Lo studio: per il Lario “ripartenza critica”. C’è un alto livello di contagio in rapporto alla scarsa resilienza

Lo studio: per il Lario “ripartenza critica”. C’è un alto livello di contagio in rapporto alla scarsa resilienza

Quanto i capoluoghi italiani sono pronti a ripartire e ad affrontare la fase 2 dell’emergenza?Lo ha studiato, incrociando gli indicatori di resilienza dello Smart City, fattori sanitari, economici e sociali, con i dati del contagio da Coronavirus la società Ey, ovvero Ernst & Young, network mondiale di servizi professionali di consulenza direzionale, revisione contabile, fiscalità, transaction e formazione. Ebbene, secondo EY, più del 20% dei capoluoghi italiani non sarà in condizione di ripartire immediatamente, ma farà molta fatica, perché non ha le infrastrutture e le tecnologie adatte ad affrontare la complessità della ripartenza. Per la città di Como la ripartenza viene definita critica, ovvero il peggiore voto tra quelli espressi dalla ricerca, che ha una scala di quattro giudizi: facile, lenta, frenata e, appunto, critica.Con ripartenza critica si definiscono le città con un alto contagio in rapporto alla scarsa resilienza, ovvero capacità di reggere a un urto, senza rompersi.«Sono le città dove la ripartenza appare più critica, perché accanto a situazioni di contagio molto elevate si abbinano livelli di resilienza molto bassi – si legge – reti di trasporto pubblico poco capillari e scarsa presenza del car sharing, limitate coperture di telecomunicazioni, pochi sensori sul territorio e mancanza di piattaforme e centrali per raccogliere i dati». La Città di Volta si trova in compagnia di diverse realtà del Nord Italia e anche con una città come Bolzano, che da anni si contende con Trento i vertici di un’altra classifica, ovvero quella della Qualità della Vita del “Sole 24 Ore”.

L’articolo completo sul Corriere di Como in edicola oggi