(ANSA) – PECHINO, 11 GEN – Il leader nordcoreano Kim Jong-un è stato eletto segretario generale del Partito dei lavoratori in occasione dell’ottavo congresso, il primo negli ultimi cinque anni, a seguito della revisione statutaria sul ripristino della carica eliminata nel 2016 e ricoperta dal padre Kim Jong-il. Kim, al potere dalla morte di quest’ultimo a dicembre 2011, aveva preso la presidenza del partito, appositamente creata a maggio 2016. A sorpresa, Kim Yo-jong, sorella minore e fidata collaboratrice del leader, non è stata inclusa nell’elenco dei membri supplenti del politburo, in base all’agenzia ufficiale Kcna. (ANSA).
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Afghanistan: ordigno su auto a Kabul, morti 3 giornalisti
(ANSA) – KABUL, 10 GEN – Un giornalista afghano, portavoce delle Forze di protezione pubblica del paese (NPPF), Zia Wadan, è stato ucciso stamattina insieme a due colleghi a Kabul da una bomba che ha preso di mira il loro veicolo. Lo hanno riferito funzionari afghani. L’omicidio di Zia Wadan, che in precedenza aveva lavorato per diversi media, sembra essere l’ultimo di una serie di assassinii mirati che stanno scuotendo l’Afghanistan, in particolare la capitale Kabul dove giornalisti, politici e attivisti per i diritti, sono stati sempre più presi di mira nonostante i colloqui di pace tra governo e talebani. Wadan e i suoi colleghi sono rimasti uccisi nel traffico mattutino dell’ora di punta in una parte orientale della capitale. Nessun gruppo ha rivendicato l’attacco, ma il presidente Ashraf Ghani ne ha dato la colpa ai talebani. “Il picco di violenza da parte dei talebani è contro l’impegno per la pace e indica che il gruppo persegue ancora il suo atteggiamento da falco nel prendere vite innocenti e danneggiare le strutture pubbliche”, ha detto il palazzo presidenziale su Twitter, citando Ghani. La National Public Protection Force (NPPF), è un servizio di sicurezza sotto il ministero degli interni che distribuisce guardie alle organizzazioni internazionali in tutto l’Afghanistan. (ANSA).
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Anp: Abu Mazen prepara elezioni presidenziali e legislative
(ANSAmed) – TEL AVIV, 10 GEN – Il presidente palestinese Abu Mazen si accinge a pubblicare entro dieci giorni un decreto relativo alla convocazione di nuove elezioni in Cisgiordania, a Gerusalemme est e a Gaza. Lo ha anticipato la agenzia di stampa ufficiale Wafa secondo cui Abu Mazen ha discusso ieri di questa iniziativa col presidente della Commissione elettorale centrale, Hanna Nasser. Secondo i media Abu Mazen progetta di condurre separatamente le elezioni legislative, le presidenziali e quelle per la composizione del Consiglio nazionale palestinese, una istituzione che include anche i palestinesi che vivono in Paesi stranieri. Le ultime elezioni presidenziali risalgono al 2005, e le ultime legislative al 2006. Con queste elezioni Abu Mazen e la leadership di Hamas cercano fra l’altro di superare la grave frattura politica creatasi nel 2007, quando Hamas espugnò il potere a Gaza. Inoltre, secondo i media, le elezioni legislative potrebbero rappresentare un segnale rivolto alla Casa Bianca, in concomitanza con l’insediamento del presidente Joe Biden. (ANSAmed).
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Argentina, terremoto di magnitudo 6 nel nordovest
(ANSA) – ROMA, 10 GEN – Una scossa di terremoto di magnitudo 6 è stata registrata alle 00:54 ora locale (le 4:54 in Italia) nel nordovest dell’Argentina, al confine con il Cile. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano e del servizio di monitoraggio geologico statunitense Usgs, il sisma ha avuto ipocentro a circa 200 km di profondità ed epicentro non lontano dalla cittadina andina di San Antonio de los Cobres. Al momento non sono disponibili informazioni su eventuali danni a persone o cose. (ANSA).
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Covid: 69 nuovi casi in Cina
(ANSA) – PECHINO, 10 GEN – Altri 69 casi di Covid-19 sono stati segnalati ieri in Cina. Lo rende noto il bollettino odierno della Commissione Sanitaria Nazionale cinese, precisando che le infezioni trasmesse a livello “locale” sono 48, riportate per lo più nella provincia dell’Hebei, nel nord della Cina, una a Pechino e una nella provincia del Liaoning. La commissione ha riferito che non è stato segnalato nessun ulteriore decesso correlato al nuovo coronavirus e che altri 16 pazienti sono stati dimessi. Fino alla serata di ieri, la Cina continentale aveva registrato un totale di 4.412 casi di infezione importati. Tra questi, 4.118 pazienti guariti sono già stati dimessi e 294 risultano ancora ricoverati. Non si segnalano vittime tra i casi positivi al coronavirus importati. (ANSA).
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Covid: al via in Israele seconda fase vaccinazione
(ANSA) – TEL AVIV, 10 GEN – Mentre i casi gravi di Covid hanno superato la soglia record di 1000 nelle ultime 24 ore (5.047 le nuove infezioni), Israele ha dato il via alla seconda fase della vaccinazione di massa. Il primo a ricevere la seconda dose è stato il premier Benyamin Netanyahu ed oggi è stata la volta del presidente Reuven Rivlin. Nel primo pomeriggio – mentre il paese è in lockdown totale – arriverà il nuovo carico di vaccini da parte della Pfizer. Ad oggi secondo dati del ministero della sanità è stato vaccinato il 72% degli over 60, l’81% di quelli che sono tra 70 e 79 anni e 76% di chi è oltre gli 80 anni. (ANSA).
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Covid: Argentina, accordo per vaccino cinese Sinopharm
Il governo dell’Argentina ha in fase di definizione l’acquisto entro la fine di gennaio di un milione di dosi del vaccino prodotto dalla compagnia statale cinese Sinopharm. Lo riferisce oggi l’agenzia di stampa Telam. Dalla fine di dicembre le autorità argentine hanno avviato una campagna di vaccinazioni, che ha riguardato oltre 100.000 persone, utilizzando il prodotto russo Sputnik V, di cui è imminente il prossimo arrivo a Buenos Aires di un ulteriore importante quantitativo. Fonti a conoscenza della trattativa con Pechino hanno rivelato che il vaccino, conosciuto anche come appartenente al China National Biotech Group, dovrebbe arrivare in Argentina negli ultimi giorni di gennaio. La trattativa con Sinopharm, hanno aggiunto le fonti, è stata avviata dopo uno scambio epistolare fra i presidenti di Cina e Argentina, Xi Jinping e Alberto Fernández, riguardante il rafforzamento della cooperazione bilaterale in campo sanitario contro il Covid-19. Da parte sua confermando l’arrivo del vaccino, il ministro della Salute argentino, Ginés González García, ha comunicato che sono avanzate anche le trattative per importare un altro vaccino cinese, Sinovac, fabbricato in Brasile dall’istituto Butantan di San Paolo. (ANSA).
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Covid: il Brasile supera le 200 mila vittime
(ANSA) – SAN PAOLO, 8 GEN – Il Brasile supera i 200 mila morti di Covid-19 nella giornata in cui registra il numero più alto di vittime dall’inizio della pandemia: 1.841. Lo rivelano le autorità sanitarie locali. Il bilancio delle vittime sale a 200.498. La giornata odierna fa segnare anche il record di contagi: 94.517, che portano il numero complessivo a 7.961.673. Il Brasile è il secondo Paese per numero di vittime, alle spalle degli Stati Uniti, e il terzo per numero di contagi dopo Usa e India. (ANSA)
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Anche Brigitte Macron ha avuto Covid fra Natale e Capodanno
(ANSA) – PARIGI, 09 GEN – Brigitte Macron è risultata positiva al Covid-19 il 24 dicembre a Bregancon, nel sud della Francia, residenza estiva dei presidenti della Repubblica. Lo si apprende dalla radio Europe 1. La “premiere dame” era già in isolamento essendo stata in contatto con il presidente Emmanuel Macron, risultato positivo il 17 dicembre. Secondo la radio, la consorte del presidente ha potuto far ritorno a Parigi dopo un tampone negativo sei giorni dopo. Ha ripreso le sue normali attività il 4 gennaio, precisa l’Eliseo. Quando Emmanuel Macron è risultato positivo al tampone già in serata ha lasciato l’Eliseo per isolarsi nella residenza dei presidenti a Versailles, la “Lanterne”. Macron ha avuto febbre, tosse e stanchezza ed è rimasto isolato per 7 giorni. Brigitte era rimasta all’Eliseo, poi si era spostata nel sud, nella residenza estiva di Bregancon. Lì, la coppia – tornata negativa al Covid-19 – ha trascorso insieme il Capodanno. (ANSA).
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Catalogna: estradizione sempre più lontana per Puigdemont
(ANSA) – ROMA, 09 GEN – Lluís Puig, l’ex ministro della Cultura della Generalitat, fuggito in Belgio da oltre tre anni, non sarà estradato in Spagna. La procura belga ha annunciato che non farà ricorso contro la decisione di negare la consegna alla giustizia spagnola, confermata due giorni fa da un tribunale. Una decisione, secondo quanto riferisce El Pais, che segnerà presumibilmente ciò che accadrà con l’ex presidente della Catalogna Carles Puigdemont e con l’altro ex ministro catalano Antoni Comín. Entrambi sono ancora oggetto di una richiesta di estradizione da parte della Spagna ma secondo il quotidiano spagnolo la decisione su Puig, che a differenza di Puigdemont e Comìn non gode dell’immunità da eurodeputato, farà da apripista anche per gli altri due. (ANSA).