1 ottobre 2025: Giorgetti ha appena abolito la NASPI | Non ti tocca più: ti licenziano e finisci sotto ai ponti

Giorgetti (Wikipedia) - Corrieredicomo.it
Giorgetti ha abolito la Naspi e dal primo ottobre non sarà quindi più possibile beneficiarne in questo caso. È la fine di un’era.
Il primo ottobre è una giornata da segnare nel calendario, poichè porta con se degli importanti cambiamenti che stanno per influenzare in modo profondo il mercato del lavoro.
Dopo lunghe discussioni e un acceso dibattito politico, è stata approvata una norma che sta per ridefinire il sistema di ammortizzatori sociali. Rivede l’intero impianto al reddito per i disoccupati, con l’obiettivo di incentivare la rioccupazione e ridurre la spesa pubblica.
L’idea infatti è quella di un passaggio da un modello di assistenza passiva a uno di partecipazione attiva, dove la persona disoccupata è accompagnata in un percorso strutturato che la riporti velocemente al lavoro.
Tuttavia ciò porta all’abolizione di una certezza a cui i disoccupati facevano affidamento. La Naspi. Il Ministro Giorgetti ha firmato per abolirla.
La nuova Legge di Bilancio cambia la situazione della Naspi
La Naspi, che finora era considerata un pilastro fondamentale del sistema di protezione sociale, a partire dal primo ottobre non esisterà più.
I lavoratori che perderanno il loro impiego non potranno quindi più contare su questo ammortizzatore sociale per affrontare il periodo di transizione. Termina così un’era. Da adesso nulla sarà più come prima.
La fine di un’era
In un contesto di profonda trasformazione, il Ministro Giorgetti ha appena firmato l’abolizione del sostegno. Ciò però non vuol dire che il sussidio sparirà del tutto. Nella nuova Legge di Bilancio la Naspi continua a essere un valido sostegno per i lavoratori, che però non potranno riceverla come prima.
La nuova Legge di Bilancio infatti prevede che a partire da un determinato mese non sarà più possibile ricevere il sostegno. In un certo senso verrà quindi abolita, ma solamente a partire dal 25esimo mese in cui verrà erogata. Potrà essere data per un massimo di 24 mesi, ovvero la metà massima delle settimane di contribuzione lavorative previste, ma non di più. A partire da quel momento l’aiuto terminerà infatti in automatico.