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Alice Gasparini, il Giro d’Italia 2019 nel mirino. La 21enne è l’unica ciclista “Pro” lariana

Primo raduno ufficiale in vista della nuova stagione, in queste ore, per Alice Gasparini (21 anni il prossimo 14 dicembre), unica ciclista professionista comasca.L’atleta lariana è con le compagne di squadra del team Eurotarget-Bianchi-Vittoria, capitanato dall’ex corridore di alto livello Giovanni Fidanza.«Il mio calendario 2019 non è stato ancora stabilito – spiega Alice – Sicuramente non mi dispiacerebbe essere di nuovo al via del Giro d’Italia». La comasca, infatti, vanta già due partecipazioni alla “Corsa rosa” femminile. Due edizioni fa, all’esordio, per lei non fu una esperienza semplice. «Praticamente sono stata avvisata due giorni prima della mia partecipazione – spiega Alice – e di fatto non sono riuscita a giungere pronta ad un impegno così importante. Comunque sono riuscita a terminare la corsa, piazzandomi intorno al 100° posto e tredicesima nella classifica delle giovani».Nel 2018 gli allenamenti sono stati più mirati. «Ho saputo con anticipo della presenza in gara – dice ancora la 21enne di Bizzarone – e ho fatto meglio». Per lei un 60° posto assoluto e 9° tra i giovani. Un Giro tutt’altro che semplice: «Siamo arrivate anche sullo Zoncolan – spiega – che è una delle ascese più impegnative anche per la corsa maschile».Alice Gasparini è professionista da tre anni e si allena quotidianamente. Le sue salite predilette, il Bisbino e Brunate. «Ho iniziato con la formazione astigiana Servetto – afferma – poi dal 2018 sono passata con la squadra di Giovanni Fidanza. Un direttore che ci capisce, che ha figlie giovani che corrono; comprende le nostre difficoltà e ci aiuta a crescere gradualmente. Non ci chiede risultati immediati, ma ci fa fare esperienza».Del resto il passaggio tra le professioniste non è stato facile. «I primi due anni sono stati abbastanza difficili – afferma ancora la comasca, studentessa di scienze motorie all’Università dell’Insubria – Il confronto era anche con atlete di 36-37 anni, quindi di lunga esperienza che non fanno alcuna concessione. Non mi sono trovata benissimo, lo ammetto».Ma in questo panorama di forte concorrenza c’è anche chi non ha mai negato un aiuto alla giovane Alice. «Elisa Longo Borghini con me è sempre stata gentilissima. Ci siamo conosciute, ci conosciamo e scriviamo. Mi ha aiutata molto nel mio passaggio al professionismo». Non una ciclista qualunque: Longo Borghini è di fatto l’atleta italiana del momento. Nel suo palmares vanta anche un bronzo mondiale e uno olimpico.Alice Gasparini è quella che in gergo si definisce una passista. È forte a cronometro ma se la cava anche in salita. Scomodando nomi importanti si potrebbero definire le caratteristiche di personaggi del calibro di Francesco Moser e Fabian Cancellara. A livello giovanile ha già vestito la maglia della Nazionale, togliendosi la soddisfazione di conquistare un argento a cronometro Juniores agli Europei del 2014 in Svizzera. Lo stesso anno, in Spagna, ai Mondiali di categoria terminò tredicesima nella stessa specialità.Una carriera agonistica iniziata all’età di 6 anni. «Mio fratello correva – sostiene Alice – e io andavo a vederlo agli allenamenti. Un signore mi portò una bicicletta e mi fece provare: da lì ho iniziato anche io. La mia prima squadra è stata l’Ambrosoli». Una crescita costante con tutti i passaggi delle categorie giovanili, compreso quello con la formazione di Cadorago, l’unico team femminile delle provincia di Como.«Ho trovato persone che non mi chiedevano risultati – aggiunge – ma volevano che migliorassi progressivamente. Una filosofia di sport che ho sempre condiviso».E di fatto, assieme all’altro Pro Davide Ballerini – che dal 2019 correrà con il Team Astana – Alice è l’ambasciatrice del ciclismo comasco. «Un po’ sento questa responsabilità – conclude – la nostra è una zona bellissima per i ciclisti, ma soprattutto ha una grande tradizione. Il 2019, poi, sarà spettacolare, con l’arrivo di una tappa del Giro d’Italia a Como e spero, la conferma del traguardo del “Lombardia” in città. Peraltro lo scorso autunno ho seguito la “classica” sul Muro di Sormano: momenti spettacolari e indimenticabili».

Redazione

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