Evasione, dato shock: ogni mese nascosti al fisco 50 milioni di euro

Evasione, dato shock: ogni mese nascosti al fisco 50 milioni di euro

Parole pesanti del comandante della Finanza: «Le tasse sono alte per colpa dei disonesti»«Se le famiglie soffrono, se gli imprenditori onesti sono costretti a chiudere le loro attività, tutto ciò è dovuto in parte preponderante, se non completamente, alle dimensioni dell’evasione fiscale in Italia». Sono parole pesantissime quelle scelte dal comandante provinciale della guardia di finanza, il colonnello Marco Pelliccia, nel giornodelle celebrazioni per il 238° anniversario del corpo, festeggiato ieri mattina nella sede storica della casa del fascio. «Non si inverta l’ordine di causa ed effetto, per cui a volte sembra volersi affermare che si evade perché le tasse sono alte – ha proseguito il colonnello – Il giusto ordine causale è che le tasse per gli onesti sono alte, e questo perché troppi disonesti non le pagano».Perché l’evasore fiscale è «odioso», uno che «non ha alcuna intenzione di fare il suo dovere di cittadino» e che per di più «obbliga gli onesti a soffrire e a chiudere le imprese».E a supporto di queste “mazzate”, il comandante provinciale delle fiamme gialle elenca una parte preoccupante di numeri. Su tutti, i soldi fatti sparire in appena cinque mesi dalla tassazione: «Solo a Como abbiamo recuperato 244 milioni di euro nascosti al fisco», il che significa che ogni 30 giorni la guardia di finanza recupera a nome dello Stato un tesoretto occultato di 50 milioni di euro. «Attenzione però – prosegue il colonnello in una successiva conferenza stampa – Questi sono quelli già contestati, mentre se allarghiamo lo sguardo anche ai capitali su cui il lavoro è ancora in corso, la cifra si amplia di gran lunga». Fino a più che raddoppiare. Non rientrerebbero nel conteggio infatti altri 525 milioni di euro, il che porterebbe il calcolo a cifre ben più elevate, ovvero quasi 163 milioni di euro al mese nascosti allo stato. Ma il mondo dell’evasione è ampio e variegato. E in questo mare di disonesti nuotavano tranquillamente (prima di essere scoperti) anche i 30 evasori totali, completamente sconosciuti al fisco, che hanno nascosto alla tassazione 104 milioni di euro. E sempre in questo mare non si può dimenticare chi “dimentica” di fare gli scontrini fiscali (salito dall’8,5% sul totale dei controlli agli attuali 19%), oppure chi sceglie la pista sempre calda dei soldi nascosti nell’auto per passare il confine con la Svizzera. «Un trend in aumento, fatto naturale in un periodo di crisi», commenta il colonnello Pelliccia. Anche se i numeri di questo fenomeno fanno spavento: nei primi cinque mesi del 2011, infatti, la guardia di finanza aveva intercettato lungo i valichi della nostra provincia oltre 22 milioni euro in titoli e valuta, mentre nel 2012 il totale è quasi raddoppiato, passando a 42 milioni di euro di cui 37,6 milioni di euro già sequestrati.C’è infine il capitolo del “sequestro per equivalente” (circa 100 milioni di euro) fatto ai danni degli evasori e a garanzia di future pretese erariali. «Questo ultimo mezzo, ovvero la possibilità di aggredire il patrimonio dell’evasore, è determinante – ha poi commentato il tenente colonnello della Tributaria, Ernesto Bruno – Come pure è importante il rapporto di totale simbiosi che si è creato con i pm della Procura che si occupano di questi reati».

Mauro Peverelli