Ma le erbacce assediano Palazzo Terragni
La Casa del Fascio di Giuseppe Terragni a Como è assediata dalle erbacce. Un paradosso, dal momento che si dibatte, anche per corroborare la candidatura di Como all’Unesco, se farla diventare un museo del Razionalismo lariano, magari annettendo in un unico “parco” dedicato all’architettura geometrica anche la retrostante sede dell’Uli (Unione Lavoratori dell’Industria), opera di poco successiva di Cesare Cattaneo e Pietro Lingeri che l’Asl, adesso proprietaria, ha intenzione di alienare
in un prossimo futuro.Le erbacce insidiano le pietre sconnesse della piazza, e arrivano a lambire il primo gradino in pietra della breve scalinata che porta all’atrio di Palazzo Terragni, sede del comando provinciale della guardia di finanza. Un monumento la cui manutenzione supera i 50mila euro l’anno.«Abbiamo già investito molto per i restauri – dice il soprintendente regionale per i Beni architettonici e paesaggistici Alberto Artioli – la piazza è Comunale, ora tocca a Palazzo Cernezzi pensare alla manutenzione».Dal 1985, da quando la sede della finanza è stata vincolata, si è lavorato alla manutenzione con i fondi del ministero dei Lavori pubblici. Nel 2004, in occasione del centenario di Giuseppe Terragni, fu stanziato circa 1 milione di euro per il recupero del Monumento dei Caduti e per la Casa del Fascio. E già allora si parlò di una riqualificazione della piazza del Popolo, che poi non andò in porto. Ma quel che conta è che Palazzo Terragni fu da allora al centro di un ampio progetto per il consolidamento delle superfici lapidee, il restauro dei serramenti lignei e di alcune pareti di vetrocemento e la stabilizzazione del cavedio centrale per eliminare le infiltrazioni d’acqua. Ora si aspettano nuovi fondi statali dal ministero delle Finanze. Restituire l’edificio allo splendore originario richiederebbe dai 3 ai 4 milioni di euro.
