(f.bar.) La stangata sui rifiuti, decisa mercoledì scorso da Palazzo Cernezzi, ha fatto subito infuriare le categorie commerciali. Tra i più tartassati e arrabbiati ci sono i fioristi.«Siamo oberati dai costi di esercizio – commenta Maria Teresa Tagliabue, presidente del Gruppo fioristi di Confcommercio Como – e la Tares va ad appesantire ulteriormente una situazione già drammatica».Uno dei reali problemi per questo comparto è la cosiddetta “quota variabile” prevista dalla
Tares, che appunto si compone di una parte fissa e una mutevole. «Ci sono tanti nodi da risolvere per i quali stiamo cercando con gli enti competenti di trovare delle soluzioni», commenta Confcommercio, che si è subito attivata per fornire una corretta informazione viste le recenti novità.E proprio un punto in particolare è quello che si sta analizzando con la massima attenzione. «Per le utenze non domestiche, sulla parte variabile della tariffa, è applicato un coefficiente di riduzione, da determinarsi dall’ente locale e proporzionato alle quantità di rifiuti assimilati che il produttore dimostri di aver avviato a recupero», così dice la normativa di riferimento. E il gruppo fioristi di Confcommercio Como vorrebbe appunto che tale “coefficiente di riduzione” venisse imprescindibilmente applicato per mitigare il peso complessivo dei pagamenti. «Un fatto è certo: i nostri iscritti pagano somme eccessive rispetto ai rifiuti prodotti ed è qui che bisogna intervenire», conclude Maria Teresa Tagliabue. Di questo si parlerà l’8 luglio, alle 15, durante l’assemblea del Gruppo Fioristi che si svolgerà nella sede di via Ballarini 12 a Como.
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