Anche il “Festival de la cazoeula” fa i conti con l’emergenza coronavirus

Anche il “Festival de la cazoeula” fa i conti con l’emergenza coronavirus

Fino a metà marzo in 44 locali del territorio è in scena il “Festival de la cazoeula” promosso per valorizzare il tipico piatto nella sua versione brianzola. Come va l’edizione di quest’anno, l’ottava, alla luce dell’emergenza coronavirus? Lo abbiamo chiesto al promotore, l’ex sindaco di Cantù Claudio Bizzozero. “Il festival, fino a domenica scorsa, andava alla stragrande. Numeri per tutti i ristoranti molto superiori allo scorso anno.Da lunedì un disastro con cali dal 50 al 70%.”. Per fortuna ci sono segnali di speranza: ” Da ieri – aggiunge il promotore della manifestazione – registriamo una crescita nelle prenotazioni on line. Un buon segnale di ripresa. Forse l’isteria collettiva è passata”. Bizzozero fa anche considerazioni più generali: “Il coronavirus è la più grande bufala degli ultimi anni, cavalcata dai politici per calcolo elettorale, ma senza tener conto delle drammatiche conseguenze economiche delle loro polemiche mediatiche. Del resto è chiaro che la politica in economia riesce solo a far danni, come sa bene chiunque abbia un’impresa o una partita IVA.Per il turismo sul lago è una tragedia senza precedenti”. Il modello di un festival che parte da un piatto tipico e lo trasforma in una esperienza gastronomica collettiva diffusa su un territorio molto ampio che qust’anno abbraccia anche le province di Monza Brianza e Lecco può essere un esempio da seguire per risollevare le sorti del turismo locale? ” Oggi più che mai occorre fare rete – dice Bizzozero – Noi col festival facciamo rete da 8 anni. E con la manifestazione “Gastrolario” da due. Non vedo altra strada”.