Le balene di Nicola Salvatore protagoniste a Benevento dal 6 luglio al 9 settembre. Si sono “arenate”, con tutto il loro bagaglio di miti letterari e ancestrali simbologie in uno spazio espositivo prestigioso, il museo Arcos. La nuova personale dello scultore comasco a cura di Massimo Bignardi èMoby Dick, the unknown. La balena è per Salvatore un segno della sfida ecologica dei nostri tempi ma parte da lontano. Studente liceale, Salvatore fu protagonista di un’avvincente riscossa “sul filo di lana” con la “prof” di scienze che minacciava di bocciarlo, proponendo un approfondito studio naturalistico sul maestoso cetaceo che gli valse un eroico “sei più” sul registro scolastico. Da allora la balena – caricandosi di ulteriori profondi significati culturali e artistici (basti pensare al Moby Dick di Melville e al Pinocchio collodiano) non ha cessato di suggestionarlo nel profondo e di sollecitare in lui un continuo interrogativo. Che ha assunto le forme più varie, dalle operazioni “concettuali” esposte alla Quadriennale, alle megasculture esposte in Ticosa a Como e alla Locanda del Notaio a Pallio fino alle più recenti “variazioni sul tema” in cui la balena è un fossile, un’icona del nostro tempo o come scrisse il critico Enrico Crispolti, «un logo di richiamo remoto, marino, popolaresco».
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