Alessandra Magni e Gabriella Tassinari dell’Associazione Archeologica Comense portano alla scoperta delle gemme e dei cammei custoditi al Museo Archeologico “Paolo Giovio” di Como. L’iniziativa, rientra nel programma virtuale di scoperta delle collezioni museali “La cultura fa bene”. In attesa della riapertura delle sale, un assaggio della significativa raccolta di gemme su anelli in bronzo, scarabei, intagli in pietra dura, cammei e riproduzioni in vetro di pietre incise. Un tesoro di oltre 140 oggetti, antichi e post-antichi.Molto diffuse tra il I secolo a.C. e gli inizi del III secolo d.C., queste pietre ornavano anelli e gioielli indossati da uomini e donne, patrizi e plebei, soldati e mercanti, cittadini ed ex-schiavi. Come ricorda Plinio il Vecchio, i meno abbienti usavano le riproduzioni di vetro. Le gemme di Como presentano le iconografie più diffuse: divinità come Giove o Minerva, personificazioni come Africa o Vittoria, animali e simboli. Nella foto, una gemma che raffigura una scena tratta dall’Iliade. Info: www.archeologicacomo.com.
Categoria: Notizie locali
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Concessione del Sinigaglia, la vittoria del Como e dei tifosi
Se la si vuole analizzare in termini calcistici, la partita per lo stadio Sinigaglia al momento vede vincere di larga misura il Como 1907, supportato dai tifosi azzurri. Sì alla concessione lunga, di 12 anni, sì al campo in sintetico. Vittoria su tutta la linea, quindi, dopo un vertice di meno di un’ora, celebrato ieri alle 18 a Palazzo Cernezzi. Presenti per il Comune, con il sindaco Mario Landriscina, i tre assessori coinvolti, ovvero Francesco Pettignano, al Patrimonio, Marco Galli, allo Sport e Marco Butti all’Urbanistica. Il Como era rappresentato da Michael Gandler, collegato da Milano e, in presenza, dai due responsabili di comunicazione ed eventi: Alessandro Camagni e Federico Bottacin. Al tavolo, come promesso da Landriscina e Galli dopo il presidio di lunedì scorso, anche una delegazione di tifosi, con, in particolare, Alessandro Giummo, presidente dei Pesi Massimi, da sempre in prima linea per le questioni dello stadio.Dopo un’oretta di dibattito, l’accordo. Per la prima volta Palazzo Cernezzi firma una convenzione così lunga per l’utilizzo dello stadio. Sul tavolo, naturalmente, dopo l’acceso dibattito di questi giorni, non c’era però unicamente l’affitto del Sinigaglia e la possibilità di stendere un tappeto d’erba sintetica.Il contratto mette le basi e i paletti per la progettualità futura di tutta l’area, che rimane un punto cardine del programma del mandato del sindaco.«Sono soddisfatto dell’esito dell’incontro – ha commentato all’uscita l’assessore al Patrimonio, Francesco Pettignano – Devo dare merito al lavoro svolto dagli uffici, dal sindaco e dai colleghi della giunta. Anche i tifosi, che hanno partecipato in buon numero a questo incontro, e hanno potuto fare tutte le domande necessarie, sono usciti tutti soddisfatti».Il documento è stato letto ed è pronto, ma quando passerà dalla giunta? «Già giovedì (domani, ndr) assicura sempre l’assessore al Patrimonio.Soddisfatto e sollevato, anche l’assessore Marco Galli, che, pure nei momenti più difficili della trattativa, ha cercato di lavorare per una chiusura positiva.«C’è stata grande volontà e grande gioco di squadra su questo tema, tra sindaco, uffici e noi tre assessori – dice Galli – Quando si lavora in questo modo, insieme, collaborando, i risultati alla fine arrivano. Abbiamo utilizzato l’arma del dialogo, considerata l’importanza dell’area, sottolineata anche dal collega all’Urbanistica Butti».Ora non vi sono più alibi, quindi, almeno dal punto di vista sportivo. La concessione pluriennale è sul tavolo, si potrà posare l’erba sintetica. Rimangono, certo, tutti gli interrogativi riguardo il futuro dell’area, il pesante degrado dello stadio, ma pure il positivo interesse da parte di grandi gruppi immobiliari per lo sviluppo urbanistico del quartiere.I tifosi avevano avviato anche una raccolta firme online per sensibilizzare il Comune sulla necessità di un accordo. Petizione che ieri sera aveva praticamente raggiunto l’obiettivo delle 500 firme. Dal punto di vista politico restano invece tutte le perplessità espresse da maggioranza e opposizione. Per i critici, la giunta ha solo “ceduto” alle pressioni della piazza, senza un vero progetto di riqualificazione dello stadio in mano.
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Controlli della polizia: in città chiusi un bar e un negozio di alimentari
Controlli per il rispetto delle norme anti contagio: la polizia ha chiuso temporaneamente un bar a Como, il Caffè Mondo di via Milano, e un negozio di alimentari e macelleria islamica nella stessa zona.Ai titolari è stato imposto lo stop per tre giorni per il mancato rispetto delle regole, in particolare sulla misurazione della temperatura, sulla sanificazione e sull’uso della mascherina. Al di là di queste situazioni, sono stati però numerosi anche i locali controllati e risultati in regola. La polizia in tutti questi casi si occupa anche di prevenzione e sensibilizzazione.
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Coronavirus, c’è la prima vittima nel Canton Ticino. È una donna di 80 anni del Mendrisiotto
Anche il Canton Ticino deve purtroppo registrare la sua prima vittima di Coronavirus. Ieri mattina è infatti morta una donna di 80 anni, ospite di una casa anziani del Mendrisiotto. Si tratta della terza persona uccisa in Svizzera dal Covid-19. In precedenza erano morti una 74enne al Centro ospedaliero universitario di Losanna e un 65enne, spirato l’altro ieri all’ospedale di Liestal, nel Cantone di Basilea Campagna.L’emergenza ticinese intanto si allarga. Secondo quanto dichiarato ieri in serata dal medico cantonale Giorgio Merlani, i casi positivi nel cantone di lingua italiana sono saliti a 99. Di questi 7 sono in terapia intensiva.La rapidissima crescita dei numeri dei contagiati in Ticino ha alimentato anche oltreconfine qualche polemica. In particolare, molti operatori e tecnici della sanità giudicano troppo blande le misure di contenimento adottate sin qui dal governo di Bellinzona. Il presidente dell’Ordine dei medici del Cantone, Franco Denti, è tornato a chiedere la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Lo stesso ha fatto ieri, con una lunga intervista al Corriere del Ticino, Andreas Cerny, infettivologo dell’Università di Berna e direttore della Fondazione Epatocentro di Lugano.«Bisogna chiudere subito le scuole ma anche le frontiere – ha detto Cerny – Se si aspetta cancelliamo il vantaggio di poter attenuare l’epidemia, che si sta creando e che sicuramente ci colpirà a breve. Abbiamo già dei casi anche nei giovani e nelle scuole; è indispensabile attuarla ora, altrimenti sarà inutile».La frontiera, ha aggiunto il virologo elvetico, «finché non la chiudiamo non evita il passaggio del virus. La riduzione della mobilità e la separazione delle persone sono le misure più efficaci. L’Italia l’ha fatto, forse con un certo ritardo, noi abbiamo il tempo di avere una nostra curva di apprendimento. I bambini si infettano allo stesso ritmo degli adulti, spesso sono asintomatici, quindi sono un vettore del virus. Prima chiudiamo le scuole e meno rischieremo di infettare genitori e nonni».Sempre ieri, in serata, dopo la Lega dei Ticinesi anche l’Udc svizzera, attraverso il gruppo alle Camere federali, ha chiesto al governo di Berna la chiusura delle frontiere con l’Italia. La proposta dei democentristi svizzeri è di «ospitare» nelle strutture del cantone «la manodopera frontaliera italiana indispensabile per il funzionamento della sanità e dell’economia ticinese».
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Coronavirus, sul Lario un solo positivo
Dati al momento positivi e rassicuranti, sul fronte Covid-19, sia a Como sia in Lombardia. La curva dei contagi, nella nostra provincia, si mantiene praticamente piatta ormai da un paio di settimane. Anche oggi è stato registrato un solo nuovo caso.
Nella Regione, invece, i nuovi positivi sono stati 55 ed è stata confermata pure una vittima (il totale complessivo dei decessi sale in questo modo a 16.807).
Le ultime 24 ore, quindi, stando almeno ai numeri diffusi dal bollettino quotidiano dell’assessorato regionale al Welfare, non alimentano preoccupazioni sul Lario. Aumenta di due pazienti il numero dei ricoverati in terapia intensiva e sono 10 in più quelli in cura nei reparti Covid. I 55 nuovi positivi (di cui 9 definiti “debolmente positivi” e 13 a seguito di test sierologici) sono stati registrati sulla base di 8.419 tamponi processati.
Sono invece 110 i guariti e i dimessi. Dall’inizio dell’epidemia, i lombardi che hanno contratto il virus e ne sono poi usciti sono stati 72.028.
Tutte le province hanno fatto segnare progressioni minime del numero dei positivi con l’eccezione di Milano (17 nuovi casi), Bergamo (11) e Brescia (11). Zero contagi a Lecco e, come detto, un solo nuovo positivo in provincia di Como.
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Covid-19 sul Lario, altri quattro positivi
Secondo giorno senza vittime oggi in Lombardia, mentre con 11.207 tamponi processati sono 88 i nuovi casi accertati, dei quali 17 debolmente positivi e 13 effettuati dopo l’esame sierologico. Picco di guariti e dimessi nelle ultime 24 ore, 616 nella regione, mentre negli ospedali restano 13 i malati in terapia intensiva, lo stesso numero di ieri e 3 in meno quelli nei reparti non intensivi, 151 complessivamente. Nel Comasco oggi sono stati quattro i nuovi casi accertati. Le province con il maggior numero di nuovi contagi sono Bergamo e Brescia con 17. Solo a Lodi ieri non si sono avuti contagi.
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De Sfroos, poesie e canzoni nel 400° della frana di Piuro
Dopo il successo di un anno fa allo stadio di San Siro, che aveva radunato il popolo dei “cauboi” e dei “desfan” per ripercorrere in oltre tre ore una carriera di successi, si era preso una pausa di meditazione, anche per preparare il nuovo album attesissimo dal pubblico che sarà probabilmente pronto per il prossimo anno anche se molti sperano per Natale. Il 30 maggio scorso Davide Van De Sfroos ha rotto il silenzio ed è tornato a esibirsi in un locale sul monte San Salvatore a Lugano. E prepara l’uscita di alcune ristampe dei suoi libri di poesia e racconti, con alcune novità editoriali.
Il suo prossimo appuntamento dal titolo “Künta e Kanta” con racconti e set acustico sarà il 7 luglio alle 21 a Palazzo Vertemate di Piuro in provincia di Sondrio, per il 400° della frana che devastò il paese. Via alle prevendite l’11 giugno. Gli ultimi 200 biglietti saranno acquistabili il giorno stesso dello spettacolo presso il centro multimediale InfoPiuro negli orari di apertura (10.30 – 12.30 e 15.30 – 18.30).
Il 29 giugno tappa in alta Valtellina in piena stagione turistica: De Sfroos sarà a Bormio nella centralissima piazza del Kuerc con Andrea Vitali, medico bellanese autore di best seller per Garzanti, per la tappa valtellinese del festival “Milanesiana” diretto da Elisabetta Sgarbi. I due saranno intervistati da Stefano Salis. Qui parlerà del suo libro “Le parole sognate dai pesci” che fu pubblicato da Bompiani.
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Degenera una lite tra ex coniugi a Como: la donna chiede aiuto e la polizia interviene
Intervento degli agenti della polizia della questura di Como, questa mattina, in via Valmulini per una lite tra ex coniugi che sarebbe degenerata.
Dalle prime informazioni, sembra che una donna abbia chiesto aiuto alle forze dell’ordine per le minacce dell’ex compagno. Era tornata nella loro casa, dove ancora vive l’uomo, in via Valmulini appunto, sembra per ritirare alcuni effetti personali.
Tra i due sarebbe scoppiata una lite e l’uomo l’avrebbe minacciata. La donna ha detto alle forze dell’ordine che l’uomo poteva avere delle armi e gli agenti sono dunque intervenuti con diverse pattuglie. La presenza di armi non sarebbe poi stata riscontrata. Sono ancora in fase di valutazione eventuali provvedimenti.
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Documentario su Renzo Piano a Villa del Grumello
Domenica 19 luglio, alle 21, per il Lake Como Film Festival
Domenica 19 luglio, alle 21, appuntamento con il documentario d’autore nel Parco di Villa del Grumello. Il Lake Como Film Festival invita a “Tra umano e urbano” un ciclo di quattro documentari proposti al Grumello, un luogo che si specchia nel primo bacino del Lago e che offre una delle migliori vedute sulla città, per riflettere il rapporto tra gli elementi naturali e l’artificio in divenire dell’umano-urbano. Quattro documentari esplorano nel mondo questo fragile confine. Domenica l’appuntamento è con “Renzo Piano. Architetto della luce”, documentario di Carlos Saura (Spagna, 2018). Carlos Saura racconta in presa diretta uno dei più recenti progetti curati da Piano, il centro Botìn a Santander, che diventa riflessione sul processo creativo. Per capire che l’arte, sia essa cinema o architettura, non è un atto prevedibile. La partecipazione è gratuita con prenotazione obbligatoria al sitowww.villadelgrumello.it. Per chi vorrà vivere il Parco fin dal mattino, dalle ore 11 e ore 12, il Red Carpet 4et propone un repertorio ispirato al mondo del cinema e della commedia musicale con canzoni e temi, tutti grandi classici riproposti in chiave swing e jazz, tratti dalle colonne sonore di indimenticabili pellicole che hanno fatto brillare le più famose stelle del grande schermo di ieri e di oggi. Il quartetto è composto da Federica Vino (voce), Giulia Larghi (violino), Claudio Pietrucci (chitarra) e Daniele Petrosillo (contrabbasso). Ingresso libero.
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Due produzioni del Lac di Lugano alla Biennale di Venezia
Il centro polivalente dedicato alla cultura “Lac” di piazza Luini a Lugano protagonista a Venezia. Due produzioni del Lac, “Bye Bye…” di Alessio Maria Romano e “I Cenci” di Giorgio Battistelli – lavoro diretto musicalmente da Francesco Bossaglia e registicamente da Carmelo Rifici – saranno in scena alla Biennale di Venezia nel mese di settembre. “Bye Bye…” aprirà la sezione teatrale della rassegna, lunedì 14, al Teatro alle Tese dell’Arsenale, “I Cenci”, uno degli appuntamenti di spicco della sezione musicale, sarà sul palco del Teatro Goldoni domenica 27 settembre.