Manovre vietate e incroci a rischio sicurezza, numerose le criticità

La città è disseminata di punti pericolosi, incroci a rischio e passaggi dove, sempre più spesso, è difficile capire a chi spetti la precedenza.Se a ciò si aggiunge indisciplina, distrazione o disattenzione, ecco che spesso si verificano scontri. A partire dall’incrocio tra viale Roosevelt, via Gramsci e via Sant’Abbondio, dove sempre più spesso le auto si sfiorano e volano parole grosse tra gli automobilisti che spesso non sanno come e dove passare.Una via Gramsci che poi, nel periodo scolastico, per l’indisciplina dei genitori che parcheggiano in mezzo alla carreggiata, diventa un imbuto e fonte di ingorghi. E l’aspetto triste è che se a queste persone si fa notare la cosa, sottolineandone la pericolosità e le ripercussioni sul traffico, si indignano e si arrabbiano, quando gli stizziti dovrebbero invece – a rigor di logica – essere gli altri utenti della strada. Altro nodo critico – ormai da diversi anni – è senza dubbio l’uscita da via Morazzone su viale Giulio Cesare. L’assenza di impedimenti fisici spinge molti guidatori a uscire e a fare inversione – manovra vietata dalla segnaletica – per dirigersi verso la Como-Bergamo. E questo è già di per sé un problema, accentuato quando capita che qualcuno decida di catapultarsi in mezzo, tagliando la strada, senza nemmeno guardare. Basta fermarsi qualche minuto in zona per vedere spesso questo atteggiamento da kamikaze.A poca distanza c’è poi via Italia Libera, che presenta due punti poco sicuri per motivi differenti. In alto, davanti a Confartigianato, si ripetono costantemente le svolte a sinistra vietate, con la speranza (e l’incoscienza) che qualcuno in arrivo non ti centri in pieno. Ogni tanto la Polizia locale si apposta e multa chi non rispetta il Codice. Ma, logicamente, una pattuglia non può passare lì le giornate e quindi gli indisciplinati contano anche sulla mancanza di controlli costanti. Scendendo verso il centro, c’è poi un altro “famigerato” incrocio, quello con via Croce Rossa, dove le indecisioni sulla precedenza – unite alla solita brutta abitudine di catapultarsi negli incroci sperando nella buona sorte più che sul rispetto delle regole – porta a registrare una corposa serie di sinistri.