FORMAZIONE E NUOVE OPPORTUNITÀSono una mamma che ha recentemente assistito trepidante alle sedute di laurea nel Conservatorio “Verdi” di Como. Ho visto – facendo la tara dell’entusiasmo dei familiari per un loro figlio che ha superato brillantemente il traguardo – un affiatamento che fa ben sperare. Grazie anche ai numerosi stranieri che sempre più popolano le nostre aule dedicate ai pentagrammi e al canto.La musica a Como è un collante su cui puntare. Sempre più in città vedo un pullulare di eventi culturali legati in special modo al mondo delle sette note, grazie ad attività diffuse come l’Università Popolare lanciata dal maestro Bruno Dal Bon, dallo stesso Conservatorio “Verdi”, dal Teatro Sociale, ma anche da una miriade di associazioni, enti e anche piccoli gruppi privati di appassionati. Senza considerare che – cosa piuttosto rara – la città ha oltre a un centro di alta formazione come il “Verdi” anche un neonato liceo musicale.La cultura a Como e sul Lario non mi pare quindi abbia solo a che fare con le solite mostre, di cui tanto e a ragione si parla. Anzi, sarebbe ora che anche i politici e chi amministra se ne accorgessero. Ci sono in città persone che hanno la passione per la musica – per questo linguaggio universale – e chiedono a gran voce spazi per ascoltarla e per farla.Caterina Civelli
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