Blitz della forestale nel maggio del 2010Ieri mattina la sentenza a carico di un 39enne titolare di un negozio di MeroneCondannato a una ammenda di 8mila euro per l’accusa (riqualificata) di abbandono di animali. È questa la decisione presa dal giudice monocratico Ferdinando Buatier de Mongeot in merito alla triste vicenda dei 104 cuccioli di cane di tutte le razze, trovati in cattive condizioni in un negozio di animali di Merone in via Valassina.
In aula, accusato di maltrattamento di animali, ricettazione di passaporti falsi e frode in commercio, è finito il 39enne titolare del negozio. Il pm Vanessa Ragazzi aveva chiesto la condanna per tutti i capi di imputazione a 3 anni e 4 mesi, mentre alla fine il giudice ha optato per la condanna solo per il capo A – riqualificato come detto da maltrattamento ad abbandono di animali – e per una multa di 8mila euro.Lo stesso giudice ha anche disposto la distruzione di tutti i passaporti falsi e la confisca dei cani che erano stati sequestrati dopo il blitz del corpo forestale dello Stato che risale al maggio del 2010. Il magistrato ha poi affidato i cani sequestrati ai privati cittadini che già in questi mesi avevano pensato ad accudire le bestiole.Una triste nota a margine: dal giorno del sequestro e in seguito alle pessime condizioni in cui i cuccioli furono trovati, di quei 104 cani ben 19 sono morti. Gli attuali proprietari che hanno seguito con amore le bestiole sono invece stati scelti e selezionati dall’Ente nazionale di protezione animali, l’Enpa.La sentenza è giunta ieri mattina in Tribunale.La vicenda come detto risale al mese di maggio del 2010, quando a seguito di una indagine della Procura di Torino il corpo forestale dello Stato intervenne nell’attività di Merone (in via Valassina) trovando 104 cani di ogni razza appena giunti all’Ungheria. Animali che, tuttavia, erano stati fatti arrivare in Italia – era l’accusa della Procura, pm Antonio Nalesso – in età troppo tenera (in alcuni casi di appena 45 giorni di vita) e in cattive condizioni.Le razze andavano dalle più grandi come i San Bernardo, fino a pinscher, labrador, west highland e carlini. Le piccole bestiole furono sequestrate e affidate alle cure dell’Ente nazionale protezione animali ma purtroppo per 19 su 104 non ci fu comunque niente da fare. La vicenda è arrivata poi in un’aula di Tribunale e si è conclusa ieri mattina con la condanna per abbandono di animali.
M.Pv.
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