Il 31 ottobre scorso l’arresto dei tre componenti della banda che aveva messo a segno rapine violente tra il Comasco e il Varesotto. In manette erano finiti un 56enne di Beregazzo con Figliaro, già nell’inchiesta dei Fiori di San Vito, un 43enne di Lozza (Varese) e un 48enne di Malnate (Varese). Quest’ultimo, già detenuto a Busto Arsizio, metteva a segno i colpi nelle giornate di permesso concesse dal carcere per accudire un parente.Le indagini dei carabinieri di Fino Mornasco avviate dopo la violenta rapina alla Tabaccheria Bellò di Cassina Rizzardi, dello scorso 5 settembre, hanno attribuito ai componenti della banda ulteriori blitz. Si parte dalla rapina a mano armata nella Vtl Reale sala slot, di Olgiate Comasco del 3 settembre. Erano arrivati nel locale a bordo di una Fiat Panda rubata il giorno stesso a Lurate Caccivio, per poi fuggire con l’incasso di circa 10mila euro. Su uno dei componenti della banda sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza su un colpo messo a segno al Brico Ok di Malnate l’11 febbraio 2016 e sulla rapina all’Md Market, sempre di Malnate del 30 giugno scorso. Il bottino fu di 2mila euro al Brico Ok e di 430 euro al supermercato. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Rose. Gli altri blitz contestati erano quelli del 27 settembre all’Eurospin di Malnate (mille euro di bottino), il giorno successivo la rapina alla Sala Slot “Vincere” di Olgiate (circa 1.000 euro), il 14 ottobre all’Eurospin di Villa Guardia (1.700 euro) e, sempre lo stesso giorno, la tentata rapina al Carrefour di Varese. Otto colpi in tutto, quindi, sette riusciti e uno tentato.Le indagini erano partite dall’auto usata per Cassina. Un’irruzione violenta, con il titolare della tabaccheria colpito al volto con il calcio della pistola e una cliente strattonata. La Fiat Uno della banda era già stata immortalata dalle telecamere di Casnate dotate del “lettore delle targhe”. I ladri erano arrivati con un’altra auto nel parcheggio. La seconda macchina era intestata a una persona già ampiamente schedata. Sono iniziate così le intercettazioni ambientali, dalle quali risultavano continui contatti fra i tre rapinatori.
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