Ultim’ora: è caduto il Governo | L’annuncio a minuti dal Ministero: la decisione di Giorgia Meloni

Giorgia Meloni - CorrierediComo.it (Fonte X)
Terremoto senza precedenti nel Governo: da oggi si cambia marcia, ecco cosa ci aspetta nelle prossime settimane. Il silenzio di Giorgia Meloni.
A quasi tre anni dall’insediamento di Giorgia Meloni al Governo, ora è giunto il momento di tirare le somme. L’attuale Esecutivo può vantare un bilancio ricco di interventi strutturali e di riforme simboliche, e ha altresì pompato nuova linfa vitale nel mondo del lavoro, come dimostra l’impennata del tasso di occupazione al 62,3% e i circa 800.000 contratti stabili firmati.
Il Governo ha inoltre puntato forte sulla natalità e sulla sicurezza, ma anche sul welfare, potenziando l’Assegno Unico, estendendo il congedo parentale e sostituendo l’osteggiato Reddito di Cittadinanza con il nuovo Assegno di Inclusione.
Per quanto riguarda la politica estera, l’Italia ha rafforzato il suo ruolo sullo scacchiere internazionale rispolverando il Piano Mattei, mentre sul piano infrastrutturale sono stati avviati investimenti strategici nei settori dell’energia e dei trasporti.
Ovviamente, però, non sono mancate le criticità, a partire dal dissenso popolare nei confronti dell’invio di armi in Ucraina, fino all’opacità dei feedback governativi nei confronti della linea di condotta di Benjamin Netanyahu, temi che sembrano aver creato delle frizioni non solo con l’opposizione, ma anche a livello interno.
La crisi del Governo
In parallelo, anche la scena politica francese è scossa da una crisi profonda. Il Governo guidato da Francois Bayrou negli ultimi giorni è crollato sotto il peso di una legge di bilancio da 44 miliardi di euro, finita nel mirino sia della sinistra che dell’estrema destra.
La Francia, con un debito pubblico al 113% del PIL, sta affrontando una frattura strutturale tra Istituzioni e cittadini, e il tema dell’immigrazione incontrollata e dei relativi disordini nelle principali città non fa che rinfocolare un clima già incandescente. In questo contesto, il traballante ma onnipresente Emmanuel Macron ha nominato Sebastien Lecornu nuovo Primo Ministro, decantando la sua competenza e la voglia di stabilità. Ma la nomina non ha placato i dissapori: fuori da Matignon, la voce del popolo scandisce la parola “dimissioni“, mentre l’opposizione bolla l’investitura come una “commedia triste“. In buona sostanza, il percorso politico di Lecornu si preannuncia irto di ostacoli.
Le reazioni del Governo Meloni
Dal canto suo, Tajani ha espresso una preoccupazione palpabile, commentando, come riporta anche Il Manifesto: “L’instabilità della Francia non fa piacere a nessuno. Rischia di creare danni alla nostra economia in un momento in cui l’Europa deve saper trattare unita con la Russia, con l’Ucraina e con gli Stati Uniti“.
Meno diplomatica la Lega di Salvini, che ha – prevedibilmente – tuonato in un post sui social: “Ennesima bocciatura per Macron! Ora la parola torni democraticamente al popolo francese“. E Giorgia Meloni? La Premier al momento preferisce la via del silenzio, probabilmente nel tentativo di evitare nuove polemiche incendiarie, che potrebbero minare la già fragile coesione dell’Unione Europea.