Camera di Commercio pronta a chiedere la convocazione del Tavolo territoriale per fare chiarezza sul secondo lotto della tangenziale di Como. Lo ha detto ieri il presidente di via Parini, Marco Galimberti. «Noi andiamo avanti, il secondo lotto è fondamentale perché l’infrastruttura, così com’è, risulta monca. Serve almeno il collegamento con la Statale 342». Galimberti ricorda che «sia al tavolo della competitività sia al tavolo territoriale abbiamo sempre sostenuto la necessità di completare l’opera. Ora la Regione dovrà spiegare, dirci che cosa vuole fare davvero».Sul fronte degli “indignati” per la situazione che si profila anche il deputato di Fratelli d’Italia, Alessio Butti, che ieri è intervenuto con un duro commento. «Pensavo che la modifica al Piano Territoriale Regionale, che di fatto – al momento – chiude ogni discorso sul secondo lotto, fosse nota a tutti. Tra una cosa e l’altra l’opera ora potrebbe costare poco meno di un miliardo di euro. Al ministero delle Infrastrutture, ancora con Danilo Toninelli, avevo chiesto di verificare la disponibilità a coprire almeno la metà dell’importo, ma il ministro 5 Stelle fu sferzante nella risposta e infatti tutti sanno che i 5 Stelle erano e sono contrari all’opera. Se ripenso a quanto accadde qualche lustro fa quando qualcuno, sbagliando il progetto, dimenticò che sul tracciato originario c’era il lago di Montorfano, ancora mi si raddrizzano quei pochi capelli che mi sono rimasti. Fu allora, ricorda ancora Butti – che partì una inutile rincorsa. La Pedemontana, con il secondo lotto della tangenziale di Como, andava spinta senza errori e con decisione. Ma all’epoca il presidente della Provincia (Leonardo Carioni, ndr), che ricopriva anche ruoli determinanti in Serravalle e Pedemontana, prese sottogamba la questione. E mi sfotteva pubblicamente per il mio decennale impegno sulla terza corsia A9. Oggi, la terza corsia è una splendida realtà, ma la Pedemontana resta un’incompiuta. Ora – conclude il deputato comasco – occorre che la Regione metta mano al portafoglio. Quell’opera è fondamentale».Rimangono invece fermamente contrari al secondo lotto gli ecologisti.È di ieri la nota di Roberto Fumagalli, storico responsabile del circolo di Legambiente intitolato a Ilaria Alpi: «La tangenziale avrebbe avuto, in ogni caso, un impatto ambientale fortissimo – dice Fumagalli – Questo sia nell’ipotesi di un tracciato in superficie, sia nel caso fosse stata interrata. L’opera avrebbe compromesso l’equilibrio ecologico delle aree della brughiera. E nel caso di un tracciato interrato si sarebbe intaccata un’area con presenza di falde superficiali, alcune connesse con il prospiciente lago di Montorfano. La tangenziale – conclude Fumagalli – non avrebbe in ogni caso risolto alcun problema di congestionamento, ma sarebbe servita soltanto a spostare il traffico, oggi concentrato soprattutto sulla Statale 342».
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