Gli amici lariani ricordano Franco Ballerini «Un uomo giusto, umile e disponibile»
Un ricordo struggente, la stima per una persona «disponibile e umile», che tanti amici ed estimatori aveva sul Lario. C’è ancora incredulità nelle parole di chi ha conosciuto Franco Ballerini, il commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo, morto domenica in un incidente stradale durante un rally a Pistoia.E gli appassionati non possono dimenticare le sue apparizioni in terra lariana, che sono state molte, non solo in occasioni “istituzionali”, come quella al Giro di Lombardia
.Nel 2004, ad esempio, Ballerini era stato ospite del Liceo Galilei, di Erba, a parlare ai ragazzi della sua esperienza di corridore e di commissario tecnico. Più recentemente, era stato ospite del Panathlon Como (nell’aprile del 2007), aveva ritirato a Canzo il Premio Vincenzo Torriani (nell’ottobre del 2008) e, un anno fa, aveva tenuto una seguitissima conferenza con Alfredo Martini al Museo del Ghisallo.Franco Ballerini era commissario tecnico della Nazionale dal 2001, anno in cui era subentrato a un comasco, Antonio Fusi. Con lui alla guida l’Italia ha vinto quattro Mondiali (due con Paolo Bettini, uno con Mario Cipollini e Alessandro Ballan) e un titolo olimpico (sempre con Bettini).E negli ultimi anni a fianco di Ballerini, come suo prezioso collaboratore, c’era Claudio Pecci, comasco, il medico dell’Italia del ciclismo professionistico. I due erano prima di tutto ottimi amici.«Abbiamo perso una grande persona – dice Pecci, nel ricordare Ballerini – La definizione più giusta che posso dare di lui è quella di “giusto”. Perché Ballerini era equilibrato, umile e nel suo lavoro tecnicamente preparato, attento ai particolari, abile nel capire le persone e le situazioni». Da presidente del Panathlon, Pecci portò, come detto, Ballerini a Como. «Quel giorno non stava bene, eppure non mancò all’impegno – ricorda ancora il medico lariano – E, appena finì la serata, tornò a casa sua in Toscana. Ma non volle mancare».Da un punto di vista sportivo Pecci non ha dubbi nel ricordare il momento sportivo più bello vissuto a fianco dello scomparso commissario tecnico: «Il Mondiale vinto a Salisburgo nel 2006 con Paolo Bettini».Poche ore prima della sua scomparsa, nel pomeriggio di sabato, Lorenzo Di Silvestro, ex corridore comasco ora team manager di una squadra, aveva incontrato Ballerini in occasione della gara di Donoratico. «Sabato pomeriggio ridevamo e scherzavamo al villaggio hospitality – sostiene Lorenzo – Posso dire che abbiamo perso una persona speciale».Incredulo il corridore professionista lariano Mauro Santambrogio, che ha saputo la notizia in Spagna. «Non ci volevo credere – dice – Allora sono andato su Internet con la speranza di non trovare nulla. Invece ho visto che era la drammatica realtà».Santambrogio è stato convocato da Ballerini agli ultimi Mondiali a Mendrisio, ma l’inverighese rivela: «Mi ha sempre seguito fin da quando sono diventato professionista – afferma – Mi ha incoraggiato quando avevo problemi e vivevo momenti non facili. Ora ricordo con orgoglio quando lo scorso anno, dopo il mio successo alla “Tre Valli Varesine”, alla conferenza stampa mi fece i complimenti. Ora tutto mi sembra davvero irreale».Il Ballerini rallista aveva esordito al Rally di Monza nel 2007. A fargli da “tutor” e a dargli una preziosa mano c’era il copilota lariano Alberto Contini. «Anche se era un personaggio importante – ricorda oggi Contini – posso dire che Ballerini si prestò a capire come funzionavano i rally con grande umiltà. Era curioso di approfondire ogni aspetto ed era disponibile con tutti».Il pilota, in quell’occasione era il toscano Tobia Cavallini, noto agli appassionati di casa nostra per le sue tante partecipazioni al Trofeo Aci Como e tra l’altro fidanzato con una lariana. Anche Cavallini era in gara a Pistoia, dove Ballerini ha perso la vita, e assieme alla sua ragazza aveva fatto colazione con Franco Ballerini prima del via. «La passione per i rally ci univa – sostiene Tobia – Abbiamo perso una persona straordinaria, unica, che aveva sempre una grande disponibilità con tutti».«Domenica – conclude Cavallini – avevamo fatto colazione assieme, poi, quando ho saputo la notizia, ero ancora in macchina poco dopo la prova speciale e mi è crollato il mondo addosso. Voglio ricordarmelo come lo avevo visto, felice e sorridente, appena un’ora prima. Rimarrà così nel mio cuore».