Partiranno anche nel territorio di Ats Insubria i test sierologici per la ricerca di anticorpi anti Covid-19, con la finalità di individuare i soggetti suscettibili di contagio ma anche di procedere ad una progressiva riammissione alle comunità di vita e di lavoro. La campagna (al via da domani) è destinata ai cittadini che sono stati messi in isolamento fiduciario al domicilio a seguito di indagine epidemiologica, o dal medico di medicina generale. Parallelamente, sarà avviato un programma di screening per operatori sanitari. L’Ats individuerà i cittadini che rientrano nel target per il test. L’adesione è volontaria. Punti prelievo a Como, Mariano e Menaggio.
Categoria: Notizie locali
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Andrea Rinaldi non ce l’ha fatta. Il giovane calciatore scomparso a 19 anni
Andrea Rinaldi non ce l’ha fatta, il giovane calciatore – cresciuto nell’Atalanta, ora al Legnano – è morto per le conseguenze di un aneurisma che l’ha colpito venerdì nella sua casa di Cermenate. Nato il 30 giugno del 2000, dopo la trafila nel vivaio nerazzurro, Rinaldi aveva militato con Imolese in C, Mezzolara in D e con il Legnano, la sua ultima squadra.
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BioblitzLombardia, la natura da conservare in archivio
Torna “BioblitzLombardia”, evento di educazione naturalistica e scientifica delle aree protette lombarde a cui aderisce anche il Parco della Spina Verde. Sperando di rivedersi nei parchi, il 16 e 17 maggio l’evento sarà virtuale. Si partecipa trasmettendo foto o registrazioni audio di: uccelli, piccoli mammiferi, insetti, piante, erbe o fiori spontanei. È necessario iscriversi alla piattaforma su www.inaturalist.org o mediante l’app INaturalist.
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Coronavirus, Fontana: “Ci affidiamo al senso civico dei cittadini”
“Oggi è una giornata importante per la Fase 2. Ieri è stato emanato il Dpcm del Governo al quale ha fatto seguito l’ordinanza del presidente Fontana. La Lombardia è stata investita come poche aree al mondo in modo così forte e numericamente così alto al punto che richiedeva un’attenta analisi con il supporto degli scienziati”. Lo ha detto il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala intervenuto in diretta Facebook sulla pagina diLombardia Notizie Online.“Abbiamo emesso l’ordinanza domenica sera, solo dopo l’arrivo del Dpcm – ha continuato il vicepresidente – che ci è stato trasmesso nella serata di domenica. Rispetto alle altre regioni, in Lombardia la mascherina è obbligatoria per tutti, oltre al distanziamento sociale che spesso abbiamo chiamato ‘distanziamento solidale’, all’obbligo di misurare la febbre per i dipendenti e i datori di lavoro e, ancora, la misurazione della febbre per chi va al ristorante o si reca negli esercizi commerciali”.
“Ci rendiamo conto che abbiamo dovuto fare scelte impopolari – ha detto ancora Sala – ma dobbiamo continuare ad essere cauti. Sappiamo che altrettanto impopolare è stata la decisione di rinviare l’apertura di palestre e piscine ma è un provvedimento che si è reso necessario per la sicurezza di tutti”.
Sulla riapertura e l’inizio di questa tappa verso la ‘nuova normalità’ è intervenuto anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana in un video trasmesso nella diretta sulla pagina Facebook di Lombardia Notizie Online. “E’ la seconda riapertura – ha commentato Fontana – dopo quella del 4 maggio: oggi ci sono più persone che vanno a lavorare, che girano per impegni e necessità. Una data – ha sottolineato il presidente – che ci riavvicina alla riconquista totale della nostra libertà ma bisogna stare particolarmente attenti e rispettare tutte le prescrizioni più volte ripetute”.
“Se abbiamo saputo fare importanti passi avanti nella lotta al coronavirus – ha proseguito il governatore – lo dobbiamo alla serietà dei comportamenti dei nostri cittadini. Ci affidiamo al loro senso civico e al rispetto delle regole se vogliamo concludere vittoriosamente questa battaglia”.
“Riguardo alla prossima data del 3 giugno – ha rimarcato il vicepresidente Sala, ribandendo quanto affermato dal governatore Fontana – possiamo solo riaffermare che più saremo attenti nei nostri comportamenti e più la possibilità di spostarsi tra Regioni sarà concreta. Osservando le regole possiamo essere positivi ma dobbiamo avere cautela. Valuteremo i dati relativi a queste recenti riaperture fra 8-10 giorni e, solo allora, potremo valutare i nostri comportamenti”. Il vicepresidente Sala ha poi rivolto un ringraziamento e un “forte incoraggiamento ai nostri ricercatori: stiamo combattendo il Covid-19 proteggendoci ma la vittoria passa dalla scoperta del vaccino e della cura. Grazie a chi sta donando per la ricerca, in questo momento così difficile. Prima troveremo il vaccino, prima troveremo la cura, prima ci libereremo di questo nemico che condiziona le nostre vite, la nostra libertà e la nostra economia”.
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Aism, momento d’incontro on-line: coordina l’iridata di handbike Roberta Amadeo
Roberta Amadeo, campionessa del mondo in carica di handbike, in prima linea per una iniziativa della sezione comasca dell’Associazione italiana sclerosi multipla, di cui l’iridata è presidente.Dall’8 marzo le attività riabilitative, assistenziali e sociali della sezione Aism di Como sono interrotte su disposizione dell’Asst Lariana. Ma le necessità di cura e di supporto di 230 persone ammalate sono immutate o addirittura incrementate con l’emergenza per il Coronavirus. L’idea, quindi è di organizzare un meeting on-line rivolto a tutti per fare squadra e per incoraggiarsi a vicenda.Il 13 maggio alle ore 18 si terrà dunque “Facciamo squadra”, un aperitivo virtuale dedicato agli amici di Aism delle province di Lecco, Como, Sondrio ed ai soci, volontari, sostenitori, collaboratori. Per prendere posto intorno al tavolo virtuale che sarà allestito dai volontari, basta iscriversi attraverso il sito Internet www.aismcomo.eventbrite.it e si riceverà così il link con il quale accedere.L’incontro sarà guidato da Roberta Amadeo, già presidente nazionale di Aism. «Questa partita si gioca in squadra – afferma la campionessa di handbike – e la vittoria dipende da quanto riusciamo a stare uniti in questo momento. Purtroppo, le persone con sclerosi multipla devono affrontare le conseguenze del Coronavirus due volte. La prima oggi, perché l’emergenza ha un impatto diretto sulla nostra vita: tutti si sono trovati costretti a interrompere la riabilitazione, che dà giovamento alla sintomatologia, in più molti hanno difese immunitarie indebolite, che non li aiuta in caso di contagio. La seconda, quando alla fine dell’emergenza ripartirà il centro di riabilitazione, perché non sappiamo che impatto avrà l’annullamento di “Bentornata Gardensia”, un’iniziativa di raccolta fondi che l’anno scorso aveva garantito 3,5 milioni di € a livello nazionale e 100 mila euro nelle province di Como Lecco e Sondrio, reinvestiti in ricerca, riabilitazione, servizi assistenziali e sociali. Per ripartire domani è fondamentale iniziare da oggi, tenendo alta l’attenzione e l’impegno nel sostegno alle attività di Aism a favore delle persone con Sclerosi Multipla».
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Anche Coop aiuta le famiglie in difficoltà
Anche Coop Lombardia ha voluto dare il proprio contributo all’amministrazione comunale di Como per aiutare chi si trova più in difficoltà: in questi giorni ha messo a disposizione diversi prodotti per la prima infanzia (omogeneizzati, biscotti solubili e non solubili, pastina…), con un gesto dedicato in particolare alle famiglie in difficoltà e con bambini piccoli. La distribuzione, come negli altri casi, avverrà attraverso la Protezione civile comunale secondo le indicazioni dei servizi sociali. Un sentito ringraziamento è stato espresso ieri in una nota di Palazzo Cernezzi a Coop Lombardia da parte degli assessori al Commercio Marco Butti e alla Polizia Locale e Protezione civile Elena Negretti, per l’attenzione alle esigenze anche di questa specifica fascia della cittadinanza
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Ance Como dona termometri e mascherine per i cantieri
Oggi pomeriggio Ance Como, l’associazione dei costruttori edili della provincia lariana, ha avviato la distribuzione di 400 “Kit per la ripresa” tra tutti i suoi associati.
Il kit contiene alcuni dispositivi e strumenti essenziali per la riapertura delle attività di cantiere. Si tratta in particolare di un termometro ad infrarossi, la cartellonistica essenziale per il cantiere, una copia dell’ultimo protocollo (24 aprile 2020) con le indicazioni operative e alcune mascherine FFP2. Per evitare assembramenti causati dal ritiro dei dispositivi, il portone principale di Ance Como in via Briantea è stato chiuso, con accesso consentito unicamente dal cortile (ingresso di via San Martino).
Alla distribuzione ha preso parte anche il presidente di Ance Como, Francesco Molteni.
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Bonus ristrutturazione, l’Ance chiede regole chiare
È ripresa l’attività nei cantieri del Comasco, quantomeno in quelli dove i lavori erano iniziati prima della sospensione. Ora, per fare ripartire il mattone, sono state annunciate misure straordinarie all’interno del decreto di maggio: ecobonus, sismabonus, bonus facciate, cessione del credito. Vantaggi fino al 110% per chi sceglierà di rendere un edificio virtuoso dal punto di vista energetico. Ma cosa si sa? E come funzionerà il bonus?«Stiamo parlando di una misura soltanto annunciata. I proclami vanno bene se poi si concretizzano – spiega il presidente di Ance Como, Francesco Molteni – Abbiamo già fatto precise richieste al governo in materia».Cosa in particolare?«Il provvedimento funziona se viene accompagnato da tre elementi fondamentali – dice Molteni – In primo luogo deve essere semplice il percorso che lo accompagna. In passato la burocrazia ha portato aziende e committenti a rinunciare ad applicare l’incentivo. La norma deve essere lineare. Invece succede che si parte e poi, dopo sei mesi, l’applicazione viene ristretta ad ambiti specifici. I campi di applicazione non sono ancora chiari. Un conto è cambiare i serramenti, un altro una ristrutturazione edilizia. Interventi su vecchi edifici hanno anche un alto valore ambientale e di risparmio energetico».La seconda questione?«Riguarda l’arco temporale di durata del bonus. Le pratiche sono complesse. Pensiamo a un condominio. Si devono convocare assemblee, fare approvare le spese, poi c’è la fase di progettazione. Per questi percorsi occorrono mediamente fino a tre anni. Se il bonus dura un anno e mezzo, taglia fuori immediatamente una serie di lavori. Noi abbiamo chiesto come Ance di portare il termine del bonus al 2030».L’ultima questione?«Riguarda invece il singolo intervento privato – dice Molteni – In questo caso si deve immaginare un rientro abbreviato del credito fiscale, in meno di 10 anni. Si deve insomma dare la possibilità, a chi può, di accelerare i tempi. Questi tre elementi nel decreto devono essere esplicitati in modo chiaro. Con tutti i meccanismi di cessione del credito. Si parla di banche, ma anche di assicurazioni. Noi siamo favorevoli naturalmente al recupero del patrimonio edilizio. A Como siamo stati pionieri anche di queste pratiche di cessione del credito. Due anni fa abbiamo firmato un accordo con Acsm Agam. Ma l’arco temporale breve stabilito nel 2018 ha portato a risultati sotto le aspettative».
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Como, i timori e le speranze della ripartenza: «I danni da lockdown però restano»
Il lockdown è finito. Da oggi l’inimmaginabile serrata che ha contraddistinto i mesi passati – imposta dall’esplosione della pandemia – allenterà la presa. Bar, ristoranti e negozi praticamente di ogni tipo potranno rialzare le saracinesche nella speranza che le persone abbiano voglia di ripartire e di tornare rapidamente alla vita di prima. Ma la città e il territorio sono pronti?«Incrociamo le dita – esordisce il presidente di Confcommercio Como, Giovani Ciceri – Innanzitutto devo esprimere la soddisfazione per ciò che si è ottenuto in tema di commercio, a partire dal settore della ristorazione perché quanto andrà in scena è l’esatta riproposizione delle linee che abbiamo indicato nelle settimane scorse». C’è ovviamente anche tensione per la ripresa che non potrà da subito «essere a pieno regime. Noi siamo pronti, ci vorrà anche il senso di responsabilità dei cittadini. Dai vari settori che fanno capo a Confcommercio arrivano segnali positivi e di ottimismo. I ristoratori sono pronti e così anche i negozianti. Già da tempo i nostri associati si sono dati da fare per farsi trovare preparati, per quanto concerne le misure di sicurezza e i dispositivi di protezione, in vista di domani. Siamo fiduciosi e altrettanto consapevoli che ora si potrà iniziare a vedere la luce in fondo al tunnel ma che alle spalle abbiamo mesi di inattività che hanno creato una voragine economica che andrà colmata», spiega sempre il presidente Ciceri che fa un ultimo riferimento all’aspetto sanitario dell’intera vicenda e che è anche quello che maggiormente lo allarma. «Il vero punto interrogativo riguarda però la reale situazione sanitaria. Il livello di contenimento della pandemia, il numero vero dei contagi e quanti tamponi e test sierologici sono stati fatti. Il tutto per avere un quadro attendibile della situazione che ci circonda», chiude Giovanni Ciceri.Soddisfatto ma altrettanto timoroso per quanto potrà accadere è anche Claudio Casartelli, presidente di Confesercenti Como. «Purtroppo, pur contenti della ripartenza, in tanti sono impreparati», dice Casartelli. «Non perché non si siano attivati per tempo per avere tutto a norma, ma perché in molti casi le incertezze su quanto sarebbe stato fatto anche in Lombardia, hanno spinto molti associati, magari del settore alimentare, a trattenersi dal fare provviste o altro. I ristoranti ad esempio, hanno le dispense vuote non potendo sapere quando sarebbero potuti ripartire. I fornitori sono poi rimasti fermi fino all’ultimo e solo ora potranno e dovranno riattivarsi alla massima velocità. Incertezze, sicuramente giustificate dalla situazione sanitaria ancora precaria, che però alla fine si fanno sentire sulla programmazione economica dei nostri associati», spiega sempre Casartelli che conclude con una previsione. «Con ogni probabilità la prima settimana sarà di assestamento – dice il presidente di Confesercenti – Solo dopo si potrà cominciare ad avere una visione più dettagliata di quanto possibile fare». Interrogativi e dubbi che verranno tra poche ore risucchiati nel vortice della ripartenza.
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Coronavirus, oggi 16 i nuovi contagi in provincia di Como
Anche oggi segna un calo il numero dei contagi in Lombardia, sia pur con un numero di tamponi effettuati inferiore. Di seguito i dati dei casi positivi odierni e quelli del giorno precedente:
–i casi positivisono: 81.507 (+282); ieri: 81.225 (+502); l’altro ieri: 80.723 (+609*) ai quali vanno aggiunti nel totale complessivo 25 casi riguardanti il mese di aprile e rendicontati l’altro ieri
–i decessi: 14.986 (+62); ieri: 14.924 (+85); l’altro ieri: 14.839 (+94)
–in terapia intensiva: 348 (+18); ieri: 330 (-70); l’altro ieri: 400 (-80)
–i ricoverati non in terapia intensiva: 5.428 (-107); ieri: 5.535 (-167); l’altro ieri: 5.702 (-146)
–i tamponi effettuati: 485.134 (+7.369); ieri: 477.765 (+11.478); l’altro ieri: 466.287 (+10.993)
I casi per provincia con l’aggiornamento rispetto agli ultimi giorni:
Bergamo: 11.741 (+24); ieri: 11.717 (+46); l’altro ieri: 11.671 (+49)
Brescia: 13.550 (+44); ieri: 13.506 (+46); l’altro ieri: 13.460 (+69)
Como: 3.496 (+16); ieri: 3.480 (+10); l’altro ieri: 3.470 (+30)
Cremona: 6.248 (+6); ieri: 6.242 (+23); l’altro ieri: 6.219 (+16*) ai quali vanno aggiunti nel totale complessivo 25 casi riguardanti il mese di aprile e rendicontati l’altro ieri
Lecco: 2.486 (+4); ieri: 2.482 (+34); l’altro ieri: 2.448 (+29)
Lodi: 3.271 (+7); ieri: 3.264 (+42); l’altro ieri: 3.222 (+18)
Monza e Brianza: 5.055 (+9); ieri: 5.046 (+31); l’altro ieri: 5.015 (+41)
Milano: 21.376 (+104) di cui 9.019 (+54) a Milano città; ieri: 21.272 (+178) di cui 8.965 (+98) a Milano città; l’altro ieri: 21.094 (+201) di cui 8867 (+101) a Milano città
Mantova: 3.251 (+1); ieri: 3.250 (+13); l’altro ieri: 3.237 (+16)
Pavia: 4.777 (+35); ieri: 4.742 (+38); l’altro ieri: 4.704 (+52)
Sondrio: 1.287 (+7); ieri: 1.280 (+4); l’altro ieri: 1.276 (+10)
Varese: 3.182 (+18); ieri: 3.164 (+16); l’altro ieri: 3.148 (+75)
Infine, 1.787 in corso di verifica.