Gomitata durante la partita di calcio: lo scontro finisce in tribunale

Gomitata durante la partita di calcio: lo scontro finisce in tribunale

L’episodio risale al 2011 nel campionato a 7 del Csi, quando si sfidarono Pontechiasso e Oltronese

Un contrasto di gioco. Il gomito alto che impatta contro la bocca dell’avversario. Due denti incisivi che rimangono sull’erba. Il fischio dell’arbitro alla vista del sangue, l’intervento dei soccorsi, il trasporto al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna. Una vicenda che però non è rimasta all’interno del terreno di gioco, ma si è trascinata fino ad un’aula di tribunale, con tanto di citazione a giudizio davanti al giudice monocratico per il giocatore che alzò troppo il gomito.

L’accusa è ovviamente quella di lesioni personali. Secondo la vittima, la gomitata fu data volontariamente e lontano dalla palla. Secondo l’avversario ora imputato, il fallo fu invece del tutto accidentale e frutto solo del tentativo di difendere la palla dall’arrivo dell’avversario. Posizioni – come è ben possibile vedere – all’opposto in cui a fischiare e a distribuire i torti e le ragioni sarà più l’arbitro bensì un giudice del tribunale. I fatti avvennnero a Ponte Chiasso la sera del 21 ottobre 2011. Sul campo a sette alla periferia di Como era in programma la partita del campionato Csi Open a 7 (girone A) tra i padroni di casa e l’Oltronese. Al 18’ del primo tempo il giocatore degli ospiti – 30 anni di Como – colpì alla bocca con un gomito l’avversario (33 anni, anch’egli di Como) che finì a terra. L’arbitro intervenne ma non per fischiare il fallo, bensì solo perché vide il sangue del ferito poi portato in ospedale con una prognosi di 15 giorni. Ora la vicenda si sposta di fronte ad un altro “arbitro”, sempre vestito di nero ma non in giacchetta bensì in toga.