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Acqua S.Bernardo Cantù, tante curiosità nei numeri di maglia

Nello sport la scelta dei numeri di maglia rappresenta sempre un momento molto significativo per gli atleti, spesso legati a un numero rispetto che a un altro per ragioni a volte bizzarre o, al contrario, per ragioni di natura personale, magari un legame profondo con un familiare, la fortuna o un idolo di infanzia.Ironia della sorte, il primo della lista (in termini di numerazione) è l’ultimo arrivato in casa Acqua S.Bernardo Cantù, Cameron Young, il quale ha scelto di indossare la canotta numero uno proprio come le ultime due stagioni al college.A seguire c’è un altro esterno, Corban Collins: «Ho scelto il sette perché è il numero preferito di mio fratello, Caleb; lo indossava quando giocava a baseball, adesso ha smesso. È la prima volta in carriera che lo indosso, dunque vorrei onorarlo, disputando una buona stagione. Inoltre, forse in pochi lo sanno ma il sette simboleggia la completezza».Dal 7 di Collins al 9 del giovane Gabriele Procida, promettente guardia classe 2002 proveniente dal vivaio canturino, passando al numero dieci di Wes Clark: «Il mio numero preferito in realtà è il cinque – ha spiegato l’ex Brindisi – ma ho sempre giocato con multipli di questo numero. Ad essere onesti, ormai mi sono abituato al 10, divenendo uno dei miei numeri preferiti».Dal 10 di Clark nato quasi per caso, al 13 di Kevarrius Hayes cui, invece, l’ex Florida University è molto legato. Il rookie statunitense ha scelto, infatti, la medesima numerazione utilizzata in NCAA, adottata sin dal primo anno di college per emulare le gesta di grandi giocatori usciti dai Gators come Mike Miller e Joakim Noah.Si passa, poi, al numero 19 scelto da Jeremiah Wilson: «Il numero preferito di mio padre era il dieci – ha raccontato l’ala di passaporto portoghese -, è mancato qualche anno fa. In passato ho sempre indossato il numero nove ma, quando è venuto a mancare, ho deciso di unire i due numeri e di scegliere, dunque, il diciannove. Da allora è sempre stato il mio numero e sempre lo sarà».Per Jason Burnell, invece, la scelta è ricaduta sul numero 22: «È il primissimo numero che ho portato quando ho iniziato a giocare a basket. Essendo alla mia prima stagione in Europa e nei professionisti, mi sembrava giusto tornare ad indossarlo anche a Cantù» ha spiegato il prodotto di Jacksonville State.Decisamente simpatico e per nulla banale, il racconto di Alessandro Simioni che, sulla scelta del numero 27, si è così espresso: «Un mio caro amico mi spinse a scegliere questo numero perché il suo idolo era, ed è tuttora, Claudio Coralli, calciatore che detiene il maggior numero di gol con la maglia del Cittadella, la squadra di dove vivo e per la quale ho sempre fatto il tifo. Il 27 – ha spiegato il pivot di origini venete – lo indossano anche tanti altri calciatori più famosi, mi vengono in mente talenti come Lucas Moura, Moise Kean, Divock Origi e l’eterno Fabio Quagliarella. È un numero pazzesco, ne sono innamorato».Un altro giocatore, un altro numero: sotto con Yancarlos Rodriguez, play-guardia italo-domenicano che ha così motivato la scelta del 28: «Agli inizi della mia carriera ho sempre usato il 33 o il numero 8. Quando sono tornato alla Stella Azzurra, però, mi è stato assegnato il 28 e per me è stato il numero del cambiamento, quindi spero che mi porti fortuna anche a Cantù».Per Andrea Pecchia, guardia-ala classe 1997, la scelta è stata tutto sommato facile, dovendo optare per forza su un numero diverso da sei: «A quel numero sono molto affezionato ma, essendo stato ritirato da Cantù per una valida causa (in onore del compianto “Chicco” Ravaglia), ho deciso di puntare sul 32 che, oltre a piacermi, mi ricorda molto anche il 6. Prese le due cifre e moltiplicate tra di loro, infatti, il risultato fa sei».Per quanto riguarda i due giocatori reduci dalla stagione 2018-’19, se Andrea La Torre ha scelto di confermare il suo numero 11, Biram Baparapè ha invece optato per il cambio di maglia. Il giovane esterno nativo di Desio passa dal numero 7 dello scorso anno (ereditato da Collins) al numero 25. «La mia prima stagione alla Pallacanestro Cantù – ha raccontato Baparapè – è stata caratterizzata dal bel rapporto instauratosi con JaJuan Johnson, il quale mi prese un po’ sotto la sua ala protettrice. In biancoblù, “Jay-Jay”, giocava con il 25. Dunque, questo cambio di numero è una dedica rivolta a un amico e a un grande campione».

Redazione

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