“Abbi pazienza, non possiamo accettarle” | A Como e Milano diventano VIETATE le monete: non hanno più valore

Monete vietate - CorrierediComo.it (Fonte Pexels)
Se hai ancora in tasca (o nel salvadanaio) queste monete, ti conviene sbolognarle in fretta e furia: non solo non valgono nulla, ma se le usi rischi guai.
Quante volte ti succede di rinvenire nelle tasche dei jeans o tra i sedili dell’auto un sottobosco di monetine tintinnanti e spesso dimenticate da anni?
È un’eventualità assai comune, e che può tornare estremamente utile davanti alla macchinetta del caffè, specialmente in assenza dell’apposita chiavetta, oppure in cassa al supermercato, quando lo scontrino richiede il pagamento dei famigerati centesimi.
Anche se i pagamenti digitali hanno ridotto notevolmente l’uso del contante, qualche monetina sfugge sempre al controllo, e non è di certo un male.
Anzi, in alcune situazioni questi dischetti metallici si possono rivelare decisamente provvidenziali. Alcuni tagli, però, hanno fatto il loro tempo: se li trovi in casa, ti conviene sbarazzartene. Non solo non verranno accettati in alcun esercizio commerciale, ma potrebbero persino farti passare un brutto quarto d’ora.
Le monetine “vietate”
Partiamo da quelle più comuni in circolazione. La moneta da 1 centesimo di euro, quella rossa, minuscola e spesso ignorata, è già sparita in molti Paesi europei. In Italia sembra resistere – almeno per il momento – ma sempre più negozi arrotondano i prezzi e la scansano, neanche fosse foriera di peste o delle 7 piaghe d’Egitto.
Per quanto riguarda le banconote, quelle da 500 non vengono più emesse dal 2019, nel tentativo di ridurre la piaga delle frodi e del riciclaggio. Se ne hai ancora qualcuna, puoi ancora usarla… ma trovare qualcuno che la accetti è un autentico terno al lotto! E c’è di più: questa particolare monetina può costarti una figuraccia epocale.
Ieri fondamentale, oggi obsoleta
Oggi, le vecchie monete da 5, 10 20, 50, 100 e 200 lire sono ormai solo gingilli da mercatino dell’usato. Ma la vera protagonista è lei, la moneta da 500 lire, bimetallica ed elegante, quella che sembrava progettata apposta per i carrelli della spesa. E, in effetti, per molti anni ha rappresentato l’alternativa smart all’impiego della moneta da 1 euro: quasi chiunque ne conservava nel portafoglio almeno una, estraendola all’occorrenza.
Eppure, negli ultimi anni molti supermercati hanno cambiato le regole (e le gettoniere dei carrelli): se si inserisce la moneta da 500 lire nell’apposita fessura, essa non viene più restituita, e addio cauzione. Oppure – e anche questa casistica è piuttosto spiacevole – potrebbe costringere il malcapitato possessore a un cambio alla velocità della luce in cassa, con tanto di clienti mugugnanti e occhi al cielo!