Lo stop ad AstraZeneca rallenta la campagna: reazioni di attesa e speranza

Lo stop ad AstraZeneca rallenta la campagna: reazioni di attesa e  speranza

C’è la “scure” dello stop al siero di AstraZeneca sulla campagna vaccinale anche sul Lario e in Lombardia. Ieri la Regione ha dato gli ultimi numeri, ovvero 1 milione 71.357 dosi somministrate tra 732mila prime dosi e 338mila seconde. Resta molto basso il numero degli over 80 vaccinati, uno su tre degli aventi diritto, 236mila su quasi 726mila, anche se quelli che hanno aderito alla campagna sono solo 592mila (82%). Campagna che ora deve rallentare per i prossimi giorni in particolare per alcune categorie quali il personale scolastico e le forze dell’ordine, alle quali era destinato il vaccino britannico svedese.«Il rallentamento delle vaccinazioni, dal punto di vista pratico è il primo fattore negativo del blocco di AstraZeneca – spiega il presidente dell’Ordine dei Medici, Gianluigi Spata – poi c’è anche il fattore psicologico. L’Ema deve chiarire subito che non vi è un nesso causale tra vaccinazione e quei decessi. È accaduto anche alcuni anni fa con una campagna antinfluenzale. Si deve ridare subito tranquillità. Intanto si deve proseguire con gli altri sieri, speriamo arrivi subito anche il Johnson & Johnson, l’unico monodose».«Noi medici di base siamo pronti a vaccinare quando verranno allestiti gli hub – aggiunge – La vaccinazione è l’unica nostra salvezza dal virus, non ce ne sono altre. L’invito è a stare calmi».«Mio figlio e i miei collaboratori sono stati vaccinati con AstraZeneca, proprio con il primo lotto che è stato sospeso, hanno avuto qualche effetto collaterale minimo. Non ho alcun tipo di ansia o preoccupazione per il loro stato di salute – spiega Giuseppe De Filippis, presidente dell’Ordine dei Farmacisti – Io ho ricevuto lo Pfizer invece. Parlo a livello personale, ma trovo assurda la sospensione del vaccino. Non può passare il messaggio di un’iniezione miracolosa. Purtroppo le persone continueranno a morire per trombosi, malattie cardiovascolari, per il cancro, ci sono 2mila decessi al giorno in Italia, con il Covid sono stati 100mila in più in un anno. Il vaccino interviene su quei 100mila, ma non sul resto».«C’è forte preoccupazione tra i lavoratori della scuola per la sospensione della campagna vaccinale, tutti gli appuntamenti sono stati sospesi – spiega Rosaria Maietta, segretaria generale della Flc Cgil (scuola, università) – Ovviamente la sospensione ha forti ripercussioni sull’aspettativa concreta di poter riprendere le lezioni in presenza in tempi ragionevoli, necessità che il mondo della scuola ha espresso più volte». «La “dad” è frustrante per alunni e docenti eppure in questo momento non ci sono alternative. Inoltre sarebbero necessarie risposte ai tanti docenti che hanno fatto la prima iniezione di vaccino AstraZeneca e avrebbero dovuto fare il richiamo. Servirebbero la massima trasparenza e informazioni basate su dati scientifici».«Confidiamo che Ema chiarisca nel più breve tempo possibile la questione di AstraZeneca – commenta Salvatore Monteduro, segretario generale della Uil del Lario – Già dalla scorsa settimana alcuni dipendenti della scuola hanno rinunciato al vaccino. Questo non è un bene, anche perché il siero britannico-svedese è sempre stato considerato fondamentale anche per la fase massiva della campagna. La Regione faccia la sua parte e basta con le fughe in avanti come per la definizione del protocollo sui vaccini in fabbrica, firmato senza coinvolgere i sindacati».Sul fronte della Regione è intervenuta infine ieri l’assessore alla Famiglia e Disabilità, Alessandra Locatelli. «La priorità vaccinale per le persone vulnerabili e iper vulnerabili è un punto fermo per Regione Lombardia – ha detto – ho avuto modo di confrontarmi con varie associazioni e con i familiari di persone estremamente fragili». «Sono molto soddisfatta dell’aggiornamento delle “Raccomandazioni al Piano vaccinale nazionale” da parte dal Governo, secondo le quali le persone con diverse vulnerabilità e i loro familiari devono essere vaccinati il prima possibile» ha concluso.