Rischia di annegare in viale Geno: restano gravissime le condizioni del 18enne

Il 18enne tunisino estratto privo di conoscenza dalle acque del Lago di Como, rimane sempre in gravissime condizioni all’ospedale “Manzoni” di Lecco. La prognosi è riservata e il giovane, in arrivo dal Monzese (Cavenago) è ricoverato nel reparto di Rianimazione. A preoccupare, oltre alla gravità della situazione, sono anche i molti minuti in cui sarebbe rimasto senza ossigeno a circa due metri di profondità, davanti alla passeggiata di viale Geno. A ore di distanza, intanto, emergono con maggiore precisione i fatti che hanno portato l’agente scelto della stradale Gianfranco Salemi a tuffarsi nel lago per salvarlo, immergendosi ben quattro volte prima di riuscire ad afferrarlo e tirarlo a riva.Un lavoro svolto anche con l’aiuto del collega che dalla riva l’ha guidato tra le acque torbide del lago, piene ancora di detriti e fango successivi all’alluvione. Il primo a tentarci, alle 13 di lunedì, era stato un turista straniero che passeggiava con la moglie. L’uomo tuttavia non era riuscito a individuare il corpo del ragazzo. L’allarme era stato lanciato dagli amici del 18enne, che non avevano fatto il bagno e che, dalla riva, avevano visto a loro volta il ragazzo tunisino andare in difficoltà. L’agente della polizia stradale, aiutato come detto dal collega (che dalla riva era riuscito a individuare in acqua un’ombra) e anche da una barca, che intuito quello che stava avvenendo si era avvicinata per aiutare, alla quarta immersione alla cieca – in quanto il lago era davvero molto torbido – era riuscito ad afferrare il giovane a trascinarlo verso la riva, dove è stato poi preso in consegna dai medici del 118 che erano sopraggiunti in viale Geno.