Un’altra dipendente del Comune di Como è stata licenziata per una serie di presunte omesse timbrature e presenze sul posto di lavoro. Polverone che torna a sollevarsi quando il primo – che risaliva a gennaio, quando ci fu il primo licenziamento – non si era ancora placcato, visto che il prossimo 12 luglio la questione verrà affrontata davanti al giudice del lavoro di Como.
L’avvocato che cura gli interessi della prima dipendente licenziata cui vengono contestati tre episodi, ha infatti presentato i motivi del ricorso che ruotano attorno a più punti. Un contrattacco che porterà il Comune di fronte al giudice del lavoro cui è stato chiesto l’annullamento del licenziamento con ordine di reintegro della lavoratrice e risarcimento di danno e spese legali.
Ma se questo fronte, come dicevamo, è ancora discusso, nelle scorse ore se n’è aperto un secondo identico. Un’altra lavoratrice di Palazzo Cernezzi è stata licenziata per sette episodi di timbrature di cartellini e attestazioni di orari contestati dalla dirigente. Fatti che sarebbero avvenuti tra il 28 dicembre del 2017 e il 16 gennaio del 2018, sei a gennaio e uno solo a dicembre.
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