Gli animali selvatici sembrano sempre più intenzionati a riappropriarsi degli spazi lasciati liberi dalle persone. Il crollo del traffico lungo le principali direttrici e l’obbligo di rimanere in casa hanno lasciato il campo libero innanzitutto ai cinghiali che si spingono sulle strade, nei giardini e fino nei centri urbani. Un allarme sicurezza ed economico senza precedenti quello lanciato dal settore agricolo che viene sottolineato dalla Coldiretti Como-Lecco. Gli avvistamenti e le testimonianze sono sempre di più, dall’alto Lago alla Val Menaggio. Da Grandola e Uniti giungono immagini di prati che sembrano bombardati. A Carlazzo e Piano Porlezza i cervi pascolano indisturbati sottraendo erba ai bovini, e rovinando i pascoli. Così anche a Valsolda. Già nei giorni scorsi, sulle pagine delCorriere di Como, era stata evidenziata l’insolita presenza di cervi lungo la Regina. E l’allarme si estende anche al Lecchese, dove le invasioni si spingono fin nel comune capoluogo, tanto che l’agricoltore Franco Ferrari riferisce di «aver visto di persona 10 cinghiali in contemporanea sui prati che, pure, avevamo da poco ripristinato». Il numero di cinghiali è «aumentato ovunque – dice il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi – circolano senza freni per campagne e città danneggiando i raccolti. Como è stata la provincia con il maggior numero di abbattimenti di cinghiali nel 2019, che al 9 dicembre scorso sfiorava i 1.900 capi. A rischio i raccolti». Sul fronte sicurezza in alcuni territori i cittadini sono assediati dagli animali selvatici. Una situazione aggravata dal fatto che con l’emergenza coronavirus sono stati sospesi i servizi di contenimento.
Allarme sicurezza: cinghiali e cervi invadono e devastano il territorio

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