Ragazzino scompare nelle notte | Una storia che fortunatamente è finita bene ma che fa riflettere

Ragazzino scompare nella notte - Pixabay - CorrierediComo.it
Adolescenza fragile: la scomparsa di un 12enne riaccende i riflettori su un’età delicata e piena di complessità.
Doveva essere un giorno come tanti, anzi, un giorno speciale: il ritorno tra i banchi di scuola dopo le vacanze estive.
Invece, si è trasformato in un incubo per una famiglia della zona di Trecallo, nel comasco.
All’alba, quando il papà si è svegliato per accompagnare il figlio dodicenne a scuola, ha trovato il suo letto vuoto.
Da quel momento sono iniziate ore di angoscia, ricerche frenetiche e preoccupazione crescente, fino al lieto fine: il ragazzo è stato ritrovato vivo, infreddolito ma in buone condizioni, in un bosco non lontano da casa.
L’intervento delle forze dell’ordine è stato fondamentale
L’intervento dei carabinieri, dei vigili del fuoco e degli operatori sanitari del 118 è stato celere. Questo ha permesso di rintracciare il ragazzino verso l’ora di pranzo. Era spaventato ma illeso, ed è stato accompagnato fuori dal bosco dal padre e dalle forze dell’ordine.
Non è chiarissimo cosa abbia spinto il giovane ad allontanarsi da casa, anche se in un messaggio inviato ad alcuni amici prima della fuga aveva fatto riferimento ai compiti scolastici da consegnare e non svolti.
L’adolescenza non è mai facile
È difficile interpretare questo gesto senza rischiare di semplificare una realtà complessa. Tuttavia, l’episodio porta inevitabilmente a riflettere sulla condizione dell’adolescenza di oggi, sempre più fragile e spesso sottovalutata dagli adulti. E’ un momento particolarmente delicato. Una fase in cui i ragazzi iniziano a confrontarsi con aspettative sociali più alte, pressioni scolastiche, cambiamenti fisici e psicologici, e un crescente bisogno di affermare la propria identità. In questo contesto, anche piccoli ostacoli, come un compito non svolto o la paura di deludere genitori e insegnanti possono sembrare montagne insormontabili.
La fragilità adolescenziale si esprime in modi diversi: chi si chiude in sé stesso, chi esplode in comportamenti aggressivi, chi, come in questo caso, sceglie di allontanarsi. Non si tratta quasi mai di gesti drammatici fini a sé stessi, ma di segnali di malessere che chiedono di essere ascoltati. Episodi come questo, devono fornire un input agli adulti di riferimento genitori, insegnanti e istituzioni varie. Servono ascolto, più dialogo, meno giudizio. I giovani hanno bisogno di sentirsi compresi, accolti anche nelle loro paure e insicurezze. Solo così la nuova generazione avrà quella certezza di avere accanto figure solide non giudicanti e pronte all’ascolto. Tutti sono stati adolescenti e tutti sanno quanto sia difficile il momento di passaggio alla fase più adulta della vita.