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Albavilla, niente benedizione natalizia nelle scuole di via Porro

Il caso. L’ex sindaco e oggi consigliere regionale Alessandro Fermi si dice sconcertato: «Soltanto adesso ho scoperto una prassi che si ripete da tempo»La denuncia di alcune mamme su Facebook. Il parroco, don Alessandro Magni: «Ormai succede da anni»

Niente benedizione natalizia per gli alunni di Albavilla. Episodio singolare, ma non isolato.A quanto pare, infatti, è la prassi in vigore all’Istituto comprensivo del paese, che da anni risponde “picche” alle richieste del parroco, don Alessandro Magni. A denunciare la situazione, a pochi giorni dal Natale, sono stati alcuni genitori, attraverso i social network. Impossibile, in queste ore, avere un commento – o una smentita – da parte del dirigente scolastico, Giuliano Fontana, che ha

preferito non rispondere.A confermare l’accaduto, però, è lo stesso don Alessandro. «Non è una novità, sono ad Albavilla da anni eppure non ho mai avuto la possibilità di benedire la scuola per le festività natalizie», spiega pacatamente il parroco, che anche questa volta non ha avuto l’autorizzazione ad accedere nell’istituto di via Porro, nonostante l’ennesima richiesta avanzata in via ufficiosa.«Non ho mai incontrato personalmente il preside, né ho affrontato con lui il discorso – precisa don Alessandro – semplicemente, dopo averne parlato in oratorio, alcuni genitori che fanno parte del consiglio d’Istituto hanno riproposto la questione ricevendo, ancora una volta, una risposta negativa. Non so da chi dipenda la decisione e quali siano le indicazioni – commenta don Alessandro – È andata così, ma non sono sorpreso. È una situazione che si ripropone ogni anno».Nulla di nuovo, dunque, per chi frequenta la scuola di Albavilla. Questa volta, però, alcune mamme hanno deciso di denunciare l’accaduto, scrivendo sulla pagina Facebook dell’ex primo cittadino, Alessandro Fermi, ora consigliere regionale. «Quando alcuni concittadini mi hanno informato ho stentato a crederci – dice Fermi – Da sindaco ho sempre avuto ottimi rapporti con il preside e per questo sono ancora più stupito, anche perché ho scoperto che si tratta di una prassi che si ripete da anni. Chiedere che nelle scuole possa continuare ad aver luogo la benedizione natalizia non significa imporre agli altri le proprie convinzioni, ma rispettare espressioni di civiltà che hanno radici molto profonde e che ci hanno accompagnato sino a oggi».

Alessandra D’Angiò

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