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Aleotti: «Nome non condiviso con il Movimento Cinquestelle»

Reazioni al “rifiuto” di De Santis arrivano anche dai banchi di Palazzo Cernezzi.«Questo susseguirsi di débâcle dei vecchi partiti e di rinunce importanti evidenziano come nessuno voglia prendere in mano una situazione molto difficile, lasciata dalle amministrazioni precedenti», interviene il capogruppo Cinquestelle a Como, Fabio Aleotti.«La giunta ha posticipato tutto il posticipabile, lasciando il cerino in mano a chi verrà – aggiunge – Più che di un’assenza di interesse verso la città, qui si tratta di ricevere la pesante eredità dei sindaci precedenti. Per quanto riguarda il Movimento Cinquestelle, il candidato sarà sempre espressione degli attivisti di Como. Certo, questo al netto delle possibili alleanze che verranno fatte con il Pd. No, il nome di Paolo De Santis non era stato condiviso con noi. Abbiamo avuto alcuni incontri con i Dem, ma la notizia del nome e del rifiuto l’ho appresa anch’io dai giornali. Per quanto riguarda la mia disponibilità a ricandidarmi, credo sia importante prima discutere la squadra e il programma».È molto critico su possibili coalizioni allargate invece il presidente di Civitas, Bruno Magatti.«Prendo le distanze da questo minestrone – dice – Dal punto di vista politico, ritengo che il centrosinistra non possa appoggiare una persona di centrodestra. Paolo De Santis è stato nella prima giunta Botta, per me è un avversario politico. È un momento in cui i cittadini devono avere indicazioni anche in prospettiva. Noi siamo convinti e stiamo lavorando a un’ipotesi completamente diversa».«Ci sono concrete possibilità di offrire alla città scelte coraggiose e che rispondano a risposte attuali. Una visione non solo per i prossimi cinque anni, in risposta ai bisogni immediati, ma una prospettiva a lungo termine. Nelle prossime settimane faremo il nome del candidato, condiviso con le altre forze del centrosinistra – dice sempre Magatti – I territori sono in grado esprimere pensieri e sensibilità che i partiti devono raccogliere senza mandare dei luogotenenti. Deve essere esattamente il contrario. Vogliamo costruire partendo dai territori».

Chiude con una battuta ironica Alessandro Rapinese, capogruppo di Rapinese Sindaco a Palazzo Cernezzi e sicuro candidato anche nel 2022 per la sua lista civica.«Ho letto che De Santis si ritira dalla corsa per diventare sindaco di Como, ma non ho capito quale De Santis, quello di Fratelli d’Italia?». Sergio De Santis di Fdi, consigliere comunale, è in realtà soltanto omonimo di Paolo, imprenditore ed ex presidente camerale. «Ah no, Paolo. Beh, è un peccato per entrambi», conclude.

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