Finora ha vinto tutto quello che c’era da vincere nel ciclocross, ma la sua aspirazione è di gareggiare nel ciclismo su strada tra le Professioniste. E il 2019 che si è appena aperto può essere decisivo per la sua carriera. Alessandra Grillo, 17enne di Mariano Comense, studentessa al Liceo artistico “Modigliani” di Giussano, è uno dei talenti emergenti del pedale comasco.Una ciclista polivalente, come lei stessa spiega. «Ho partecipato a competizione di tutte le discipline – sostiene Alessandra – quindi strada, pista, ciclocross e anche mountain bike, anche se quest’ultima l’o abbandonata dopo un incidente».Dopo il passaggio nella categoria Junior Alessandra ha deciso: «La scelta è stata di specializzarmi nella strada – afferma – anche se mi sono tolta molte soddisfazioni nel ciclocross. Ma questa specialità purtroppo non offre troppe opportunità: la considero un buon allenamento, mi diverto e in ogni caso i risultati non mancano».Il suo curriculum agonistico, del resto, parla chiaro. Nel ciclocross Alessandra ha finora conquistato il titolo italiano in tutte le categorie Esordienti, Allevi (in entrambi i casi nel 1° e 2° anno) e Juniores. Di recente gli appassionati comaschi l’hanno applaudita quando ha vinto nel Cross della Vigilia, disputato a Lurago d’Erba, concedendo il bis a Scorzè, in Veneto, il 30 dicembre, con i colori del team Selle Italia-Guerciotti-Elite.«Ma il mio obiettivo è comunque una carriera nelle gare su strada – ribadisce la giovane di Mariano Comense – con la speranza di trovare una squadra professionistica. Sarò sincera, non mi vedo come una leader; in prospettiva potrei essere un buon gregario. Bisognerà vedere se ci saranno formazioni che riterranno le mia caratteristiche adatte alla loro organizzazione».Il 2019, come detto, per Alessandra può essere un anno decisivo. Per lei sarà il secondo fra le Juniores con la maglia del Racconigi Cycling Team e, se arriveranno i risultati, ci potrebbe anche essere il passaggio tra le “Pro”. Altrimenti nel 2020 farà la sua terza stagione ancora a livello giovanile, poi tirerà le somme.Ma quali sono le caratteristiche della comasca? A vedere il suo fisico minuto si potrebbe pensare che sia una scalatrice. Invece non è proprio così. «Mi difendo bene su ogni terreno – afferma – Mi butto nelle volate, anche in pista, dove non abbiamo i freni, mi difendo bene in salita e nella sfide a cronometro. Mi reputo completa: magari non sono una ciclista che può prendere di fare la differenza. Ma me la cavo in ogni situazione».Ma quali sono, infine, i modelli della comasca nel mondo del ciclismo? «Nel ciclocross stimo l’olandese Mathieu van der Poel; nelle gare su strada mi piaceva Alberto Contador, che però ha smesso. Adesso apprezzo Vincenzo Nibali e Tom Dumoulin».
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