BROGEDALa banca dati non segnala alcuna anomalia, ma l’occhio del poliziotto vede più lontano del computer. È stato grazie all’intuito di un agente della polizia di frontiera di Brogeda se le forze dell’ordine hanno fermato al valico autostradale un albanese di 33 anni ricercato per evasione e per reati connessi all’immigrazione clandestina. L’uomo stava rientrando dalla Svizzera a bordo di un’auto in cui viaggiava con due cittadini italiani. Una prima interrogazione delle banche dati non dava alcun esito. Tuttavia, sussistendo sospetti da parte degli agenti, l’albanese è stato condotto negli uffici della polizia di frontiera e fotosegnalato. Poiché le impronte non mentono, dalla banca dati dell’Afis è emerso che con un nome diverso a carico del 33enne erano pendenti due ordini di carcerazione emessi dalla Procura di Alessandria e relativi a due condanne a 10 mesi e 14 giorni per reati connessi all’immigrazione clandestina e a 6 mesi per evasione. Conclusi gli adempimenti, l’uomo è stato portato al Bassone.
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