Colloquio di lavoro, questa frase ti condanna | Appena la pronunci sei scartato: evitala ad ogni costo
Evita errori comuni al colloquio: scoprire quali parole possono compromettere la tua candidatura è cruciale. Apprendi come presentarti al meglio per fare colpo!
Non criticare il tuo ex datore di lavoro: una mossa azzardata
Non criticare l’ex datore: una mossa azzardata per la tua reputazione.
Come spiega gsxecutive, un errore classico, ma sorprendentemente comune, è parlare male del precedente datore di lavoro, dei colleghi o dell’azienda da cui provieni. Sebbene tu possa aver avuto esperienze negative o insoddisfacenti, esprimere apertamente il tuo malcontento durante un colloquio di lavoro è quasi sempre controproducente. L’intervistatore potrebbe percepirti come una persona ipercritica, polemica, incapace di gestire i conflitti o, peggio ancora, pensare che in futuro potresti parlare negativamente anche della sua azienda. Questo atteggiamento mina la tua credibilità e professionalità, facendo dubitare della tua capacità di mantenere relazioni lavorative positive.
Invece di concentrarti sugli aspetti negativi, riformula la tua esperienza in una chiave più positiva e costruttiva. Parla di ciò che hai imparato da quella situazione, di come hai superato le difficoltà e di come questa esperienza ti abbia fatto crescere professionalmente. Ad esempio, potresti dire: “Ho imparato molto su come gestire le scadenze complesse in un ambiente dinamico, sviluppando una maggiore resilienza e capacità di organizzazione.” Oppure, “L’ambiente precedente mi ha spinto a cercare nuove sfide e opportunità dove le mie competenze possano essere valorizzate appieno.” In questo modo, trasformi una potenziale debolezza in un punto di forza, dimostrando maturità, una prospettiva proattiva e la capacità di affrontare le sfide con un approccio orientato alla soluzione. Ricorda, l’obiettivo è mostrare la tua capacità di adattamento e di apprendimento, non di lamentarti delle esperienze passate.
Evita gli intercalari e l’eccesso di scuse: la sicurezza prima di tutto
Sicurezza prima di tutto: niente intercalari, zero scuse, massima chiarezza.
La fluidità del tuo discorso è fondamentale per mantenere l’attenzione dell’intervistatore e trasmettere un’immagine di competenza. L’uso eccessivo di intercalari come “allora”, “ehm”, “mi piace”, o espressioni come “tipo” e “cioè”, può renderti meno credibile e distrarre chi ti ascolta dal contenuto del tuo messaggio. Anche se hai un racconto avvincente o una risposta ben preparata, queste pause sonore possono dare l’impressione che tu sia insicuro, impreparato o che non abbia le idee completamente chiare. Per evitare di inciampare nelle parole e mantenere un flusso costante, è consigliabile fare una breve pausa silenziosa. Riordina i pensieri prima di rispondere. Una pausa ben gestita dimostra riflessione, controllo e calma, non incertezza, e permette di formulare risposte più concise e significative.
Un altro errore da evitare è scusarsi in modo eccessivo, specialmente con frasi come “mi dispiace”, “chiedo scusa” per piccole mancanze o esitazioni. Se non ricordi qualcosa all’istante o commetti un lapsus, un’eccessiva autocritica ti farà apparire insicuro, ansioso e poco resiliente. Invece di chiedere scusa ripetutamente, riconosci l’errore con un sorriso, magari una battuta autoironica, e poi vai avanti con la risposta o la narrazione. La naturalezza è sempre preferibile all’eccessiva formalità. Inoltre, se non hai compreso appieno la domanda dell’intervistatore, non esitare a chiedere chiarimenti. È molto meglio domandare “Potrebbe riformulare la domanda, per favore?” o “Potrebbe darmi qualche dettaglio in più per essere certo di rispondere al meglio?” piuttosto che improvvisare una risposta a vanvera, dimostrando di non aver afferrato il punto cruciale. La chiarezza, la fiducia e la proattività sono attributi molto apprezzati in ogni contesto lavorativo.
