Andrea Pecchia, giocatore della Pallacanestro Cantù e nel giro della Nazionale, protagonista ieri ai microfoni di Sportitalia.Una lunga intervista in cui l’atleta 23enne della S.Bernardo-Cinelandia ha affrontato molti tempi, a partire da quello dell’isolamento forzato di questi giorni.«A casa sto cercando di tenermi in forma, anche perché, comunque, da celiaco – ha detto Pecchia – è difficile prendere chili. Per il resto, a casa mi sto allenando molto grazie agli esercizi che ci fornisce il nostro preparatore fisico. Nel tempo libero, invece, passo le ore sulle parole crociate, sul sudoku o sulle serie Tv. Quanto ai videogames – ha concluso l’esterno biancoblù – gioco molto a “Fifa” e a “Call of Duty”».«Il parquet mi manca moltissimo – ha aggiunto – così come a mancarmi sono anche tutti gli aspetti della pallacanestro. Tuttavia, dobbiamo tutti impegnarci a stare a casa, rispettando e facendo tutto ciò che ci viene chiesto dal Governo. Poi, una volta terminata questa difficile situazione, non vedo l’ora di ricominciare a giocare, ovviamente con tutte le precauzioni del caso».Per Pecchia la stagione con la Pallacanestro Cantù è stata complessivamente positiva ed è culminata con la convocazione in Nazionale, anche se il giocatore per un infortunio non si è poi potuto aggregare al gruppo di coach Romeo Sacchetti. «Sono stato sfortunato a farmi male a una caviglia prima del raduno azzurro, ritrovandomi costretto a saltare alcune partite. Sicuramente la Nazionale è un sogno e resta il mio obiettivo. Ci sono molti giocatori forti ed esperti nel mio ruolo ma mai direi mai» ha affermato Andrea.Non è mancata una riflessione sulle Olimpiadi di Tokyo del prossimo anno, un obiettivo per la Nazionale. «C’è positività e voglia di provarci. Al preolimpico ci sarà da battere su tutte la Serbia, che è uno scoglio difficile da superare. Le partite, però, iniziano sempre dallo zero a zero. Ovvio, poi, che in caso di finale con i serbi sarà durissima, oltretutto in casa loro. Sarà senza dubbio molto difficile, ma si può provare a fare bene».Sul campionato della formazione brianzola il giocatore ha spiegato: «In estate ho deciso di fare il salto di qualità, puntando a raggiungere il massimo livello nazionale. Ho lavorato tanto per arrivare pronto alla serie A. Oltre ad aver fatto la scelta giusta, sono stato anche fortunato ad aver trovato una società come Cantù che, insieme a coach Cesare Pancotto, mi ha dato la possibilità di giocare tanto, riponendo in me molta fiducia, che per un giocatore significa avere la possibilità di sbagliare».
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