Utile il dialogoI primi a chiedere aiuto sono stati i genitori. Le hanno provate tutte con il figlio 15enne entrato improvvisamente in crisi. Poi, si sono resi conto di non potercela fare da soli.«Di colpo si è chiuso in casa – racconta Claudio Cetti, direttore del Dipartimento di Salute Mentale del Sant’Anna – Non ha più voluto andare a scuola e ha perso ogni interesse per qualsiasi attività. Passava le giornate a letto, rifiutando anche di essere visitato da qualsiasi specialista».«Propriopassando attraverso il medico di base, i genitori sono arrivati al Dipartimento di Sanità mentale – spiega ancora il responsabile – Un quadro di questo tipo può lasciar pensare a una situazione più complicata che stia dietro a queste manifestazioni apparentemente esplose all’improvviso». L’intervento parte dal dialogo.«Il primo aspetto fondamentale è aprire una finestra di dialogo – conclude Cetti – Una situazione di questo tipo, se trascurata nella speranza che prima o poi si risolva da sola, può sfociare nella malattia, può trasformarsi in un disagio grave. Prevenire e trattare precocemente è essenziale».
Anna Campaniello
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