Una nuova denuncia portata avanti dalla Lega dei Ticinesi, attraverso le ultime due edizioni del “Mattino online”, rilancia un tema rovente: l’ipotesi che agenti in borghese della Guardia di Finanza italiana si appostino nelle vicinanze delle banche ticinesi per “spiare” la clientela italiana. O forse, per dirla più brutalmente, per scovare potenziali evasori del fisco tricolore.
A dare forma e sostanza alla polemica è intervenuto con un’interrogazione l’esponente della Lega dei Ticinesi al Municipio di Mendrisio nonché deputato al Gran Consiglio, Massimiliano Robbiani. «I finanzieri italiani che arrivano in Ticino in borghese per spiare i clienti delle banche – esordisce senza mezze parole Robbiani – hanno l’autorizzazione del Consiglio di Stato o stanno commettendo una grave violazione? Se non esiste nessun accordo, come intende agire il nostro Governo affinché questa situazione possa immediatamente cessare? In caso di illegalità, come intende muoversi la Svizzera con l’Italia per esigere le dovute spiegazioni?».
Ulteriori particolari sull’edizione di giovedì 4 luglio del “Corriere di Como”
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