Categories: Cultura e spettacoli

A Milano va in scena l’archivio del pacifista Moneta

Il 13 novembre nella sala conferenze del Museo del Risorgimento di Milano (Palazzo Moriggia in via Borgonuovo 23) alle 17 sarà presentato il riordino del Fondo Archivistico “Ernesto Teodoro Moneta” delle Civiche Raccolte Storiche, promosso dallo stesso museo. Interverranno Saverio Almini, curatore del riordino del fondo, e Claudio Colombo che leggerà il saggio di Arturo Colombo Viaggio in tre tempi (forse quattro) di Teodoro Moneta. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.Nello stesso museo è aperta fino al 2 dicembre la mostra documentaria “Il pacifismo sconfitto”, promossa dalla Fondazione Kuliscioff, in collaborazione con il Comune di Milano, nel centenario della fine della Prima guerra mondiale con l’obiettivo di spiegare le ragioni della crisi del pacifismo tra gli inizi del XX secolo e la Conferenza di pace di Versailles del 1919.È significativo che la figura di Moneta torni in auge, in un periodo storico in cui la pace è sotto attacco, si alzano muri e risorgono tentazioni nazionaliste che si speravano sconfitte dalla storia. Moneta, comasco, è l’unico italiano che fu insignito, correva l’anno 1907, del premio Nobel per la Pace. Le sue convinzioni presero voce sul quotidiano milanese “Il Secolo”, da lui diretto tra il 1869 e il 1896.Moneta si batté per idee quali l’istituzione dell’arbitrato internazionale, per una federazione europea come garanzia di pace e per l’abolizione degli eserciti permanenti, e si adoperò per la libertà e l’indipendenza dei popoli, animando tra l’altro la campagna contro la guerra d’Eritrea voluta da Francesco Crispi.Lorenzo MorandottiErnesto Teodoro Moneta (1833-1918), combattente garibaldino e unico italiano Nobel per la PaceIl personaggioErnesto Teodoro Moneta, combattente garibaldino, pubblicista e giornalista e unico italiano a essere stato insignito della prestigiosa onorificenza del Premio Nobel per la Pace, fu anticipatore, con il suo pensiero pacifista, della Carta delle Nazioni Unite . Le 96mila lire del Nobel furono interamente destinate alla “Unione Lombarda per la pace”, rappresentanza in Italia della “Società Internazionale per la pace”, da lui fondata nel 1887

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