Revisione annuale, la decisione è definitiva | Conferma ufficiale dell’Europa: cosa cambierà dal 2026
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Revisione annuale dal 2026? La questione è chiusa: la risposta dell’Europa chiarisce cosa succederà agli automobilisti
Per settimane l’ipotesi ha fatto tremare molti automobilisti: un appuntamento più frequente, costi che si sommano e la sensazione di dover riorganizzare tutto, dall’agenda ai conti di casa. Quando si parla di revisione annuale, infatti, la preoccupazione non è mai astratta: è l’idea di una spesa che torna più spesso e di controlli più ravvicinati che diventano una nuova routine.
Il punto è che, quando una proposta arriva sul tavolo europeo, l’effetto si sente subito anche a distanza. Basta la parola “dal 2026” per far partire domande e timori: chi riguarda, quando scatta, quanto si paga, che succede se si è in ritardo. E in mezzo, cresce l’attesa per una risposta netta, perché su queste decisioni non esistono vie di mezzo: o cambia tutto, o non cambia niente.
Ora quella risposta è arrivata, ed è qui che la prospettiva si ribalta. Non si tratta di un dettaglio tecnico: è una scelta che incide sul portafoglio e sul modo stesso di vivere l’auto, soprattutto per chi guida veicoli non più nuovissimi. E soprattutto chiarisce se, davvero, dal 2026 ci sarà stata una nuova “stangata”.
La svolta che spegne l’allarme e chiarisce cosa succede davvero
La revisione annuale per le auto con più di dieci anni è stata bocciata e non diventerà un obbligo europeo. A Bruxelles i ministri dei Trasporti dell’Unione hanno chiuso la partita in modo rapido: nessun irrigidimento e nessun controllo ogni dodici mesi. In pratica, dal 2026 non entra in vigore alcuna revisione “una volta l’anno”, e resta lo schema già conosciuto, con la revisione che per i veicoli più anziani continua a essere biennale.
La motivazione è stata legata soprattutto ai costi: l’obiettivo dichiarato è evitare di caricare gli automobilisti di spese aggiuntive. Sullo sfondo hanno pesato anche prese di posizione forti nel dibattito, tra chi sosteneva che le auto moderne possano già contare su sistemi di controllo a bordo e chi, invece, vedeva nella revisione annuale un vantaggio per l’attività dei centri autorizzati. Ma il risultato finale è uno solo: niente obbligo nuovo e niente “scatto” nel 2026.

Il resto del pacchetto e cosa può cambiare senza toccare la frequenza
La scelta, però, non significa che il tema dei controlli sia sparito. L’indirizzo resta quello di modernizzare le verifiche senza trasformarle in una tassa più frequente: al centro ci sono strumenti più accurati per misurare emissioni come ossidi di azoto e particolato, e un rafforzamento delle misure contro la manipolazione dei contachilometri, un problema che continua a emergere in diversi Paesi.
Il confronto, inoltre, prosegue sul pacchetto complessivo: nei prossimi mesi il dossier passa al Parlamento Europeo, dove possono arrivare correzioni ed emendamenti. Ma la linea sulla revisione annuale, per le auto oltre i dieci anni, viene indicata come ormai definitiva. Per chi guida, questo si traduce in un messaggio molto concreto: dal 2026 non cambia la cadenza della revisione e non arriva quella spesa in più temuta, mentre l’attenzione si sposta su controlli più “intelligenti”, legati a diagnosi elettroniche e strumenti capaci di intercettare anomalie con maggiore precisione.
