Non c’è pace a Palazzo Cernezzi. Dopo l’annuncio delle future dimissioni dell’assessore Simona Rossotti – annuncio ufficializzato soltanto martedì scorso ma di cui si vociferava da tempo – ora anche un altro assessore sarebbe sul punto di lasciare il suo incarico.Si tratta di Marco Galli, uno dei più stretti collaboratori del sindaco e titolare delle deleghe allo Sport e all’Ambiente di Palazzo Cernezzi. «Resisto fino al Giro d’Italia poi vediamo (la tappa comasca si terrà il 26 maggio, ndr). Se le cose non cambiano, lascio», ha detto Galli ai cronisti di Etv.Uno sfogo inatteso – una sorta di fulmine che ha squarciato una notte di stelle – quello dell’assessore. Dettato da una serie di difficoltà riscontrate negli ingranaggi della macchina comunale, ma anche forse da rapporti personali e politici che non sono come dovrebbero essere. Galli ha parlato di impedimenti di vario genere nel portare avanti alcuni progetti, di guerre intestine, di un vuoto degli organici che causa un sovraccarico di lavoro agli uffici tecnici, i quali non riescono più a smaltire nemmeno le cose più urgenti.La parola chiave che spiega forse lo sfogo dell’assessore è una sola: immobilismo. La macchina comunale è ferma, o almeno così appare (e non soltanto dall’esterno). E ciò crea in chi è chiamato a governare la città un senso di frustrazione che, in certi casi, può diventare insostenibile.Marco Galli si dice infatti convinto da una parte di voler portare a termine quanto promesso durante la campagna elettorale, mantenendo così fede agli impegni presi con i cittadini «per il bene della città»; dall’altra parte, ammette anche la stanchezza e la fatica con cui suo malgrado è chiamato a portare avanti alcune questioni fondamentali per Como.A cominciare, ovviamente, dalla complessa situazione dell’area della Ticosa (con il tema della bonifica che attende di essere discusso in giunta) o dal progetto per la riqualificazione dei giardini a lago.La nuova frattura che si è aperta a Palazzo Cernezzi è insomma ancora più profonda di quella che, lo scorso anno, portò all’uscita di Forza Italia dall’esecutivo.Tanto che mentre si lavora alla sostituzione di Simona Rossotti, si fa sempre più largo l’ipotesi – pure tra alcuni componenti della stessa giunta – che l’amministrazione possa non arrivare al termine del mandato.
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