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  • Minorenni sorpresi con l’hashish e segnalati al Prefetto di Como

    Tre ragazzi giovanissimi sono stati sanzionati e segnalati al prefetto in quanto assuntori di sostanze stupefacenti, dopo essere stati trovati in possesso di hashish nel corso di due diversi controlli effettuati nel pomeriggio e nella serata di venerdì in centro a Como. Verifiche effettuate dalle volanti della polizia di stato. Il primo controllo in via Bellinzona nel pomeriggio, dove ad essere “pizzicato” con la droga è stato un 19enne che aveva addosso 4 grammi che ha dichiarato essere di uso personale. Alla sera poi, questa volta sul lungolago di Como, gli agenti hanno controllato due minorenni di 16 e 17 anni, anche loro trovati con addosso un modico quantitativo di hashish. Come detto, tutti e tre i ragazzi sono stati segnalati al prefetto in quanto assuntori di stupefacenti.

  • Migranti: giovane siriano trovato morto a confine bielorusso

    (ANSA) – ROMA, 13 NOV – Un migrante siriano di circa 20 anni è stato trovato senza vita in una foresta in territorio polacco nei pressi del confine della Bielorussia. Il corpo è stato rinvenuto ieri dalla polizia polacca su segnalazione di un lavoratore forestale nei pressi del villaggio Wolka Terechowska, secondo quanto riferisce il Guardian. Le cause del decesso non sono ancora state accertate. Si tratta della prima vittima nota dalla drammatica escalation nei tentativi di attraversamento illegale verso l’Unione europea registrata negli ultimi giorni, con centinaia di persone – principalmente curdi provenienti da Siria, Iraq e altri Paesi del Medio Oriente – accampate con temperature gelide. Nelle settimane precedenti, secondo i media polacchi, almeno altri nove migranti erano stati trovati morti sui due lati della frontiera. L’Occidente ha accusato il regime di Alexander Lukashenko di aver orchestrato il flusso di migranti come rappresaglia contro le sanzioni Ue. I migranti hanno raccontato di essere stati spinti oltre il confine dalle forze bielorusse e ricacciati indietro da quelle polacche. (ANSA).

  • Litiga con il capotreno che chiede il biglietto: a Como Borghi arriva la polizia

    Litiga con il capotreno che chiede il biglietto: a Como Borghi arriva la polizia

    Il capotreno si è avvicinato per chiedergli il biglietto valido per il viaggio. Il ragazzo che si trovava sul convoglio in transito dalla stazione delle Ferrovie Nord di Como Borghi, non solo non ha mostrato il tagliando ma ha anche iniziato a litigare in modo acceso con il capotreno. Un diverbio che ha consigliato l’intervento, in supporto al capotreno, da parte di un altro passeggero che si trovava nel vagone interessato al controllo. Quest’ultimo è stato a sua volta spintonato e fatto cadere ed alla fine, a Como Borghi, nel pieno del diverbio, sono dovute intervenire le volanti della polizia si stato.

    Il fatto è avvenuto nella serata di venerdì, intorno alle 18. Protagonista un 26enne del Mali. Le verifiche successive effettuate sul soggetto, hanno portato gli agenti di polizia ad appurare che non gli era stato rinnovato il permesso di soggiorno per protezione speciale e che dunque il ragazzo era irregolare in Italia. Per questo motivo è stato colpito da un decreto di espulsione.

  • L’accusa del Pd alla Giunta di Como: “Tra gli ultimi in Italia per le piste ciclabili”

    “Como è 81esima per estensione della propria rete ciclabile, nella classifica delle 105 città italiane stilata dal 28esimo rapporto Ecosistema urbano di Legambiente e Ambiente Italia. A livello nazionale, siamo tra Teramo e Matera e tra gli ultimi in Lombardia. E negli ultimi cinque anni siamo rimasti fermi, con una ciclopedonale che è stata affossata dalla giunta Landriscina. Giunta che per contro ama aprire cantieri sulle vie più trafficate della città” dichiara Tommaso Legnani, segretario cittadino del Partito Democratico di Como.

    “La mobilità ciclabile non è solo cicloturismo ma qualità dell’aria e della vita. Parliamo di persone che vanno al lavoro, bambini e ragazzi che vanno a scuola, persone che possono usare la bicicletta e il monopattino elettrico tutti i giorni invece che mettersi in auto. Ma hanno bisogno di farlo in sicurezza. Aprire dei percorsi ciclopedonali sarebbe il minimo per un città come Como che soffre traffico e inquinamento. Ma a Palazzo Cernezzi c’è chi dice no. No anche ai soldi del Pnrr per finanziare una migliore mobilità sostenibile. Mentre Brescia porta a casa 359 milioni di euro del Ministero dei Trasporti per una nuova linea tramviaria, Como che fa? Soffoca nel traffico” conclude il segretario Dem.

  • Iran: marito Zaghari-Ratcliffe sospende sciopero della fame

    (ANSA) – ROMA, 13 NOV – Dopo tre settimane, Richard Ratcliffe ha interrotto lo sciopero della fame avviato per sollecitare il governo britannico ad aumentare la pressione diplomatica sull’Iran per la liberazione della moglie Nazanin Zaghari-Ratcliffe, la cittadina anglo-iraniana dipendente della fondazione Thomson-Reuters fermata nel 2016 durante una visita nel Paese d’origine e condannata sulla base di controverse accuse di spionaggio e di propaganda ostile, da lei sempre negate. “Oggi ho promesso a Nazanin di porre fine allo sciopero della fame. Gabriella ha bisogno di due genitori”, ha spiegato l’uomo su Twitter, facendo riferimento alla figlia di 7 anni. Nel post, Richard Ratcliffe appare fisicamente provato davanti alla sede del Foreign Office a Londra, dove ha condotto buona parte della sua proteste. Come numerosi osservatori, l’uomo denuncia che la moglie sia ostaggio di una disputa decennale tra Iran e Gran Bretagna per un debito di 400 milioni di sterline non pagato da Londra per forniture militari precedenti alla cacciata dello shah e all’instaurazione della Repubblica islamica nel 1979. Il mese scorso le autorità di Teheran avevano bocciato un nuovo appello contro la condanna della donna, stabilendo che dovrà restare in carcere per un altro anno. Il caso sarà martedì al centro di un dibattito al Parlamento di Londra, secondo quanto annunciato dal deputato Tulip Siddiq. (ANSA).

  • Insulti e  oscenità, ecco i graffitari dell’Impero romano

    Insulti e oscenità, ecco i graffitari dell’Impero romano

    Gli antichi romani erano come noi. D’accordo, l’età media era minore, non conoscevano la democrazia diretta e non avevano i social, ma abbondavano in latrine, postriboli e altri luoghi a ben vedere analoghi sulle cui pareti lasciare evidenze del proprio passaggio terreno, e cioè graffiti con pensieri, inviti, insulti e oscenità assortite, in parole e segni. E senza consumare corrente e nemmeno giga.Ne dà conto un libro prezioso quanto irresistibile, naturalmente vietato agli immaturi e consigliabile a chiunque abbia a cuore le radici, dal titoloOltre Pompei. Graffiti e altre iscrizioni oscene dall’Impero Romano d’Occidentepubblicato da Deinotera Editrice. Il volume, primo della collezione “The seeds of Triptolemus”, si deve a due agguerriti latinisti esperti di epigrafia come Stefano Rocchi, docente di Filologia classica e ricezione dell’antico all’Università di Pavia, che sta lavorando a numerose iniziative per il bimillenario del comasco Plinio il Vecchio, e Roberta Marchionni, che a Monaco di Baviera lavora al Thesaurus Linguae Latinae. Si va come dice il titolo “Oltre Pompei” perché l’eruzione del 79 dopo Cristo in cui ebbe la peggio l’erudito comasco autore della Naturalis Historia Plinio il Vecchio fu naturalmente la madre di tutte le raccolte di iscrizioni parietali. Ma come documenta il libro erano diffusissime in tutto l’impero d’occidente. I cui muri erano una grande bacheca fisica e non virtuale dove i graffitari dell’epoca potevano sbizzarrirsi. Il libro edito da Deinotera ne è un sapidissimo assaggio, un viaggio tra Italia, Ungheria, Spagna e Francia, tra latrine, terme, case private e santuari a caccia del lessico osceno in voga all’epoca del nostro Plinio (ed epoche limitrofe) raccontato con criteri filologici di assoluta scientificità ma al tempo stesso capace come un romanzo di illustrarci e raccontarci la commedia umana dei tanti antenati che non mancavano di dire peste e corna di avversari e rimarcare le proprie preferenze sessuali su una parete. Non manca un oscenissimo graffito licenzioso della vicina Svizzera, scoperto a Vidonissa, l’attuale Brugg (Aargau).

  • Il mio saluto ai lettori

    Il mio saluto ai lettori

    di Mario Guidotti

    È una delle prime cose che impariamo e non dimentichiamo più: tutto finisce. Le persone, le cose, le stelle, l’universo, niente dura per sempre. Il resto è nelle pieghe della Fede.

    Di fronte alla partenza definitiva di qualcosa o qualcuno cui tenevamo molto abbiamo due strade: disperarci per ciò che non sarà più, oppure sentirci ricchi per ciò che chi o cosa va via per sempre ci ha lasciato.

    Mi sforzo a fatica di appartenere alla categoria di quelli che si comportano nel secondo modo. Così farò per questa rubrica, “Il martelletto”, che oggi va a esaurirsi. È stato un piacere e un onore ospitarvi nella mia casa. Mi spiego: una rubrica è da considerarsi un’abitazione, un ambiente, un luogo, dove l’arredo sono idee, riflessioni, emozioni, ricordi, provocazioni, proposte, visioni, ambizioni (Copyright: Beppe Severgnini). E ogni titolare di rubrica condivide le proprie con il lettore.

    Così è stato per Il Martelletto, il cui nome avevo proposto a Direttore e Vice Direttore del quotidiano che lo ha ospitato, dal 2016. Martelletto è lo strumento del neurologo, con il quale si valutano i riflessi degli esaminati alla visita, ma in questo àmbito ha voluto significare un mezzo per sollecitare il lettore, con garbo ma anche con energia, ad affrontare un problema, a riflettere su un evento, a conoscere una storia. Ben lo aveva compreso uno dei miei più illustri frequentatori della rubrica, il Professor Giorgio Cosmacini, medico, scrittore e storico della Medicina, che anni fa incontrandomi a una cerimonia mi apostrofò simpaticamente: “tu sì che martelli i comaschi”.

    Lascio onoratissimo una “dimora” di 242 corsivi sotto il nome della rubrica, in un totale di 421 pezzi pubblicati a mia firma in 12 anni di collaborazione con il Corriere di Como. Come è noto, faccio un altro lavoro, ma comunicare con il lettore è stato molto più che un hobby, un impegno che ho voluto prendere con la stessa serietà con la quale mi sono preso cura dei malati. Al Direttore di questo quotidiano va il perenne ringraziamento di avermi dato un’incredibile opportunità, unita alla libertà più assoluta di esprimere le mie idee. Mi scuso con il lettore che ha spesso subìto una grammatica primitiva e una sintassi spesso zoppicante.

    Tengo a dire che quest’esperienza mi ha insegnato tantissimo e mi ha cresciuto immensamente. Ho sentito il privilegio, ma anche la responsabilità di raccontare (anche) la Medicina alla gente, cercando di far comprendere il limite di una disciplina che unisce le evidenze scientifiche alla necessaria arte umana di prendersi cura di chi soffre, nel corpo e nello spirito. Dopo averla praticata, la Medicina appunto, non potevo chiedere di più che poterne parlare, raccontare, riflettere con la gente. Oltre a questo mi è piaciuto immensamente esporre le mie idee sui costumi, sui comportamenti, sulle doti, sui limiti e sulle contraddizioni della razza umana. È stata una cavalcata emozionante e io vi saluto felice.

  • Il circolo Tenchio fa tappa a Lecco con la mostra contro la violenza di genere

    Il circolo Tenchio fa tappa a Lecco con la mostra contro la violenza di genere

    La mostra itinerante “Noi Artemisia” – Contro la violenza sulle donnepromossa dal circolo Tenchio intitolato al grande scultore comasco Angelo Tenchio fa tappa a Lecco.

    L’inaugurazione della Mostra si terràlunedì mattina, 15 Novembre, alle ore 9.30 presso il Tribunale di Lecco.

    Il Circolo culturale Angelo Tenchio ha ripreso la mostra itinerante“Noi Artemisia”fermata a causa dell’emergenza sanitaria.

    Dopo le tappe del 2021 a Ello, Dolzago e Molteno la mostra approda alTribunale di Lecco, dove le opere delle Artiste rimarranno espostedal 15 al 20 novembre.

    La Mostra itinerante era nata nel 2019 su “progetto” di Elena Ornaghi, dopo le esposizioni di Oggiono (Mostra per le vie del paese), Alserio, Valmadrera e Molteno, l’itinerario si era interrotto a causa dell’emergenza Covid.

    Al progetto artistico partecipano attualmente 35 artiste del circondario, che hanno deciso di affrontare il tema della violenza sulla donna attraverso la pittura, toccandone ogni sfumatura.

    Due sono i fili che legano le opere esposte: la figura della pittrice Artemisia Gentileschi che fu vittima di violenza e l’altro filo conduttore è il colore giallo, colore centrale e chiave presente nelle opere di Artemisia Gentileschi nel periodo del processo.

    Il colore giallo è il veicolo prescelto per comunicare visivamente tutto ciò che è legato alla violenza e alla discriminazione nel corso della storia.

    Il giallo, quindi, è stato ripreso dalle artiste nelle loro opere.

    Artemisa Gentileschi, pittrice nata a Roma nel 1593 e morta a Napoli nel 1655, di scuola caravaggiesca e icona della lotta alla violenza sulle donne, intentò il processo contro il suo stupratore, portando avanti una battaglia per la verità, condotta senza paura e con incredibile tenacia, con la certezza dei propri mezzi espressivi in un mondo terribilmente misogino, quale era l’ambiente artistico nel ‘600.

    Proponendo la sua arte con abilità e con sicurezza, manifestò la volontà di non rinunciare ad esprimere la propria femminilità e la cura per la propria famiglia.

    La curiosità intellettuale la spinse a vivere e lavorare nelle più importanti città dell’epoca.

    E’ affascinante ed al tempo stesso drammatico, poter notare come le opere di Artemisia Gentileschi riflettano la vicenda processuale, cui fu sottoposta, e la sua evoluzione emotiva nella vicenda, evidenziando come la violenza subita si sia consumata all’interno della dimensione familiare, come spesso accade oggi.

    Promuovere lepari opportunità,contrastare la violenzasulle donne, glistereotipi di generee ogni forma di discriminazione e soprusoè il compito del Comitato per le Pari Opportunità.

    Il CPO dell’Ordine degli Avvocati e delle Avvocate di Lecco ha accolto la proposta del Circolo Tenchio con straordinario entusiasmo per favorire unavera cultura della parità nel luogo simbolo della lotta e difesa dei diritti.

    Iniziativa peraltro condivisa con due Istituti superiori della provincia di Lecco, ISS Bachelet di Oggiono e ISS Medardo Rosso di Lecco con una campagna disensibilizzazione e comunicazione attraverso la realizzazione e mostra al Palazzo di Giustizia di elaborati artistici a cura degli studenti e delle studentesse, ispirati ai sentimenti conseguenti o legati alla violenza (il dramma, la rabbia, la richiesta di aiuto, la reazione, la rinascita).

    Unimpegno che continuaal fianco delle tante realtà che sul territorio si attivano per rispondere ai bisogni e cogliere le opportunità di cambiamento. Fare rete significa, infatti, valorizzare e moltiplicare energie, idee, progetti, con ricadute capillari.

    Per contrastare la violenza è necessario promuovere azioni finalizzate al cambiamento socio-culturale per eliminare pregiudizi e superare modelli stereotipati dei ruoli.

    L’impegno del CPO di Lecco è di lavorare nelle scuole sulla prevenzione della violenza che trova forza negli stereotipi e nei meccanismi culturali diffusi.

    Lavorare cioè anche con le adolescenti e gli adolescenti con l’obiettivo di favorirne la crescita, considerando il “genere” come apprendimento necessario, di sé, degli altri e delle altre, della visione del mondo. Convinto che l’educazione al rispetto di sé e la cura delle relazioni tra pari, costituiscono le basi sicure per la formazione di nuove generazioni, pronte a costruire una società che promuove una cultura di genere non-sessista e paritaria.

    In un percorso di forte coinvolgimento umano, prima ancora che culturale, si aggiunge in questo periodo anche il dramma delle donne afgane e il nostro pensiero va anche a loro, ledonne di Kabul, vittime della repressione.

  • Della Torre e Spagnulo insieme a Milano

    Della Torre e Spagnulo insieme a Milano

    Due maestri lombardi, di diverse generazioni, legati al Lario, in scena a Milano. Sono Enrico Della Torre, pittore, che con l’atelier litografico Lithos di Como e il poeta Alberto Nessi ha firmato il libro d’arte “Radure”. L’altro artista è Valdi Spagnulo, che ha esposto in una personale al Broletto di Como e ha molti collezionisti ed estimatori sul Lario. Sono in scena insieme da oggi a Milano nella mostra “Ritmi visibili” a cura di Kevin Mc Manus, che è stato allievo dello storico dell’arte comasco Luciano Caramel. Inaugurazione dalle 17.30 alle 21, apertura fino al 14 gennaio alla galleria Studio Masiero. Della Torre (Pizzighettone, 1931) è una delle voci più personali e intense della pittura del secondo novecento. Spagnulo (Ceglie Messapica, 1961), è affermato scultore. Info su www.monicamasiero.it,

  • Dall’8 dicembre anche Chiasso celebra il Natale

    Dall’8 dicembre anche Chiasso celebra il Natale

    Il Natale 2021 si avvicina a grandi passi. Anche quest’anno, Chiasso si prepara a vivere le Festività con un simpatico programma di eventi e animazione, che si svilupperà fra l’8 dicembre, Festa dell’Immacolata Concezione, e il 24 dicembre, Vigilia di Natale.Natale fa rima con tradizione, e in quest’ottica la Società dei Commercianti del Mendrisiotto in collaborazione con il Municipio di Chiasso riproporrà anzitutto il Mercatino lungo Corso San Gottardo e nelle vie adiacenti. La grande novità per il 2021 è l’estensione del Mercatino stesso, che quest’anno si articolerà su ben sette giorni.Il via sarà dato, come è consuetudine, mercoledì 8 dicembre 2021: dalle ore 10.00 alle ore 18.00, il centro cittadino sarà animato dai venditori ambulanti con i loro prodotti di artigianato e specialità enogastronomiche. La giornata si concluderà con uno spettacolo a sorpresa e l’accensione dell’Albero in Piazza Bernasconi, alla presenza delle autorità.Quest’anno l’offerta delle bancarelle non si limiterà al giorno dell’Immacolata: nei due fine-settimana successivi, infatti, il Mercatino di Natale sarà una continuazione ideale del mercato settimanale del venerdì, che dunque proseguirà il sabato e la domenica. Le date da segnare quindi sul calendario sono, oltre all’8 dicembre, i giorni 10/11/12 e 17/18/19 dicembre.In tutti i giorni dedicati al Natale in centro, il Comune di Chiasso curerà l’animazione di Piazza Indipendenza e Piazza Bernasconi, con varie sorprese e addobbi che arricchiranno l’atmosfera di festa