Rivoluzione dal 23 luglio«Emergenza 112, come posso aiutarla?».A partire da lunedì mattina, chiunque chiederà aiuto rivolgendosi a uno dei tradizionali numeri di soccorso – 112, 113, 115 e 118 – avrà una risposta da un operatore del nuovo numero unico per l’emergenza (Nue), appunto il 112. La centrale operativa del servizio, con sede a Varese, dirotterà poi le richieste di aiuto a carabinieri, polizia di Stato, vigili del fuoco o soccorso sanitario, a seconda della necessità.In fase di sperimentazioneormai dal 2010 a Varese, il numero unico diventerà una realtà per Como da lunedì prossimo e poi sarà via via esteso all’intera regione Lombardia. Chiunque abbia bisogno di un soccorso urgente, potrà comporre direttamente il 112. Gli altri numeri rimarranno comunque in funzione, anche se ogni chiamata sarà dirottata automaticamente sul nuovo centralino.«I vantaggi sono molteplici – sottolinea il prefetto di Como, Michele Tortora – Innanzitutto c’è un filtro importante che blocca le false richieste di aiuto, evitando che vadano a intralciare inutilmente i centralini rallentando la risposta delle forze dell’ordine. Inoltre, grazie al collegamento con la banca dati del Viminale, è possibile localizzare in tempo reale la provenienza della chiamata e anche l’identità dell’utente. Infine, come richiesto dalle normative europee, il centralino è multilingue ed è quindi accessibile, grazie ad un apposito software, anche ai sordomuti».A Varese, nel primo periodo di funzionamento del Nue, gli operatori hanno “filtrato” quasi una chiamata su due.«Il 50% delle richieste di soccorso è ingiustificata – conferma Alberto Zoli, direttore generale di Areu, l’agenzia regionale dell’emergenza e urgenza – Si tratta soprattutto di telefonate partite accidentalmente, spesso fatte da bambini che utilizzano impropriamente il cellulare, oppure ancora di chiamate di pazienti psichiatrici o infine di scherzi telefonici. In quest’ultimo caso, però, il sistema di identificazione ci permette di individuare i responsabili».Gli operatori del 112 rispondono alla chiamata entro 5 secondi e il tempo medio di gestione della richiesta e di invio alla centrale operativa competente è di 40 secondi.«La risposta è semplice e efficace – conclude Zoli – Il software gestionale identifica immediatamente quale sia il servizio che deve essere attivato, in base a un preciso piano coordinato di controllo del territorio».
Anna Campaniello
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