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Aggredisce il marito a colpi di machete. Donna di Canzo in cella per tentato omicidio

Si è costituita dopo cinque ore: solo in quel momento sono scattati i soccorsi(m.pv.) Avrebbe colpito il marito più volte con un machete della lunghezza di trenta centimetri, inseguendolo in più stanze dalla loro casa in quel di Canzo, in via Rimembranze.

Poi, dopo aver preso con sé il figlio minorenne (che non avrebbe assistito all’aggressione), sarebbe scappata dalla sorella che abita nel Lecchese. Quest’ultima l’avrebbe infine convinta a costituirsi davanti ai carabinieri. La donna, Felicia Antonietta Lombardo, 47 anni, è stata arrestata con l’accusa di tentato omicidio nei confronti del marito (56 anni) e poi trasportata al Bassone dove nelle prossime ore verrà sentita dal giudice.L’uomo ha invece atteso stremato e ferito, in casa, l’arrivo dei soccorsi dal momento dell’aggressione – avvenuta intorno alle 17 di mercoledì – fino alle 22, ora in cui la prima pattuglia dei carabinieri di Asso è giunta a sirene spiegate a Canzo. Il marito era ancora cosciente ma in fin di vita. Solo l’immediato intervento dei militari, del 118 e dell’operazione d’urgenza avvenuta nella notte al Sant’Anna ha evitato il peggio.L’uomo avrebbe riportato ferite soprattutto al volto, ma anche al collo e a una mano. È ricoverato nel reparto di Chirurgia plastica con una prognosi di almeno 25 giorni.Secondo quanto avrebbe riferito la moglie ai carabinieri, il motivo del gesto sarebbe da ricercare in anni di vessazioni e maltrattamenti da parte del marito, anche se non sarebbero mai state presentate denunce. L’aggressione sarebbe avvenuta alle 17 in quel di Canzo.La moglie avrebbe atteso che il marito si coricasse, per poi brandire un machete e colpirlo una prima volta. L’uomo a questo punto avrebbe provato a difendersi con un bastone tenuto vicino al letto ma avrebbe comunque avuto la peggio, venendo ferito in più punti e spargendo il proprio sangue in gran parte della casa, nel tentativo di fuggire. La donna a questo punto avrebbe preso il figlio minorenne e si sarebbe allontanata in auto. Sarebbe poi stata la sorella, intorno alle 22, a convincerla a costituirsi. Da qui la chiamata ai carabinieri e l’arrivo nella casa di Canzo per soccorrere il ferito. Le indagini sono state condotte oltre che dai militari della stazione di Asso, anche dal Nucleo operativo e radiomobile di Merate, dalla stazione di Casatenovo e dal Nucleo investigativo del comando provinciale di Como.

Redazione

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