(ANSA) – BARI, 11 SET – ArcelorMittal, secondo fonti sindacali, da lunedì prossimo intende ridurre progressivamente le presenze in fabbrica a circa 3mila unità in linea con una produzione di 3 milioni di tonnellate di acciaio l’anno, aumentando di conseguenza di un migliaio il numero di addetti in cassa integrazione Covid. A quanto si apprende, alcuni dipendenti hanno ricevuto la lettera di messa in Cig: per alcuni è indicata la data del rientro al lavoro, per altri no. Attualmente gli ammortizzatori sociali coinvolgono circa 4mila addetti su una forza lavoro di 8147 (esclusi i dirigenti). “Purtroppo – sottolinea in una nota il coordinamento provinciale Usb – si avvera quello che avevamo ampiamente previsto: ArcelorMittal vorrebbe estendere la cassa integrazione ad altri 1000 lavoratori, che si andrebbero ad aggiungere alla platea già piuttosto ampia dei circa 4000. Dunque 5000 in tutto le unità lavorative interessate che, nella nuova compagine societaria, dovrebbero essere prese in carico da Invitalia, di cui 3000 in cassa integrazione a zero ore e 2000 destinati presumibilmente a rientrare in un processo di terzializzazione”. (ANSA).
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