Gli era stata concessa la misura cautelare dei domiciliari. Una scelta dettata dalle esigenze manifestate dall’indagato di recarsi in strutture sanitarie della provincia di Como e di Sondrio per sottoporsi a cure mediche. In realtà, secondo quando verificato dagli uomini della guardia di finanza, le “visite mediche” comprendevano anche soste nei bar, nei ristoranti e passaggi dalla banca.
Alla fine, il giudice delle indagini preliminari di Como, su richiesta del pubblico ministero titolare del fascicolo (a sua volta informato dalla guardia di finanza delle frequenti trasgressioni ai divieti e prescrizioni imposti) ha disposto il ripristino della custodia cautelare in carcere, eseguita nelle scorse ore.
La vicenda ruota attorno al paese di Porlezza e riguarda un imprenditore (residente in Svizzera) tratto in arresto dai finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Como lo scorso novembre con l’accusa di turbata libertà degli incanti e tentata estorsione.
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