei Maurizio Cattaneo, direttore de “L’arena” di Verona, Giovanna e Roberto Ambrosoli, padre Egidio Tocalli e Tito Squillaci, medico pediatra a Kalongo.La fondazione prosegue il sogno del medico e missionario comasco padre Giuseppe Ambrosoli, il “medico della carità”.Fedele all’ideale comboniano, Ambrosoli ha vissuto per salvare l’Africa con gli Africani. I suoi trentadue anni di vita missionaria in Uganda sono stati la migliore testimonianza che è possibile dare spazio alla piena responsabilità degli Africani.La Fondazione Dr. Ambrosoli Memorial Hospital viene costituita nel 1998 dai Missionari Comboniani e dalla famiglia di Padre Giuseppe Ambrosoli per dare continuità e futuro all’Ospedale di Kalongo e alla Scuola specialistica per ostetriche da lui fondati: il Dr Ambrosoli Memorial Hospital, unico presidio sanitario di un’area vasta, isolata e poverissima del Nord Uganda e la St Mary’s Midwifery School, la scuola di ostetricia fiore all’occhiello nella formazione medica ugandese.
Obiettivi della Fondazione erano e sono tuttora assicurare alle popolazioni bisognose del nord Uganda l’accesso ai servizi sanitari di cura e prevenzione efficaci, con forte vocazione alla salute materno-infantile, ostetrica e chirurgica; ma anche promuovere la formazione medica e manageriale locale per accompagnare l’ospedale verso il traguardo dell’autonomia, specie per quanto riguarda la formazione umana e professionale delle donne.In vent’anni la Fondazione ha raccolto 2.500.000 euro di erogazioni a supporto dell’ospedale per cura e formazione di cui quasi 700.000 euro destinati a interventi strutturali e macchinari.Un impegno che ha garantito cure essenziali per un milione di pazienti di cui oltre 300.000 bambini al di sotto dei 5 anni.
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Il “Lombardia” sul Lario: le limitazioni per gli automobilisti e la chiusura delle strade
«Il consiglio? Non venire nella convalle con la propria auto se non strettamente necessario e utilizzare i mezzi pubblici». Parole di Luciano Campagnoli, della Polizia locale di Como.Domani arriva in città il Giro di Lombardia 2018: un grande evento, vista che quella in calendario è una delle più importanti corse del calendario mondiale. Ma allo stesso tempo è una manifestazione che andrà a incidere su Como. Serviranno buonsenso e organizzazione per cercare di sopperire agli inevitabili disagi.L’indicazione prioritaria, sottolineata da forze dell’ordine, organizzatori e amministratori, è quella iniziale: non raggiungere Como se non necessario con la propria auto o comunque di utilizzare i mezzi pubblici (bus, treni, aliscafi e battelli).Le misure scattano oggi. Traffico e parcheggi vietati fino alle 24 del 14 ottobre, lungo viale Vittorio Veneto, largo Borgonovo, viale Puecher e viale Masia (lato stadio).Dal primo pomeriggio sarà chiusa la carreggiata dei pullman sul lungolago; le altre due corsie di marcia (direzione da piazza Matteotti a via Cavallotti) resteranno percorribili fino alle 22; gli autobus urbani saranno deviati su percorsi alternativi. Poi sarà blocco totale per installare le strutture, non oltre le 7 del mattino di domani, quando la circolazione sarà ammessa in una corsia di marcia per far defluire il traffico e agevolare l’entrata e l’uscita dalle scuole. Alle 13,30 il lungolago sarà di nuovo completamente chiuso e riaprirà solo al termine dello smontaggio delle strutture nella zona del traguardo, previsto in tarda serata.La gara toccherà tutto il centro città con arrivo previsto verso le 16 dalla Lariana, con la salita verso Civiglio e passaggio dalla frazione verso le 16.20. Poi la discesa in città, con viale Innocenzo, via Bixio, la scalata a Monte Olimpino e la volata verso piazza Cavour, dove ci sarà l’arrivo (a seconda dell’andatura fra 16.35 e 17.20). In tutte le strade la chiusura sarà, a seconda delle esigenze, fra i 30 e i 45 minuti prima del passaggio della corsa.Durante il transito del “Lombardia” a Como saranno quindi chiuse al passaggio (anche pedonale) via Torno, piazza Amendola, via Manzoni, piazza del Popolo, via Dante, via Grossi, via per Brunate, via per Civiglio, via dei Patrioti, piazza V Alpini, via Appiani, piazza Concordia, via Ghislanzoni, strada Provinciale 37, via Zampiero, piazza Martignoni, via della Pila, via Rienza, via Briantea, via Piave, via Ambrosoli, viale Giulio Cesare, viale Roosevelt, viale Innocenzo XI, piazzale San Rocchetto, via Masia (da piazzale san Rocchetto a via Rosselli) piazzale Santa Teresa, via Bixio, largo Ceresio, via Camozzi, via Bellinzona, via Borgovico nord, piazzale Santa Teresa, viale Rosselli e Lungo Lario Trento, piazza Cavour.Infine, dalle 15 di domani fino alla riapertura del lungolago è istituito il divieto di transito veicolare lungo via Grossi (da viale Lecco a via Dante) e via Sacco, oltre al divieto di svolta per i veicoli provenienti da via Sauro e via Bertinelli in direzione di viale Lecco (chiusura del passaggio a livello antistante palazzo Cernezzi).Muoversi per tempo e ragionare seguendo gli orari della cronotabella. Un discorso che vale anche per due punti molto gettonati come il Colle del Ghisallo a Magreglio (transito tra ipotizzato le 15 e le 15.30) e il Muro di Sormano (tra le 15.21 e le 15.55). Meglio muoversi con largo anticipo – si parla di qualche ora – per non rimanere imbottigliati nel traffico.Istruzioni che possono sembrare pesanti ma, conoscendo con anticipo la situazione, ci si può organizzare per vivere al meglio la “classica-monumento”.
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Arte e musica in Alto Lario
L’Associazione Culturale Schola Cajni presenta la quinta edizione di “Arte e Musica in Alto Lario”, un’iniziativa con la quale si propongono alcune visite guidate a luoghi artistici altolariani, accompagnate da un breve concerto contestualizzato all’ambiente.
Questo il calendario: domenica 17 alle 15.30 a Stazzona, visita alla chiesa di S. Giuliano. Domenica 24 alla stessa ora a Dongo, visita alla chiesa di S. Gottardo.
La chiesa di San Giuliano di Stazzona presenta alcuni interessanti segni di un passato lontano, quali gli ex voto fatti affrescare dai fedeli sulle pareti laterali, che rimandano spesso al pittore locale Battista da Musso (inizio XVI secolo). Il presbiterio è ornato da affreschi di Giulio Quaglio di Laino e di Gian Paolo Recchi e la cappella della Madonna del Rosario venne dipinta nel 1619 da Giovanni Mauro della Rovere, detto il Fiammenghino, artista che ha lasciato molte opere in territorio altolariano.
La storia della chiesa rimanda anche alle diverse fasi emigratorie della popolazione stazzonese: a Bologna e in Sicilia. In particolare il titolare S. Giuliano è spesso raffigurato secondo l’iconografia con cui lo si rappresenta a Erice, in provincia di Trapani, vestito da soldato con spada e falcone sul braccio.
La visita a Stazzona verrà allietata da un trio di giovanissimi musicisti che eseguiranno brani di Vivaldi, Boccherini e Ricci. Sono Riccardo Quadri (organo portativo), Alessia Tocchetti (violino) e Martina Silva (Violoncello).
Al termine della visita, la Pro Loco di Stazzona offrirà gentilmente un rinfresco a tutti i presenti.
La chiesa di S. Gottardo di Dongo è meta di grande devozione per la popolazione locale, assai affezionata al Santo, ma è in generale poco conosciuta. Sorge su un poggio dominante il lago e ne offre un’ampia e godibile vista. Venne ricostruita nel Seicento al posto di un edificio più antico e presenta una forma ottagonale, che richiama quella dei battisteri cristiani. La simbologia di tale forma, abbastanza inconsueta, è importante in quanto allude alla Vita eterna. All’interno vi si scoprono opere curiose, che richiamano anche la devozione a S. Eurosia. In particolare la pala d’altare è una tela del Barbelli del 1628. Stupisce la raccolta di vari tipi di ex voto dedicati a S. Gottardo e alla Madonna.
Nell’ultimo anno sono stati effettuati alcuni studi sull’organo della chiesa, del quale si sapeva che era stato collocato da Ferdinando Prina nel 1877. L’organologo Maurizio Isabella ha scoperto che lo strumento è più antico rispetto alla data di collocazione, che in origine veniva utilizzato durante le processioni e che in seguito vi sono state apportate alcune modifiche al fine di renderlo stabile. È il primo organo processionale ad essere stato ritrovato in Alto Lario. Ma vi sono altre novità. A parte le canne di facciata, sostituite per l’usura a cui erano state sottoposte, quelle interne sono originali e appartengono a un organaro anonimo della seconda metà del Seicento. Maurizio Isabella ha rinvenuto alcuni nuclei di canne di tale tipo in organi di Mantova, del Milanese, del Bresciano e del Pavese A Como ne ha ritrovato un gruppo nell’organo della chiesa di S. Sebastiano di Càino (frazione di Vercana). Quindi l’organo di S. Gottardo sarebbe il primo costituito per intero da canne di questo anonimo organaro seicentesco.
Purtroppo lo strumento non è in buone condizioni e tra l’altro funziona solo con caricamento manuale dei mantici. Si potrà comunque ascoltarlo in un breve concerto tenuto dal M. Luca Marazzi, che eseguirà brani di Ricci, Galuppi, Berra e De Vit.
Per la partecipazione alle visite si richiede un contributo individuale di 5 euro, che sarà devoluto alle opere di restauro promosse dalla Associazione Schola Cajni in Alto Lario. Le visite guidate saranno a cura di Rita Pellegrini.
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Asf, presentato il nuovo cda e 17 bus pronti a entrare in servizio
Diciassette autobus nuovi, pronti a prendere servizio sulle strade della provincia. Un cda fresco di nomina – che ha già scatenato polemiche a poche ore dalla nascita – e un amministratore delegato che andrà a sostituire, dopo 11 anni, Annarita Polacchini. Giornata intensa quella di ieri in Asf dove le novità non sono certo mancate. Come detto ha preso forma il nuovo cda di Asf. Il nuovo presidente sarà Guido Martinelli, ex consigliere comunale della Lega, nonchè cognato di Matteo Salvini. Nel cda siederà poi il coordinatore cittadino di Forza Italia, Stefano Vicari, Paola Pettine e Massimo Stoppini (ex direttore amministrativo di Fnm). E poche ore dopo la notizia, le prime reazioni.«La nomina del coordinatore cittadino di Forza Italia in carica in una società partecipata testimonia esplicitamente come lo spoil system del centrodestra sia basato spudoratamente non sul merito, nè sulle competenze, ma solo su logiche spartitorie – dicono Angelo Orsenigo (consigliere regionale del Pd) e Stefano Legnani (segretario provinciale e comunale del Pd) – Non commentiamo nemmeno la scelta di attribuire la presidenza all’ex cognato del segretario della Lega e attuale Ministro dell’Interno Salvini». Tornado sulla strada, i nuovi mezzi, moderni, ecologici e accessibili ai disabili, non hanno – questo il primo dettaglio che balza agli occhi – la cabina di guida chiusa da vetri. Rimedio utile per proteggere gli autisti da eventuali aggressioni e invocato dopo l’aggressione a due conducenti da un gruppo di extracomunitari che pretendeva di viaggiare senza biglietto. Proprio sul tema sicurezza interviene la nuova amministratrice delegata di Asf, Valentina Astori. «È fondamentale mantenere alta l’attenzione sulla sicurezza sia dei passeggeri che dei dipendenti – ha detto la Astori – lavoreremo da subito al tavolo istituito in Prefettura con tutti gli attori interessati». I nuovi bus sono dotati di motorizzazione diesel Euro 6.
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Asfaltatura in viale Geno: i lavori saranno eseguiti in orari notturni
Lavori in viale Geno: cambio di orari. Nella valutazione complessiva dei disagi connessi all’asfaltatura di viale Geno, programmata oggi e domani – spiega in una nota Palazzo Cernezzi – si comunica che i lavori saranno eseguiti in notturna con chiusura al transito a partire dalle 20 di questa sera. L’accesso sarà sempre consentito ai residenti, mentre non sarà consentita la sosta durante l’apertura del cantiere. Dalle 20 alle 6 circa di domani mattina sarà eseguita la fresatura, dalle 20 di domani sera a fine lavori (prevista di prima mattina) la strada sarà asfaltata.
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Assegnazione dei condizionatori a Como: riapertura dei termini
A Como sono stati riaperti i termini per l’assegnazione temporanea e gratuita di condizionatori/deumidificatori mobili di proprietà comunale durante il periodo estivo, prioritariamente a persone anziane o con invalidità superiore al 75%: c’è tempo per richiederli fino alle ore 12 del 13 luglio, specifica in una nota Palazzo Cernezzi.
La copia del bando e il modulo da compilare per richiedere un condizionatore possono essere ritirati al settore Politiche Sociali (in via Italia Libera 18/A) o all’Urp (nel cortile antico di Palazzo Cernezzi), oltre che scaricati dal sito del Comune di Como (www.comune.como.it) nella sezione Albo Pretorio-Avvisi. Le domande vanno presentate all’ufficio Protocollo al piano terra di Palazzo Cernezzi, cortile antico.
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Autisti Asf aggrediti da 4 stranieri. Matteo Salvini in arrivo a Como
Ha saputo dall’aggressione dei due autisti di Asf Autolinee ad opera di quattro stranieri. E così, il ministro dell’Interno Matteo Salvini, nella mattinata di oggi ha dichiarato che quest’oggi arriverà in città.«Domani sarò a Como – ha detto il neo ministro dell’Interno – dove sono stati aggrediti due autisti da alcuni stranieri, non solo per solidarietà ma per dimostrare con azioni concrete tutta la nostra fermezza. Sono stati assaliti perchè avevano chiesto agli immigrati di mostrare il biglietto». Lo stesso Matteo Salvini, sulla pagina personale di Fb, ha dato notizia del suo arrivo in città condividendo un articolo on line del Corriere di Como. Questa mattina sarà dunque in Prefettura.Ma ecco cosa è accaduto: lo scorso martedì intorno alle 21 quattro giovani stranieri del Ghana e della Nigeria sono stati arrestato dalle volanti della Questura di Como dopo l’aggressione a due autisti degli autobus Asf che transitavano con i loro mezzi da piazza Vittoria. La lite pare sia stata generata dall’intenzione dei tre ragazzi di salire sul bus senza pagare il biglietto. L’autista è stato picchiato e con lui pure il collega intervenuto in difesa. L’arrivo della polizia ha riportato la calma. I quattro ragazzi, che facevano parte di un gruppo di una quindicina di elementi, sono stati arrestati con l’accusa di interruzione di pubblico servizio, resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale. Sempre oggi, poco prima dell’annuncio di Matteo Salvini, anche Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia aveva chiesto un intervento del ministro dopo quanto accaduto.Intanto ieri pomeriggio anche il sindaco Mario Landriscina e il vicesindaco Alessandra Locatelli hanno incontrato i due autisti aggrediti che hanno raccontato l’inquietante episodio di cui sono stati vittime.Nell’ultimo periodo, sono stati numerosi i casi di aggressioni ad autisti degli autobus di linea di Asf ma anche al personale delle ferrovie.
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Autisti di Asf aggrediti: la solidarietà dell’amministrazione comunale
Oggi pomeriggio a Palazzo Cernezzi il sindaco Mario Landriscina e il vicesindaco Alessandra Locatelli hanno incontrato Massimo Bornino e Pietro Lombardi, gli autisti di Asf che lunedì sera sono stati aggrediti da un gruppo di uomini stranieri durante il turno di servizio.
I due autisti hanno raccontato l’episodio di cui sono stati vittime, lanciando un appello di aiuto a limitare il disagio e il timore che provano quotidianamente sia gli autisti che gli utenti con un regolare titolo di viaggio, a fronte di minacce violente da parte di chi rifiuta di prendere il biglietto.
Il sindaco e il vicesindaco hanno espresso solidarietà agli autisti aggrediti confermando la ferma condanna all’episodio, e tengono a ringraziare le Forze dell’ordine che sono intervenute con tempestività e professionalità evitando epiloghi ancora più gravi.