Categoria: Cronaca

  • Docenti della scuola primaria e dell’infanzia domani in sciopero

    Docenti della scuola primaria e dell’infanzia domani in sciopero

    Il nuovo anno scolastico si apre con uno sciopero. Domani infatti, invece di tornare sui banchi, per molti ragazzi potrebbe essere un’ulteriore giornata di vacanza, che si andrebbe ad aggiungere a quelle appena trascorse per le festività natalizie.A protestare saranno i docenti della scuola primaria e dell’infanzia.I sindacati infatti si sono schierati contro quella che è stata definita una “sentenza vergognosa”, emanata dal Consiglio di Stato lo scorso 21 dicembre che ha respinto dalle graduatorie ad esaurimento (Gae) i diplomati magistrali con titolo conseguito entro il 2001-2002.Una decisione, quella che indicherebbe il diploma magistrale non essere più un titolo abilitante, potenzialmente devastante e che ha scatenato una lunga seri di ricorsi.Questo perchè una simile sentenza potrebbe “condannare” alla perdita dei diritti acquisiti diversi insegnanti anche in provincia di Como.«Nel nostro territorio sono circa 500 i docenti potenzialmente coinvolti in questa realtà decisamente allarmante – spiega Gerardo Salvo, Uil scuola – Già 200 sono quelli che hanno deciso di presentare ricorso». La situazione dunque è decisamente molto tesa.Lo sciopero è stato indetto dai sindacati di base Cobas, Anief, Cub e Saese. Chiare le motivazioni. «La sentenza pone drammatici problemi, professionali ed umani, ai diplomati magistrali. Molti di loro hanno avuto nomine annuali dalle Gae, in diversi sono già stati immessi in ruolo, e ora, oltre alla perdita del posto di lavoro, rischiano di ritrovarsi improvvisamente reinseriti in seconda fascia o, secondo un’interpretazione ancora più penalizzante della sentenza, in posizioni ancor più penalizzanti per tutte queste persone», si legge nel comunicato sindacale.Tra le richieste avanzate quella di «mantenere, per chi è stato immesso in ruolo, il proprio posto. Si tratta di una vicenda complessa. Ho notizia che alcune scuole anche in provincia di Como, domani, rimarranno chiuse. Si tratta di istituti che non si trovano però in città», conclude sempre Gerardo Salvo della Uil Scuola.

  • Schianto a Nesso: ragazzo di 16 anni muore in un incidente stradale

    Schianto a Nesso: ragazzo di 16 anni muore in un incidente stradale

    Dramma della strada a Nesso. Nel primo pomeriggio di oggi, intorno alle 13.30, un 16enne è morto in seguito ad un incidente mentre era in sella ad un motorino. Coinvolta nell’impatto anche un’auto.

    Le dinamiche dello schianto sono al vaglio dei carabinieri della compagnia di Como giunti sul posto per i rilievi. In via Borgonuovo è arrivato anche l’elicottero del 118 ma per il ragazzo era già troppo tardi.

  • Elezioni a Cernobbio, Furgoni chiede il bis

    Elezioni a Cernobbio, Furgoni chiede il bis

    Paolo Furgoni vuole fare il bis. Presentata la lista “Con noi per Cernobbio” che candida sindaco l’attuale primo cittadino e alcuni ex amministratori, da Roberto Valtancoli, Emilia Bianchi, Carlo Bonetti e Ivano Mazza.

    Paolo Furgoni, secondo da sinistra, con un gruppo di candidati

    «Orgoglioso della nostra squadra – ha detto Furgoni – una vera lista civica che rappresenta il buono che c’è a Cernobbio, attraverso la volontà di stare insieme e di essere aperti alla città e ai cittadini, senza mettere muri a nulla e a nessuno». La lista è composta da metà donne e metà uomini. Giovanni Lo Monaco e Margherita Fantinato hanno meno di 25 anni, Alessandra Piatti 28. Completano i candidati Rossana Acierno, Andrea Pozzi, Daniele Lironi, Elena Urio e Federica Bernardelli. Furgoni ha poi ripercorso brevemente l’attività della sua amministrazione.

    «Abbiamo aperto il parcheggio a raso di Villa Erba e ci stiamo impegnando per creare un autosilo di oltre 200 posti nello spazio dietro al Comune», ha spiegato.

    In tema di sicurezza, Furgoni ha detto: «Servono azioni concrete, non solo slogan: il sistema di telesorveglianza non era efficace. Abbiamo messo in fila una serie di opere e ora il piano è a buon punto. Le telecamere consentono un controllo vero del territorio. Ringraziamo il nuovo gruppo di “Controllo del Vicinato”».

    «Da quando ero ragazzo sento parlare di turismo – ha aggiunto – tanti esperti ma poi nel concreto? Per questo siamo partiti dal compendio di Villa Bernasconi con il museo che rappresenta un’attrattiva già adesso e che si svilupperà ancora di più».

  • Strage di Erba. L’addio a Carlo Castagna. I figli: «Salutaci mamma, Raffaella e Youssef»

    Strage di Erba. L’addio a Carlo Castagna. I figli: «Salutaci mamma, Raffaella e Youssef»

    I biglietti di auguri per qualsiasi ricorrenza firmati sempre “Carlo, Paola, Raffaella, Youssef”. Un ricordo intimo, che il figlio Pietro ha voluto condividere, senza trattenere le lacrime, con le centinaia di persone che hanno affollato la chiesa prepositurale di Erba per l’ultimo addio a Carlo Castagna, imprenditore scomparso nella notte tra venerdì e sabato dopo una breve malattia.Pietro e il fratello Beppe hanno preso la parola al termine della liturgia per un ricordo di quello che per loro è stato papà Carlo. «Hai perso la mamma quando eri piccolo e hai sacrificato la tua arte per aiutare tuo papà nella falegnameria, che poi hai trasformato da bottega in qualcosa di grande. Prima che un grande imprenditore però sei stato un grande datore di lavoro, perché gli operai erano per te come figli e la ditta una famiglia», ha sottolineato Beppe. «Mi mancherai nelle cose piccole, come quando a mezzogiorno mi chiedevi: “Pranzi con me?” e in quelle grandi», ha aggiunto il figlio Pietro.«Ricordiamo Carlo per la persona che è stata e non per quello che gli è capitato», ha affermato il prevosto di Erba nell’omelia. Il sacerdote ha letto il Vangelo della nascita di Gesù, per ricordare l’ultimo impegno di Carlo per la parrocchia. «A Natale ho fatto un appello perché la nostra chiesa avesse un presepe bello e all’altezza – ha detto – Carlo si è messo subito a disposizione e già a gennaio ha cominciato a lavorare. L’opera è ancora incompiuta, ma qualcuno sicuramente la terminerà».La strage di Erba ha segnato indissolubilmente la vita della famiglia Castagna. E lo ripetono anche i figli. «In quella fredda sera in qualche modo ho temuto di perdere anche te oltre a mamma, Raffaella e Fefè – ha ricordato Beppe – Ma hai saputo superare e non sopportare il dolore. Sei stato un grande esempio per noi ma anche per tante altre persone». «Rivedo sempre quell’immagine di te nel cortile avvolto dalla coperta termica della Croce Rossa che mi dici “Sono morti tutti” – ha detto Pietro – In questi anni siamo stati sempre insieme, noi tre. La ditta il prossimo anno festeggerà 80 anni e tu avresti dovuto esserci perché è merito tuo». «Ci risolleveremo – hanno sussurrato ancora i figli di Carlo prima di farsi travolgere dall’affetto delle centinaia di persone presenti – Ci risolleveremo perché ce lo hai insegnato tu. Ora però sarà più difficile perché non sarai accanto a noi a dirci “Forza ragazzi”. Salutaci mamma, Raffaella e Youssef».

  • Oltre 10mila viaggiatori nella giornata del trasporto ferroviario italo-svizzero

    Oltre 10mila viaggiatori nella giornata del trasporto ferroviario italo-svizzero

    Il treno “Tilo” alla stazione ferroviaria di Stabio (foto Antonio Nassa)

    Oltre 10mila passeggeri oggi in carrozza per un totale di circa 23mila viaggi alla scoperta delle nuove linee ferroviarie tra Lombardia e Svizzera e del collegamento tra Varese e Porto Ceresio.

    Ha avuto un lusinghiero successo la festa organizzata oggi da Trenord e Ticino Lombardia (Tilo) nelle stazioni animate da giochi e musiche.

    Migliaia le persone che hanno raggiunto il Lago di Lugano per una gita in battello a bordo dei convogli di ultima generazione sulle linee Varese-Mendrisio-Como, Varese-Mendrisio-Lugano-Bellinzona, Albate Camerlata-Como-Chiasso-Bellinzona e Milano-Varese-Porto Ceresio.

    «Oggi sperimentiamo che il treno non solo accorcia le distanze, ma allarga i confini: sono 6mila i viaggiatori che in ogni giorno feriale utilizzano i nuovi collegamenti ferroviari, a poco più di dieci giorni dall’attivazione– ha detto Cinzia Farisè, amministratore delegato di Trenord e presidente di Tilo –Risultati subito significativi che, aggiungendosi alle numerose presenze registrate in questa giornata, confermano come il treno sia la risposta adeguata alle esigenze di diverse tipologie di viaggiatori».

  • Accusati di essere “passatori”. Il giudice non convalida il fermo

    Accusati di essere “passatori”. Il giudice non convalida il fermo

    Tornano in libertà i due fratelli dell’Altolago, residenti a Dongo e Domaso, rispettivamente di 47 e 51 anni, accusati dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo di essere coinvolti in un giro di traffico di migranti lungo la rotta definita “balcanica” che dal Kosovo porta alla Slovenia, poi a Milano, a Como e infine al Canton Ticino.

    Le ipotesi di reato a loro carico parlano di associazione per delinquere finalizzata appunto a questo traffico, motivo per cui nei giorni scorsi sono stati colpiti – assieme ad altre 15 persone – da un fermo di indiziati di reato su mandato della Dda di Palermo. Ma il giudice di Como, nell’interrogatorio di ieri mattina, non ha convalidato il fermo aprendo ai due fratelli le porte della cella del Bassone. Gli indagati si trovano ora ai “domiciliari”.

    Il magistrato, dunque, non avrebbe ritenuto sussistenti le accuse a carico dei due sospettati e tanto meno il rischio di una eventuale fuga all’estero.Possibile dunque che secondo il gip di Como i due fratelli – accusati dell’accoglienza di due clandestini dopo averli recuperati in stazione a Milano e consegnati poi per il passaggio in Svizzera – non fossero in realtà a conoscenza (o comunque non fossero consapevoli) del “gioco” che si stava svolgendo tra il Milanese, il Comasco e la provincia di Sondrio relativo al passaggio di stranieri irregolari dall’Italia alla Svizzera.

    Secondo l’indagine della Dda erano due le organizzazioni che agivano, una operativa in Sicilia, l’altra tra Como e la Valtellina. Per passare il confine venivano chiesti ai migranti 600 euro, mentre l’intero viaggio dal Kosovo a Como poteva venire a costare fino a 5mila euro.

  • Affonda taxi boat: salvi il pilota e i turisti a bordo

    Affonda taxi boat: salvi il pilota e i turisti a bordo

    Un taxi boat di una compagnia privata è affondato ieri mattina a Lenno. Salvi il pilota e i tre passeggeri, turisti in vacanza sul Lario. L’imbarcazione era partita da Como in direzione Bellagio. Oltrepassata la punta del Balbianello, il pilota si sarebbe accorto di una falla nel motoscafo. È riuscito comunque a raggiungere il pontile di Lenno e sbarcare i passeggeri, tutti in salvo, prima che la barca affondasse.

  • Anche a Como le “730 weeks” per compilare le dichiarazioni dei redditi

    Anche a Como le “730 weeks” per compilare le dichiarazioni dei redditi

    L’Agenzia delle Entrate allunga i suoi orari per i 730 precompilati

    Anche a Como e nella provincia lariana partono le 730 weeks.

    Gli uffici dell’Agenzia delle Entrate aprono le porte, oltre i normali orari, per fornire assistenza sul 730 precompilato.

    In particolare, per offrire informazioni sulla dichiarazione, rilasciare il pin di accesso ai servizi telematici dell’Agenzia e aiutare i cittadini a compilare il modello 730, il 31 maggio l’ufficio territoriale di Como offrirà assistenza straordinaria dalle 15:30 alle 18:30.

    Anche  l’ufficio territoriale di Erba e l’ufficio territoriale di Cantù effettueranno un’apertura ad hoc per l’assistenza sul 730, dalle 15:30 alle 18.30, il 30 maggio.

    Approfondimenti sul 730  precompilato si possono avere ascoltando le puntate dellaweb radioregionale dell’Agenzia, oppure consultando ilsito Internet.

    Le date del 730 precompilatoFino al 23 luglio è possibile accettare,  modificare o integrare e inviare in autonomia il proprio 730.

    Stesso termine per l’invio anche per chi si avvale di un Caf o di un professionista abilitato.

  • Automobili “fantasma” sequestri a Como

    Automobili “fantasma” sequestri a Como

    “Ghost cars”, macchine fantasma. Quasi quattrocento auto, per un valore di 3 milioni di euro, tutte intestate a un’unica persona, utilizzate per compiere furti, borseggi, rapine, spaccio, truffe alle assicurazioni. I carabinieri di undici province d’Italia, compresa Como, stanno effettuando il sequestro preventivo dei veicoli, come disposto dal Tribunale di Milano.

    L’operazione va anche oltre i confini nazionali. È stata infatti attivata la collaborazione internazionale di Europol per il sequestro di 25 vetture in Germania, Spagna, Francia, Ungheria, Bulgaria, Romania e Svizzera. L’operazione dei carabinieri sta interessando in tutto 386 veicoli.

    Al momento, l’unica persona indagata è il prestanome che, secondo quanto accertato dagli inquirenti, in cambio di poche decine di euro accettava di intestarsi le auto attraverso agenzie di pratiche auto della provincia di Milano. Le macchine venivano poi utilizzate soprattutto da rom o immigrati nordafricani. La testa di legno, un 28enne italiano, è stato denunciato.

    L’indagine è partita da Venezia, dai controlli su alcune auto utilizzate per commettere reati.

  • Benzina alle stelle, il confronto tra Como e Chiasso

    Benzina alle stelle, il confronto tra Como e Chiasso

    Prezzo della benzina alle stelle. Anche sul Lario si è superata ampiamente la quota di 1,6 euro al litro per la “verde” senza piombo e l’1,5 per il gasolio, anche al self-service.

    Benzina alla stelle, i prezzi oggi a Como

    Aumenti che hanno toccato pure la Svizzera, come si evince dalle stazioni di servizio di Chiasso, dove oggi la senza piombo veniva erogata a 1,399 euro e il gasolio a 1,467.

    © TB | I prezzi benzina oggi a Chiasso

    Prezzi inferiori rispetto all’Italia, ma assorbiti dalla carta sconto, che, ricordiamo, è di 23 centesimi al litro per chi vive entro i 10 chilometri dal confine (8 centesimi per il gasolio) e di 15 centesimi tra i 10 e i 20 chilometri (senza sconto gasolio).I valori registrati hanno riportato il costo del pieno ai massimi del luglio 2015.

    Una salita che ha interessato tutto lo Stivale. L’elaborazione settimanale del Ministero per lo Sviluppo economico indica una media nazionale di 1,606 per la senza piombo e di 1,483 per il gasolio.

    In Svizzera, invece, i prezzi alla pompa in Ticino sono inferiori rispetto agli altri Cantoni. Lo ha confermato una recente inchiesta del quotidiano zurighese “Blick” che ha rilevato come il costo nel Mendisiotto sia inferiore di circa 4 centesimi. Il motivo sarebbe che la benzina ticinese arriva direttamente dall’Italia. Pieno meno caro, ma non sull’autostrada A2, dove il prezzo rilevato dal Tcs (Touring Club Svizzero) è superiore fino a 25 centesimi.

    Tornando al Comasco, la carta sconto continua a calmierare la concorrenza da una parte all’altra del confine. Ora preoccupa gli addetti ai lavori il possibile aumento dell’Iva, come evidenzia Daniela Maroni, presidente provinciale e vicepresidente nazionale della federazione dei gestori dei distributori di carburanti. «Con il balzello dell’Iva al 24,2% previsto nel 2019 si dovrebbe rivedere sicuramente lo sconto» spiega.