Quando una famiglia di Erba si è presentata a Riccione, per passare la vacanza in quella casa in affitto prenotata on line, l’edificio nemmeno esisteva. La reazione, ricaricate le valigie in macchina, è stata quella di andare dai carabinieri per denunciare l’accaduto. È partita così una indagine durata mesi che ha permesso ai militari della stazione di Erba di denunciare tre persone: un siciliano di Salemi, un albanese e un erbese di 48 anni. Secondo la tesi dell’accusa, avrebbero truffato almeno 34 persone con lo stesso metodo, assicurandosi un ingiusto profitto calcolato in circa 30mila euro, ovvero l’ammontare delle caparre richieste per prenotare gli appartamenti. Case che venivano offerte su siti on line non solo nella già citata Riccione, ma anche ad Alassio e persino a Gallipoli. L’accusa per i tre è di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, reato che sarebbe iniziato nel lontano 2012. Le caparre finivano su conti correnti intestati a prestanome e da lì girate su carte prepagate.
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