Tonno in scatola, non buttare il liquido interno | Ecco che cosa contiene: resterai a bocca aperta
Tonno in scatola (Canva) Corrieredicomo.it
Quel liquido che molti gettano via senza pensarci potrebbe invece rivelarsi una risorsa sorprendente, ricca di elementi che spesso ignoriamo
Nelle cucine di ogni giorno, aprire una scatoletta di tonno è un gesto semplice e rapido, quasi automatico. Di solito si scola il contenuto, si tiene il pesce e si elimina il liquido, considerato da molti un semplice scarto.
Un’abitudine diffusissima, frutto più della routine che di una reale valutazione di ciò che stiamo buttando nel lavandino. Eppure proprio quel gesto così comune potrebbe non essere affatto la scelta migliore.
Negli ultimi tempi, anche grazie ai consigli degli esperti, si è aperto un dibattito sempre più interessante su cosa contenga davvero quel liquido.
Non si tratta soltanto di un dettaglio marginale: il tema coinvolge nutrienti, spreco alimentare e perfino modalità corrette di consumo. È una questione che merita attenzione, soprattutto perché tanti consumatori non hanno idea del valore che rischiano di perdere.
Non è semplice “acqua di scarto”: cosa c’è davvero dentro
Come spiegano i nutrizionisti, il liquido presente nel tonno in scatola non è un elemento casuale. Che sia olio o acqua, contiene una parte dei nutrienti rilasciati dal pesce durante la conservazione. È proprio qui che molti restano sorpresi: quel liquido porta con sé proteine solubili, sali minerali e piccole quantità di grassi buoni che provengono direttamente dal tonno. Gettarlo significa in pratica rinunciare a una frazione di ciò che rende questo alimento così interessante sul piano nutrizionale.
Ancora più sorprendente è scoprire che, nel caso del tonno conservato in acqua, il liquido contiene tracce degli stessi elementi presenti nel pesce, mantenendo un profilo calorico molto basso. Nel tonno sott’olio, invece, l’olio assorbe parte degli omega 3, diventando a sua volta un condimento ricco e potenzialmente utile, purché utilizzato con moderazione. Una caratteristica che molti ignorano e che può cambiare il modo in cui si interpreta il prodotto.

Come riutilizzarlo e perché evitare gli sprechi
La parte più interessante riguarda le possibilità di riutilizzo. Il liquido del tonno può essere impiegato per insaporire piatti semplici, mantenendo intatti i nutrienti e riducendo lo spreco alimentare. Basta poco: un cucchiaio nell’insalata, nella preparazione di un sugo veloce o persino nei condimenti a base di limone e spezie. Un modo pratico per dare continuità al sapore del pesce senza aggiungere ulteriori grassi o sale.
I nutrizionisti sottolineano però un aspetto fondamentale: il liquido va riutilizzato solo se il tonno è di buona qualità, conservato correttamente e consumato entro i tempi indicati. Se il prodotto segue standard sicuri, non c’è motivo di scartare un componente che può arricchire il piatto e valorizzare ciò che si è acquistato. Un’abitudine semplice, ma capace di ridurre sprechi e offrire un piccolo contributo al nostro equilibrio alimentare. Una sorpresa che invita a guardare con nuovi occhi un gesto quotidiano spesso dato per scontato.
