Covid, salgono i casi nelle superiori. «Troppi giovani non seguono le regole, così uccideranno i nonni»

«Il virus ha ripreso a circolare nelle classi e specialmente nelle scuole superiori». Un dato di fatto, non ancora un vero e proprio allarme quello lanciato dai vertici di Ats Insubria, che però ben inquadra una situazione e un timore sempre più radicati: ovvero il rischio concreto che i comportamenti non sempre corretti dei giovani, specialmente dopo la riapertura degli istituti superiori, possano invertire il trend in discesa, nelle passate settimane, dei nuovi casi positivi. E i numeri in tal senso evidenziano quanto sta accadendo e quanto inevitabilmente era prevedibile.Se nelle scuole superiori in provincia di Como al primo febbraio, ovvero pochi giorni dopo la riapertura, erano 4 le classi in isolamento e 25 gli alunni in quarantena, gli ultimi numeri – fermi al 7 febbraio – indicano invece essere ben 19 le classi chiuse e 271 gli alunni in isolamento. Ciò che poi risuona come un vero e proprio richiamo alla responsabilità è la conseguenza di quanto «ho visto nei giorni passati – dice il direttore sanitario di Ats Insubria, Giuseppe Catanoso – molti giovani nei locali e fuori che non seguivano le regole di distanziamento e di sicurezza. In tanti erano sicuramente ligi alle regole e subito dopo aver bevuto o mangiato qualcosa tiravano su la mascherina, ma molti altri invece non lo facevano. Si limitavano a farlo solo al passaggio degli agenti e poi subito dopo continuavano ad assumere comportamenti scorretti».Ebbene, questo il durissimo ma inevitabile monito: «Sappiano questi ragazzi che poi torneranno a casa e attaccheranno il virus ai genitori che magari lo supereranno con poche conseguenze, ma lo passeranno anche ai loro nonni e saranno loro a ucciderli», dice Catanoso.Una considerazione sicuramente molto forte ma che vuole ancora una volta «spingere tutti a fare la propria parte specialmente in questa fase delicata in cui sta partendo la campagna vaccinale», chiude il direttore sanitario. I numeri intanto fanno registrare anche 14 classi chiuse e 354 ragazzi e ragazze a casa nelle scuole secondarie di primo grado, 9 classi e 179 scolari isolati nelle primarie e 18 sezioni e 289 alunni tra infanzia e asili nido.A livello generale invece il trend fa segnare ancora un lieve calo generalizzato dei positivi in provincia di Como dove si è passati dai 903 casi (su 13.783 tamponi) dello scorso 3 febbraio agli 894 (su 12.424 tamponi) dell’ultima rilevazione risalente al 10 febbraio. I numeri sono invece in lieve risalita nella provincia di Varese.Gli sforzi maggiori sono ora legati alle diverse fasi della campagna vaccinale che dovranno portare alla somministrazione delle dosi di antidoto a tutti i lombardi entro l’estate come annunciato nei giorni scorsi dal neo consulente generale di Regione Lombardia Guido Bertolaso.