Cala la richiesta di cassa integrazione in provincia di Como. La conferma giunge dall’analisi dei primi cinque mesi dell’anno fatta dalla Uil. Rispetto allo stesso periodo del 2017 la variazione è di -37,3%, vicina alla media nazionale (-35,5%) ma nettamente superiore a quella della Lombardia (-17,7%).
Per quanto riguarda i diversi tipi di ammortizzatori sociali, la diminuzione maggiore riguarda la cassa integrazione straordinaria (-65,6%) e quella in deroga (-99,7%), mentre è cresciuta leggermente la cassa ordinaria (+5,2%). Su questo dato incide la richiesta del tessile (+33,3%).
«Anche il settore dell’edilizia – commenta Salvatore Monteduro, segretario Generale Cst Uil del Lario – manifesta una condizione di difficoltà. Mentre per le aziende metalmeccaniche la ripresa economica è più strutturata».
Per quanto per quanto riguarda i settori, in provincia di Como, nell’industria il calo è stato del -33,1%, nell’edilizia si è assistito a un crescita del 45,2%, nell’artigianato un clamoroso -100,0%, dovuto anche alla riforma degli ammortizzatori del settore, nel commercio -77,0%. A livello di numero di addetti in “cassa”, a Como -947, Lecco -424, rispetto ai primi 5 mesi del 2017.
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